Si alla Tav per non perdere 670 milioni di euro di contributi europei già stanziati e per non rinunciare ad una infrastruttura necessaria allo sviluppo dell’Italia, di quella zona ed anche ai migliaia di posti di lavoro che questa grande opera porterà.
Chiariamoci sul primo punto: quei fondi comunitari sono assegnati all’Italia non per grazia ricevuta ma perché noi italiani, con le nostre tasse, siamo contribuenti netti dell’Unione europea. Si tratta quindi di denari nostri che ogni tanto ritornano. Così come nostra va considerata la Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Torino-Lione: non del governo o dello Stato, ma dell’intera collettività. E’ così difficile capirlo? Ce li rimborseranno i Centri sociali quei 670 milioni di euro?
E’ contro tutto questo che si sono battuti finora i movimenti No-Tav ed i no global. In nome di una finta democrazia “di base”, in nome di un “finto ambientalismo” essi cercano di affermare il diritto di una minoranza ad imporre i loro voleri sulla maggioranza dei cittadini e sull’interesse del Paese.
Il governo ha cercato fino in fondo il dialogo, anche con la collaborazione del comune di Torino amministrato dalla sinistra. Già Due anni sono stati impiegati per studiare soluzioni a bassissimo impatto ambientale e ad elevata efficienza: nel frattempo i francesi hanno già scavato tre tunnel….e noi continuiamo a discutere.
“La battaglia dei No Tav non è più contro l’opera ma contro la sua rappresentazione mitologica” ha detto bene oggi Mario Virano, commissario di governo e presidente dell’Osservatorio Tav, su Avvenire“ma quando si vedrà che non si distruggono i vigneti, che non si creano problemi, che il materiale di scavo rimane sul posto, che si riqualifica un’area già compromessa dall’autostrada la gente capirà”.
La nuova ferrovia toglierà camion dalla strada (è o no meno inquinamento questo?), a Susa nascerà una stazione ferroviaria internazionale dove si fermeranno tutti i treni ad alta velocità, verrà recuperata la piattaforma logistica di Orbassano difatti a protestare ci sono solo i Centri Sociali mentre i Sindaci dei Comuni interessati sono tutti d’accordo con la Tav. Si Tav perché vista dall’alto è una piccola opera che non ha ripercussioni ambientali sulla zona e che ci fa stare uniti all’oriente ed all’occidente d’Europa.
Nella battaglia sulla Tav abbiamo vinto tutti.
Chiariamoci sul primo punto: quei fondi comunitari sono assegnati all’Italia non per grazia ricevuta ma perché noi italiani, con le nostre tasse, siamo contribuenti netti dell’Unione europea. Si tratta quindi di denari nostri che ogni tanto ritornano. Così come nostra va considerata la Tav, la linea ferroviaria ad alta velocità e alta capacità Torino-Lione: non del governo o dello Stato, ma dell’intera collettività. E’ così difficile capirlo? Ce li rimborseranno i Centri sociali quei 670 milioni di euro?
E’ contro tutto questo che si sono battuti finora i movimenti No-Tav ed i no global. In nome di una finta democrazia “di base”, in nome di un “finto ambientalismo” essi cercano di affermare il diritto di una minoranza ad imporre i loro voleri sulla maggioranza dei cittadini e sull’interesse del Paese.
Il governo ha cercato fino in fondo il dialogo, anche con la collaborazione del comune di Torino amministrato dalla sinistra. Già Due anni sono stati impiegati per studiare soluzioni a bassissimo impatto ambientale e ad elevata efficienza: nel frattempo i francesi hanno già scavato tre tunnel….e noi continuiamo a discutere.
“La battaglia dei No Tav non è più contro l’opera ma contro la sua rappresentazione mitologica” ha detto bene oggi Mario Virano, commissario di governo e presidente dell’Osservatorio Tav, su Avvenire“ma quando si vedrà che non si distruggono i vigneti, che non si creano problemi, che il materiale di scavo rimane sul posto, che si riqualifica un’area già compromessa dall’autostrada la gente capirà”.
La nuova ferrovia toglierà camion dalla strada (è o no meno inquinamento questo?), a Susa nascerà una stazione ferroviaria internazionale dove si fermeranno tutti i treni ad alta velocità, verrà recuperata la piattaforma logistica di Orbassano difatti a protestare ci sono solo i Centri Sociali mentre i Sindaci dei Comuni interessati sono tutti d’accordo con la Tav. Si Tav perché vista dall’alto è una piccola opera che non ha ripercussioni ambientali sulla zona e che ci fa stare uniti all’oriente ed all’occidente d’Europa.
Nella battaglia sulla Tav abbiamo vinto tutti.
Di Paolo
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