Mi trovo molto spesso a dover combattere con la pessima usanza di dare le colpe delle cose che non funzionano esclusivamente a chi ricopre un posto di responsabilità.
Mi spiego: in ogni lavoro, professione si hanno dei referenti (quelli che in un sistema gerarchicamente organizzato venivano definiti superiori, capi e chi più ne ha più ne metta...) e non sempre corrispondono alla nostra pretesa di efficienza e per questo causa di tutte le nostre beghe lavorative e alibi per il nostro comportamento un po' qualunquista.
È una tendenza in aumento quella di allinearci a ciò che non funziona perché spesso ci consente di giustificare una nostra mancanza addossando la responsabilità ad altri.
La classica frase che mi sento rispondere (non sono un dirigente) è questa: “Ma il Capo fa come gli pare e allora io mi adeguo. Mica so fesso!!”.
A queste parole mi fermo e, sempre più spesso, penso alla grande fortuna che ho! E voglio leggere questa fortuna come un Dono e come tale cerco di viverlo al meglio delle mie possibilità!
Allora si innescano discorsi che partendo dalla filosofia spicciola naufragano miseramente nel giudizio verso gli altri, tenendo ben lontana l'insana necessità di una buona autocritica.
Spesso andare controcorrente è dura, si fanno scelte impopolari, si rischia di rimanere soli e queste paure messe insieme ci fanno dire: “ se lui lo fa sono autorizzato a farlo anche io!”.
È la via più semplice, tanto mi pagano lo stesso!
Non nascondo che in momenti di profondo sconforto e di disperazione ho ragionato anche io così ma a cosa sono arrivato? A peggiorare il mondo che mi circonda.
Quando mi trovo a parlare e con persone che fanno l'errore che io spesso ho fatto dico sempre una cosa:” Rifletti..... hai mai visto una piramide reggersi sul proprio vertice?”.
Una piccola metafora che adotto per dire che i cambiamenti dovrebbero essere voluti dal lato dove una piramide si regge..... con il buon esempio, facendo del proprio lavoro un qualcosa di cui essere fieri, un qualcosa che mi permetta di dire a mia figlia, dopo una giornata di lavoro, che ho tentato di fare tutto quello che dovevo fare facendolo al massimo delle mie possibilità guadagnando (nel rispetto di chi non ha un lavoro e nel rispetto di chi ci paga!) quello che ci basta per vivere.
L'esempio è una cosa che aiuterà le nuove generazioni a vivere in maniera retta e dignitosa, perché una piramide non si reggerà mai sul vertice, ma sempre sulla base che se sarà sempre pregna di sani principi, con il solo esempio, forse, potrà contagiare tutto quello che c'è sopra e persino il vertice!
Paolo di Roma
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