24/05/12

Il grido silenzioso del popolo del centro destra


Le ultime tornate elettorali non hanno solo confermato il trend negativo del centro-destra, ma hanno anche confermato che una parte del paese, la famosa maggioranza silenziosa, non urla, non grida nelle piazze, semplicemente esprime il malcontento con l'astensione e con un voto di protesta. Non vedremo mai la classe moderata italiana fare carnevalate nelle piazze, questo è il suo stile e come tale, si ripete ogni volta che il feedback con il partito di riferimento non funziona .
Ma questa volta c'è un fatto nuovo, in quanto il leader del Pdl, che assomiglia sempre più ad una brutta copia della prima repubblica è inerte, immobile. Ma cosa che fa più male è l'altrettante assordante silenzio di risposta della classe dirigente partitica e parlamentare, le non risposte quotidiane e l'accanimento fiscale terapeutico condiviso, votato ed applicato. Il popolo del centro destra, i moderati, vogliono contribuire alla crescita dello Stato Italiano, pagando le tasse, purché alcuni punti fermi non vengano né barattati né venduti. Si parla di cose semplici ma essenziali, vitali ed eque.

Parliamo della famiglia, del lavoro e della casa. Cose semplice che la fredda Europa di burocrati senza cuore, in puro stile governo Monti stanno applicando, dando una nuova rotta al paese e al nuovo ordine sociale. Soluzioni immediati non ve ne sono, perchè i nani e ballerini che siedono nel nostro emiciclo sono impegnati in una melina per arrivare al 2013, che significa vitalizio. Mentre il paese affonda, la classe media soffre, la classe meno abbiente è sempre più povera, la risposta politica è la creazione di in nuovo soggetto con nuovi figuranti. Mentre i servizi sociali non riescono a rispondere alle esigenze sociali, la risposta è l'organizzazione dei congressi di partito; mentre i nostri ragazzi non riescono a trovare lavoro, la risposta è capire quale coalizione presentare fra un anno. Mentre allungavano la pensione, portandoci a lavorare fin quasi alla morte, a differenza della Francia, si preoccupavano di incontrare gli altri leader negli scantinati della Camera o partecipavano alle cene di Palazzo Chigi, ostentando l’evento come quando si entra in un club di elite. Mentre le aziende chiudevano e portare questa preoccupazione in quelle cene, parlando non solo come loro rappresentate, ma anche come nel più grande partito Italiano (almeno lo era e sono riusciti anche in questo), ci si presentava al professore come uno studente nervoso all'esame universitario…… ma anche questa è una questione di stile.

Già una questione di stile di chi non capisce le vere esigenze di in paese che sta morendo. Un solo consiglio: parlate con la gente, state in mezzo a loro, sentite il territorio e le vere esigenze, i loro sfoghi, la loro incazzatura, prendete un bus o un treno la mattina, andate in un mercato rionale e vi rendere conto di tutto questo, vi renderete conto del grido silenzioso di molta gente che per troppo amore dato, ma tradito, ha voltato le spalle.

Marco Petrelli
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Consigliere Municipio XX

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