11/05/12

Calano le entrate, la gente non gioca neanche più alla lotteria


Entrate tributarie, c’è poco da festeggiare. Il ministero dell’Economia registra con soddisfazione un gettito tributario (88 miliardi) che nel primo trimestre “risulta essenzialmente stabile, pur in presenza di una congiuntura fortemente negativa”. Ma se si sposta la lente d’ingrandimento sull’ultimo mese, indicativo di una tendenza direttamente collegabile ad una stretta fiscale che non risparmia alcun settore, la musica cambia.
È stato un marzo nero per le entrate tributarie e sono forti i timori che si allontani l’obiettivo della riduzione del fabbisogno a 26 miliardi. Le entrate totali (poco meno di 27 miliardi) sono calate di un miliardo e 770 milioni, in percentuale il 6,2 per cento. Il gettito Irpef è sceso anch’esso del 6,2 per cento (-224 milioni) e quello Iva dell’1,8%. A tenere sono gli incassi delle accise (aumentate) sui carburanti che hanno portato 162 milioni in più rispetto al 2011. Ma le restanti cifre parlano da sole: -15% le tasse e imposte ipotecarie, -64% le tasse automobilistiche, -22% i diritti catastali, -33% anche il gettito delle lotterie istantanee, quando il settore dei giochi è tradizionalmente anticongiunturale. Insomma, gli italiani non tentano neppure la fortuna.

Le tasse deprimono i consumi e quelle in arrivo o ipotizzate li deprimono anche di più. A tal punto che in alcuni settori poi la somma finisce per essere negativa. Qualche esempio. Il crollo verticale del mercato del mercato dell’auto (11,4% del pil), colpito da aumenti della benzina, aggravi di imposte e diminuzione della deducibilità fiscale sulle auto aziendali, costerà quest’anno oltre tre miliardi di mancati introiti. In questo quadro va annotato che precipitano le vendite di vetture di lusso (-70% Ferrari), diretta conseguenza dei blitz scenografici della Finanza nei luoghi di villeggiatura all’interno di una lotta all’evasione fiscale che ha portato un incasso aggiuntivo di soli 77 milioni (su 13 miliardi). Gli aumenti sulle sigarette (per carità, viva la salute) hanno portato ad un calo della vendita di tabacchi (7%) e per la prima volta a un decremento delle entrate per il Fisco. Sarebbe una buona notizia per i polmoni dei fumatori, se non fosse che il vizio è duro a morire ed è dunque esploso il fenomeno del contrabbando. Quanto alla casa, inutile spendere altre parole: le nuove tasse, a partire dall’Imu, hanno inchiodato le compravendite e si teme un vero e proprio collasso del mercato immobiliare. I prezzi scendono, nessuno compra, i mutui languono, lo Stato non incassa.

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