E’ sempre più tragico il bilancio dell’alluvione che ha colpito ieri il Messinese: sale a 4 il numero delle vittime provocate dalla frana di fango che si è abbattuta sulla frazione Scarcelli di Saponara, comune del Messinese Tirrenico, “e ci sono altri dispersi” dice l’ing. Pietro Lo Monaco, responsabile della Protezione Civile regionale.
La quarta vittima è una ragazza di 24 anni. Gli altri tre morti, come abbiamo già scritto, sono un bambino di dieci anni, Luca Vinci, un uomo di 55 anni (Luigi Valla) e suo figlio di 25, Giuseppe.
Intervenendo stamattina a Skytg24, un preoccupato, impotente e quasi impaurito vicesindaco di Saponara Giuseppe Merlino ha detto: "Contro la natura non si può fare niente. Non è colpa di nessuno, né dell'abusivismo né dei ritardi dei soccorsi. Contro la natura non si può fare niente. Sono venuti giù pezzi di montagna, interi costoni, che erano lì da secoli. Siamo in ginocchio".
Parole dure per il cuore di ogni italiano. Come sarebbe, a volte, più facile dare la colpa a qualcuno, al palazzinaro di turno od al politico appena dimessosi.
Eppure spesso no ci sono forze superiori, quelle della natura, che se ne fregano di tutto e tirano dritto per la loro strada.
Perché Dio permette tutto questo, perché accadono queste cose ci chiediamo con i genitori del bambino di sette anni morto ieri notte.
Dov'è Dio? Dio è presente nella storia non perché ferma l'alluvione o regge le frane con le sue potenti mani, ma perché ci invia il suo spirito consolatore.
So che può sembrare poco, in questi momenti, eppure è una certezza più forte della forza della natura.
Giorgio Gibertini
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