04/05/12

Le elezioni in continente e l'Europa che verrà

Si svolgono in tutta Europa numerose e decisive tornate elettorali: il prossimo 6 maggio le presidenziali in Francia, le politiche in Grecia e le amministrative in Italia. Il 9 maggio in Germania si voterà in due Lander: nel Nord Reno e in Vestfalia. Queste elezioni, sia pure di diversa importanza, attraverso le quali si esprimeranno popoli e cittadini, sono destinate ad avere conseguenze politiche imprevedibili. Dopo le decisioni dei mercati e dei finanzieri, sarà la democrazia a prendere la parola e a far conoscere il proprio responso.
La saggezza dei politici si dimostrerà nel tener conto del significato più profondo di queste consultazioni elettorali, qualunque ne sarà l’esito, come espressione di esigenze e di speranze che devono essere prima di tutto ascoltate e rispettate. Il voto francese, in particolare, avrà ripercussioni importanti a livello europeo, soprattutto per quanto riguarda i rapporti con la Germania.

In qualche modo, già a partire dall’esito del primo turno, la Merkel ha fatto capire di essere pronta a rivedere alcune posizioni sulle questioni riguardanti il Fiscal Compact e il finanziamento delle infrastrutture. Sulla stessa linea si è mosso il governatore della Banca Europea, Mario Draghi, che ha dato fiato a quanti insistono nel coniugare rigore e crescita. Questa situazione naturalmente apre uno spazio di azione politica anche al governo Monti, per un’iniziativa nei confronti della Germania. In questo quadro le elezioni amministrative che si svolgeranno in Italia il 6 maggio oltre a indicare il reale consenso di cui godono le principali forze politiche, sia quelle che sostengono il governo Monti che quelle che vi si oppongono, consentirà di conoscere le linee di tendenze che caratterizzeranno la vita politica in Italia da qui al 2013.

Dopo le esternazioni di Monti, inaspettatamente polemiche nei confronti del governo Berlusconi e del Pdl, queste elezioni amministrative rappresenteranno anche un test per verificare se le posizioni critiche ma costruttive del Pdl soprattutto sulla questione delle tasse e dell’imposizione fiscale sulla casa sono apprezzati dall’elettorato, spingendo molti elettori a uscire da uno stato di sfiducia e di astensionismo.

Di Paolo

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