09/02/12

Assolto tutti quindi il piccolo Alessandro com'è morto?!


Al processo d'appello,Giovanni Antonio Rasero è stato assolto, rovesciando la precedente sentenza che gli aveva assegnato la pena di 26 anni di carcere,come colpevole dell'omicidio del piccolo Alessandro Mathas, 8 mesi, figlio della compagna dell'uomo, Katerina, avvenuto la notte tra il 15 e il 16 marzo del 2010 nel residence del quartiere Nervi di Genova, in cui risiedeva il broker ligure.Il bambino giunse all'ospedale del capoluogo il mattino seguente, accompagnato dalla madre, presentava segni di violente percosse, svariate bruciature di sigaretta, il segno di un morso alla gamba e non c'era già più niente da fare. L'indecente donna e il suo indecente compagno si accusarono a vicenda del reato; lei asserì di essere uscita quella notte, in cui entrambi erano strafatti di cocaina, per procurarsi altra droga e di aver trovato, al ritorno, la creatura in quelle condizioni. Alcuni amici sostengono che già in passato Alessandro avesse subito gravi maltrattamenti, come ad esempio esser messo con la testa sotto l'acqua. Un bell'ergastolo a tutti e due no? Mi ricordo di aver visto un'intervista alla signora e di essere rimasta davvero schifata, non aveva una lacrima nel nominare il figlio, era in ottima forma.E il signore, quand'anche non si fosse mai permesso di fare del male al minore (e ho molte perplessità) perché non ha mai denunciato Katerina Mathas? Lui è innocente, lei probabilmente pure, quale sara la conclusione? Che quell'anima di Dio era autolesionista al punto da volersi suicidare? Provo odio per loro e penso sia giusto.Anzi,sono convinta.

1 commento:

  1. Storie che spiegano la sfiducia crescente nella magistratura. Non mi stupirei se la gente prendesse esempio dai Cinesi e cominciasse a farsi giustizia da sé. Non che io sia d'accordo ma il troppo stroppia.....
    Anche noi abbiamo in città una storia simile. Vedremo questa come va a finire.. http://www.riviera24.it/articoli/2012/02/09/126818/morte-di-gabriel-impossibile-non-accorgersi-che-nella-casa-dove-abiti-vi-siano-maltrattamenti

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