21/11/11

I graffiti degli writers. Quando l'arte divorzia dall'architettura.


Ascolto al tg la notizia che in una chiesa della campagna riminese è stato chiamato a dare il suo contributo artistico il graffitaro Eron;guardo,lo confesso,sconvolta,la sculturetta di un graffitaro con le ali e la bomboletta spray in mano tra immagini sacre.
E'vero,sono rigida:nel reputare un'opera d'arte buona o no,mi affido soprattutto alla mia percezione estetica.
Non mi piacciono i graffiti.
Ed ecco il motivo.
Quando li vedo,sulle pareti dei sottopassaggi delle stazioni,sui treni,o in giro dove capita,coi loro colori accesi,con le loro forme spigolose,sono come un cazzotto,danno fastidio agli occhi.
Per me arte è armonia o rottura,si,ma fatta nel rispetto dello spettatore,perché anche i contrasti hanno il dovere di generare armonia,pur affidandosi a canoni alternativi da quelli tradizionali,da cui però,traggono pur sempre spunto.
Un professore universitario mi spiegò che esiste la buona architettura e la cattiva architettura.
Quella buona è quella in cui ci sentiamo a nostro agio,come fossimo abbracciati e liberi al contempo,da quella cattiva,viceversa,abbiamo l'impulso a scappare perché ci sembra fare del male allo sguardo.
Anche le decorazioni hanno un ruolo di primaria importanza:se si sposano con l'ambiente circostante,esso sarà piacevole,se stonano fortemente,tutto il contesto verrà modificato.
Ecco,per me i graffiti sono il divorzio da una buona architettura.
Per quel che riguarda i graffiti,a me non piacciono,ma ognuno ha una propria sensibilità ed un proprio modo di esprimerla,anche se non riesco a non viverli come una mancanza di rispetto.
In una chiesa mi sembrano orripilanti,ma oggi lo sono anche molte chiese di per sé,in quanto troppo esuli dai così incantevoli canoni classici.
Eppoi,entrare in una chiesa dovrebbe farci sentire l'elevazione a Dio,un graffito,francamente,non mi sembra raggiunga quello scopo.

2 commenti:

  1. Nei graffiti, come per l'arte in genere, conta molto il valore soggettivo. Prendi tutti coloro che sostengono che l'arte moderna sia solamente una grande stronzata. O chi, a suo tempo, vedeva Picasso e non ci capiva niente. O ancor prima chi vedeva le prime architetture gotiche, e gridava allo scandalo.

    Al di là di tutto, è il gusto personale a guidarci. Non vedo diritto da parte di nessuno di poter giudicare oggettivamente un'opera d'arte bella o brutta. Ciò che invece è oggettivo è che esistono luoghi dove le opere d'arte posso essere erette e luoghi dove non possono.

    Io adoro i graffiti o murales. Gli sto dedicando un reportage fotografico che pubblicherò in futuro. Ma non posso sopportare quando queste scritte, magari anche artistiche, rovinano altre opere d'arte, come muri di Chiese antiche, monumenti o statue. Quello, davvero non lo sopporto.

    Se un graffito possa o meno decorare l'interno di una Chiesa in un apposito spazio non lo so. So però che se devo salire su un treno, lo faccio più volentieri se su questo c'è una splendida opera d'arte.

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  2. Sono la prima a sostenere che ognuno debba esprimersi come meglio crede.
    Ma il più delle volte i graffiti vengono fatti di nascosto.
    Poi vorrei entrare in casa dei graffitari o dei loro genitori e vedere se lì esprimono la loro creatività.
    Quando scrivo,poesia o prosa che sia,lo faccio su carta,in rete,ma di certo non su ciò che è pubblico.
    Aspetto di vedere le tue foto,buon lavoro!
    Fra

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