28/10/11

La morte in diretta è una cosa, il funerale un'altra

Marco Simoncelli è morto in diretta, in quel modo tragico ma che fa entrare nel mito, o restarci nel caso dei campioni conclamati.
E' morto in diretta tivvu perchè in diretta tivvu correva e sapeva bene che ogni sua espressione, curva, accelerata, parola sarebbe diventata di dominio pubblico.
Simoncelli and company sanno bene che se muori correndo muori in diretta tivvu e quelle immagini saranno le più cliccate della settimana da parte di tutti i curiosi del mondo.
Se quindi, per un campione dello sport, non vi è possibilità di scelta tra il morire in diretta o no, credo che diverso sia il discorso per i Funerali del campione dello sport.
Ieri vi era la diretta da Coriano su Rai2, Rai Sport, Rainews, Italia1 e Sky: mi sono fermato a questi, non ho più cambiato canale ma spento il televisore.
Ho, tra i primi, scritto anche da queste colonne che Simoncelli andava ricordato nel silenzio e nella preghiera, quindi non ho timore reverenziale, verso lui e da di lui morte, a dire che ho trovato esagerata questa multi diretta televisiva.
Perchè se si fa una diretta tivu per i funerali di Simoncelli, allora ci vorrebbe anche per i due coniugi di Borghetto che hanno appena ritrovato morti, e per i morti di ogni giorno sul loro posto del lavoro, e per quel lavoratore cingalese (di cui abbiamo parlato anche qui) morto a Roma causa alluvione: anche lui, anche loro, eroi per qualcuno, forse per i figli, per la moglie e per quelli che comunque mantenevano coi loro sacrifici ed eroismi quotidiani.
Vista l'alta mortalità la nostra televisione sarebbe un rimandare continuamente funerali e, data la bassezza culturale di alcuni programmi, forse nessuno ne noterebbe la differenza!
Sono d'accordo per i funerali in diretta quando si tratta dei nostri militari morti in Missione.
Per Simoncelli no, non sono d'accordo.
Non per lui, ovviamente, mi capite, ma per tutti i campioni dello sport: un bel servizio al telegiornale sarebbe bastato tanto il popolo del web ha già decretato che Marco in Paradiso sta insegnando agli Angeli ad impennare... quindi, se ci riuscite, fatemi una diretta da là!
Giorgio Gibertini Jolly

7 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo con quello che scrivi. Con tutto il dispiacere che accompagna la morte di un personaggio a suo modo positivo, che sapeva farsi voler bene dal pubblico. Ma il troppo stroppia. Proprio stamattina ho espresso quello che pensavo sul mio profilo facebook. Fiumi e fiumi di fotomontaggi del Sic e la sua moto che sfrecciano tra le nuvole. A dir poco di cattivo gusto. Ricordiamoci che era un ragazzo che correva in moto. Simpatico, non lo discuto, ed effettivamente scomparso troppo giovane. Ma beatificarlo in questo modo mi pare esagerato. Dall'altra parte capisco la decisione dei genitori di aprire il funerale ai suoi fan. Se non l'avessero fatto sarebbero stati inondati di polemiche, che, visto il dolore che già stanno vivendo, forse non era il caso.
    Come dici tu, dovremmo imparare a commemorare i morti, tutti i nosti morti, nel silenzio e nella preghiera.

    RispondiElimina
  2. Forse ci stanno anche i funerali in diretta TV.
    Io credo che,tranne atti irrispettosi verso altri(e verso se stessi)si possa fare tutto.
    Faccio il paragone col nudo:un conto è il seno della Giuditta di Klimt(Arte),un altro il nudo sui calendari di donne dello spettacolo.....e non proseguo per non andare fuori tema.
    Va bene anche che i tifosi desiderassero partecipare ad una celebrazione dello sportivo,ma la mamma in posa per la foto con Valentino Rossi...
    Ma non voglio giudicare i Simoncelli,o meglio,voglio estendere la mia riflessione:ad aprile dalle mie parti è stata ritrovata uccisa la donna ormai più popolare della TV,Melania Rea e,senza entrare nell'aspetto investigativo della faccenda,sconvolge che qualche giorno fa,prima del secondo compleanno della figlia,i parenti più prossimi abbiano descritto ai vari quotidiani come la piccola sarebbe stata vestita per l'occasione.
    Un pomeriggio di qualche giorno addietro,facendo zapping,vedo su Canale 5 un neonato tenuto in braccio dalla mamma su un letto ospedaliero,la quale aveva tanto di flebo al braccio;pare che avessero in qualche modo a che fare col mondo dei reality.
    Ora,dico,c'è crisi,i soldi scarseggiano,non bastano mai,ma cercare di farne attraverso morti,omicidi,nascite,mi sembra un esempio lampante di povertà.
    Di una povertà ben più grave di quella economica.
    Per quel che riguarda i militari morti in missione,facciamogli pure i funerali in TV ma ne ho conosciuti diversi e tutti erano atterriti da quanto visto su territori in guerra,ma tutti concordi nel dire che ne vale la pena perché con 5-6 anni ti paghi il mutuo della casa.
    Se resti vivo.
    Francesca

    RispondiElimina
  3. Pienamente d'accordo sulla questione funerale. Lo trovo davvero una cosa invadente. Ma il vero problema in casi come questi sono i giornalisti. In queste situazioni, danno il peggio di loro. "COME TI SENTI?" "COME STAI?" "UN RICORDO IN DIRETTA.." "COSA HAI PROVATO?" Tutte domande rivolte a parenti e amici di cui, davvero, facciamo a meno noi e sopratutto loro. Io mi vergogno ogni volta che sento una cosa del genere. La trovo davvero una mancanza di rispetto.. Ora lasciamolo riposare in pace mantenendone vivo sempre il ricordo. E basta polemiche. Ciao Sic!

    RispondiElimina
  4. Vi ringrazio Erica, Francesca e Sic dell'attenzione a questo mio pezzullo (post). Grazie davvero.
    Penso, da giornalista, che il problema siano certamente i colleghi.... ma forse anche la gente che vuole sentire quelle fuoriluogo domande...e quelle risposte. E' una regola vecchissima del giornalismo e non ha risposta, è come il cane che si morde la coda.

    RispondiElimina
  5. Sentire la Messa uscir fuori a tutto volume dalla pizzeria sotto casa, notoriamente frequentata da senza Dio di ogni tipo, è stato esilarante.
    Angelo - Roma

    RispondiElimina
  6. Il voyeurismo del popolino è cosa risaputa ma,in questo caso,non ne ho percepito molto:credo che in tanti tifassero davvero per Simoncelli e sperassero che lui sarebbe stato il dopo-Rossi.
    Piaceva per la sua spregiudicatezza sportiva,piaceva perché i romagnoli sono un pò bonariamente esagerati,piaceva perché,in fondo,sebbene criticabile,il suo modo di guidare così azzardato faceva di lui un autentico pilota di moto GP. Se per anni Rossi ha rappresentato la garanzia del risultato,Marco era la garanzia dello spettacolo:una caduta quando un motociclista è primo,è una delusione ma è pur sempre un'emozione fortissima.
    E non ci si aspettava che un ragazzo così giovane,bello e pronto ad essere il N.1 potesse finire così.
    I giornalisti invece,fanno il loro lavoro e come ci sono dottori che non hanno un'etica,insegnanti che non hanno un'etica ecc.ci sono giornalisti(e purtroppo sono i più)che non hanno un'etica e sono consapevoli che più fanno sciacallaggio,più guadagnano.
    Dopotutto,loro a Marco non volevano bene né male,era solo uno dei nomi noti su cui scrivere articoli o fare telecronache.
    Però,le porte della stanza di Marco,non hanno avuto bisogno di scardinarle col piede di porco....passo ad altri articoli,perché ora desidero che Marco riposi in pace.
    Francesca

    RispondiElimina
  7. Vero...e grazie Francesca.
    Noi per primi lasciamolo riposare in pace

    RispondiElimina