foto Chiara Gibertini |
Con la nostra Costa Romantica, che ci pareva immensa, giungemmo nel porto di Barcellona e parcheggiata vi era la Costa Concordia (come vedete da foto di mia sorella Chiara): più immensa della nostra già immensa nave!
Abbiamo parcheggiato distante, quasi a non voler sfigurare.
Ecco la tragedia che si è consumata in queste giornate ci porta col pensiero e la preghiera anzitutto alle vittime, ai loro famigliari ed agli ancora dispersi.
Però stanno emergendo dalle indagini novità inquietanti come quella dell'abitudine all'inchino, ovvero al passare vicino all'Isola del Giglio per compiacere il Sindaco della stessa ed i suoi abitanti, come quella che forse vi erano a bordo lavoratori non regolari ed altre voci ancora, per ora non accertate, per ora solo ipotesi giornalistiche.
Una certezza vi è. Il Comandante, quello che da sempre tutti sappiamo, grazie alla storia, ai racconti, ai film, che sarà l'ultimo ad abbandonare la nave e questo spesso è anche metafora di altre situazioni della vita, ecco, il comandante è stato arrestato per tragedia procurata e per abbandono della nave!
Abbandono della nave! Si è dato, è scappato, lasciando le operazioni di salvataggio a chi?
Che vergogna nella tragedia. Amarezza, sconforto, mestizia e tutti i sinonimi possibili!
Ora pensiamo ai dispersi ed ai feriti, poi facciamo procedere la giustizia terrena prima di quella Divina.
Ammetto Giorgio che da ieri ti aspettavo con questo post.Essenziale,esauriente,ma umano.Mi sembra che noi uomini stiamo causando ovunque delle"piccole"(si fa per dire)Apocalisse:agiamo irresponsabilmente,sfrontatamente,incuranti di regole,rispetto del prossimo,buonsenso.Questo è l'ennesimo esempio.Non so più che pensare del genere umano,ditemelo voi!
RispondiEliminaParlerò anche di chi è rimasto sulla nave ad aiutare gli altri
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