La cittadina di Vösendorf, in Austria situata appena a sud di Vienna, ospiterà il prossimo 10 marzo la Caliphate Confernze 2012 promossa dal Hizb ut-Tahrir (leggi: il Partito di Liberazione). Il tema principale della manifestazione sarà spiegare il califfato come modello di stato del futuro. Gli organizzatori sono un gruppo islamico di estremisti gia' vietato in molti paesi che si oppone violentemente al capitalismo occidentale e alla democrazia e ha come intento quello di stabilire uno stato islamico globale, un califfato appunto dove vige la Sharia. Nel video promozionale della conferenza (in lingua tedesca) si afferma che il califfato islamico è l'unico sistema sociale e politico che ha le soluzioni giuste ai problemi politici, sociali ed economiche dell'umanità.
Secondo Steven Emerson, una delle principali autorità nello studio delle reti estremiste islamiche, Hizb ut-Tahrir e' impegnato in un percorso suddiviso in tre fasi. Durante la prima fase si costituisce un partito e viene coltivato un piccolo numero di sostenitori, nella seconda fase entrando in Europa e negli Stati Uniti il gruppo si adopera per reclutare un numero più ampio di persone che si uniscono a Hizb ut-Tahrir per sostenere la sua rivoluzione. Infine, dopo aver ottenuto il sostegno dei musulmani, l'organizzazione si muove per introdurre il governo islamico e la Sharia.
Altro esempio dell'infiltrazione islamica ci e' fornito dall'Organization of Islamic Cooperation (leggi: Organizzazione per la Cooperazione Islamica) un gruppo di 57 Paesi musulmani che pretende di essere la voce collettiva del mondo musulmano. Ha sponsorizzato lo scorso 15 febbraio un convegno sull'anti-islamofobia a Bruxelles dove si definivano i meccanismi di informazione per affrontare le campagne diffamatorie contro l'Islam nei media occidentali. Questo workshop e' parte del processo di Istanbul, uno sforzo aggressivo da parte dei governi musulmani per rendere un crimine internazionale la critica all'Islam. Inoltre nel manuale dell'organizzazione dal titolo: "Strategy of Islamic Cultural Action in the West" (leggi: "Strategia di azione della cultura islamica in Occidente") si legge come le comunità di immigrati musulmani in Europa sono parte della nazione islamica e il documento raccomanda anche una serie di iniziative per impedire l'integrazione e l'assimilazione dei musulmani nella cultura europea.
Nel suo ultimo libro dal titolo "Europa, globalizzazione, e la venuta del Califfato Universale", Bat Ye'or, eminente studioso di Islam in Occidente, scrive che le organizzazioni islamiche esercitano un significativo potere in particolare presso l'Unione europea e le Nazioni Unite così da affermare addirittura che il califfato è vivo e cresce ed avanza attraverso la negazione dei pericoli, l'offuscamento della storia, la rete delle alleanze, la corruzione di dirigenti e degli intellettuali.
I musulmani sono quindi impegnati ad islamizzare l'Occidente dall'interno, i giornalisti occidentali
non sono interessati a scrivere di chi cerca di abolire la definizione occidentale di diritti umani per sostituirla con quella islamica, che non include nè libertà di pensiero, nè di espressione, nè di religione.
Maria Leone
Questo articolo mi sembra alquanto islamofobico ed anche un po' paranoico. La stampa tace e meno male direi! Dire che i musulmani siano impegnati ad islamizzare l'occidente dall'interno mi sembra che sia una grande banalità retorica oltre ad essere una cosa totalmente inverosimile. La quasi totalità dei musulmani sono bravissime persone che subiscono innumerevoli ingiustizie. Bisogna distinguere l'islam, che è una religione dall'islamismo politico che di questa é una speculazione politico-culturale... Tutte le religioni e tutte le politiche hanno degli estremisti che farneticano le proprie teorie fondamentaliste ma per fortuna sono una netta minoranza che spesso però fa molta audience televisivo-giornalistica e così si creano i classici stereotipi : arabi e musulmani terroristi, siciliani mafiosi ecc. ecc.
RispondiEliminaNell’articolo viene denunciata l’attività di gruppi islamici estremisti e la totale indifferenza dei media europei senza usare demagogia ne tantomeno teorie populiste. Legittimare le pratiche antiliberali sulla base dell’eguaglianza delle culture nell’insieme teorico del multiculturalismo è un grave errore. La via dei diritti umani è una strada difficile da percorrere. Spesso per difendere la libertà, il rispetto della persona (uomo o donna) e della vita si viene accusati di fascismo o imperialismo.
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