21/11/11

Il mondo sta crollando! Quando e perché?

Da mesi sto scrivendo parecchi interventi qui su Frews, dove tento di spiegare come il sistema economico sia esattamente simile ad un castello di sabbia, che rischia di crollare alla prima onda un po' più grossa che giungerà. Inoltre ho cercato di mettere in evidenza come i politici e banchieri non facciano altro che semplicemente tamponare, per cercare di tenere in piedi questo castello il più a lungo possibile. Ma nessuno ha il coraggio o la forza di tentare di cambiare le regole (quasi sempre ingannevoli) alla base di questo sistema!
Questa azione di "tamponare" permette solo di guadagnare tempo, ma non si fa altro che aumentare la grandezza del problema e così, giorno dopo giorno, il rischio diventa sempre più elevato! E come un giocatore d'azzardo incallito che spera sempre con l'ennesima scommessa di poter recuperare tutte le perdite precedenti e così ogni volta scommette il doppio della volta precedente, a oltranza! E ogni volta si indebita sempre di più con gli "strozzini", in modo esponenziale...potete ovviamente bene immaginare come rischia di finire questo povero "giocatore"!
Inizialmente quasi tutti mi davano del catastrofista, del pessimista, ma ogni giorno che passa sempre più persone capiscono queste problematiche sistemiche e oggi non è più raro leggere una dichiarazione o un'intervista anche da parte di politici ed economi importanti che dichiarano pubblicamente che il sistema non sta più in piedi e che l'Euro rischia veramente di crollare!
Ma il problema non è solo economico! Io fino ad ora ho sempre insistito sull'economia perché l'economia è fatta soprattutto di numeri difficili da confutare, ma il problema è su scala molto più globale. Infatti tutto è collegato, l'uomo occidentale vive e pensa in un certo modo anche e soprattutto perché ha un livello economico che gli permette un certo stile di vita! Ma ad esempio un contadino della Birmania che deve lavorare 12 ore al giorno per potersi permettere una ciotola di riso e che non sa nemmeno cosa sia internet o un Iphone, ovviamente vivrà e penserà in modo molto diverso da un cittadino americano o europeo! Le sue passioni, i suoi hobbies e anche i suoi credi spirituali-religiosi saranno ben diversi dai nostri! Tutto è collegato e si influenza a vicenda!
Quindi la crisi che stiamo vivendo non è solo e unicamente economica! Ne approfitto anche per ricordare che "crisi" deriva dal greco "krisis" e significa: scelta, giudizio, decisione!
Ovvero in un momento difficile, si è costretti a dover prendere una scelta, una decisione per dover cambiare. Quindi la "crisi" non è un concetto così negativo come può apparire a prima vista. Come dicevo la crisi che stiamo vivendo non è solo economica, perché se il sistema economico attuale sta dimostrando di essere marcio nelle fondamenta, questo significa che, in generale, è un po' tutto il nostro modo attuale di vivere e di pensare che non regge più!
Ovviamente non penso che il mondo finirà nel modo in cui viene descritto in molteplici film holliwoodiani tanto alla moda negli ultimi anni, e probabilmente non è un caso che oggi esista questa "moda". Ma credo che il mondo, soprattutto il mondo occidentale, subirà una grande trasformazione, sotto molti punti di vista. Credo inoltre che le probabilità che questa trasformazione avvenga in modo violento e drammatico siano estremamente elevate.
Ma torniamo al titolo del post dove ponevo due quesiti: "quando" e "perché". Al primo quesito non sono in grado di dare una risposta precisa; mi viene da scrivere "presto", ma il termine è ovviamente molto relativo. Infatti nonostante il castello di sabbia sia pericolante da anni, si è sempre riuscito abilmente a tamponare ad oltranza! Pertanto credo che l'uomo potrebbe riuscire (con mezzi e sacrifici sempre più consistenti) a mantenerlo in piedi ancora per anni. Ma è oramai inconfutabile che le crepe nel sistema diventano ogni giorno sempre più grandi, sempre più evidenti ed è sempre più di difficile riuscire a mascherarle ad oltranza. Come diceva mia nonna: il Diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Per quanto concerne il "perché" credo invece di essere in grado di dare una spiegazione logica e soddisfacente, ma ve la esporrò nel mio prossimo post.

(continua...)

5 commenti:

  1. Il sistema occidentale è fondato sulla produzione e se si produce bisogna fare in modo che ci sia chi consuma. Il problema sorge quando c'è disparità tra il potere economico del consumatore e il costo dei consumi che fa.
    E'anche vero che se chi può un tot si limitasse a non sperperare,i consumi diminuirebbero e calerebbe l'occupazione.
    E'tutto il sistema che va modificato,siamo noi che andiamo rieducati.
    Meno ore di lavoro,più occupati,ognuno di noi in grado di produrre un minimo di quello che gli è necessario,meno sprechi,meno apparenze.
    Fra

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  2. Come ho spiegato nel post, il problema non è solo il sistema economico-produttivo: il problema è molto più profondo e incancrenito e la soluzione non è affatto semplice!
    Nella seconda parte, nel prossimo post, approfondirò ulteriormente la cosa...

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  3. Ovvio.Per me è più un problema di perdita dei valori:in primis di quello del sacrificio.
    Fra

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  4. @fra
    ottimo, credo che hai colto il punto...riprendiamo il discorso poi sulla seconda parte che pubblicherò oggi...poi magari nei prossimi giorni farò proprio un post sul sacrificio...sissì, mi sa proprio di sì, grazie per l'idea!

    @giorgio
    per prima cosa non è una questione di "se" ma solo di "quando"! Ne sono convinto al 100%! E non illuderti di poterti spostare! Noi viviamo dentro quel bellissimo castello di sabbia, e quando crolla non ce la fai a spostarti...scusami se insisto, ma credo che la cosa più importante sia prenderne consapevolezza per essere pronti, indossare magari un caschetto (in senso metaforico) e riuscire così a farsi un filino meno male...ma male ci faremo e credo sia giusto prenderne consapevolezza.

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