14/01/12

Milano: ottantamila milanesi pagheranno per tornare a casa


Ottantamila cavie chiuse nella gabbia del centro storico di Milano e alla prova della tassa Pisapia. Parte così lunedì il provvedimento Area C, l’ingresso a pagamento delle auto, ma attenzione: l’amministrazione di sinistra avverte che si tratta di un test, poi si vedrà quali aggiustamenti fare. Insomma una partenza alla garibaldina, un “provare per credere” alla Aiazzone, un esperimento per vedere l’effetto che fa. Soprattutto sui residenti del centro che, colpevoli di vivere all’interno del laboratorio di sperimentazione disegnato dalla giunta di sinistra, saranno i primi e unici cittadini del mondo chiamati a pagare un balzello per riconquistare le mura domestiche e riabbracciare i familiari.
Il problema dello smog esiste, la monetizzazione degli ingressi in auto non è certo né una novità né un tabù (vedi i permessi a Roma), ma l’idea di “fare un test” segnala una colpevole improvvisazione figlia di un testardo approccio ideologico e populista al problema.
Il Corriere della Sera indica i problemi di Milano che consiglierebbero più riflessione: farraginosità dei pagamenti per i residenti, mancanza di abbonamenti, poche risorse per i mezzi pubblici, nessun piano-mobilità ai margini del centro storico dove il traffico è di gran lunga superiore.
Ma no, il sindaco parte lo stesso e l’architetto-assessore-urbanista Boeri filosofeggia con aria salottiera e tono d’antan su “piste ciclabili, panchine, bike sharing, dehors”. Mentre nella fitta corrispondenza della “posta dei lettori” del Corsera i residenti del centro chiedono semplicemente di tornare a casa gratis dal lavoro.
E c’è chi fa notare saggiamente – tra un “dehors” e un “bike sharing”- che se prende l’auto, gira tutto il giorno in centro e inquina non paga nulla, mentre se esce dall’Area C per lavorare e non inquina, deve invece pagare il ticket per rientrare a casa. Saggio sarebbe rinviare e risolvere i problemi prima. Ma no, in centro chi ci abita se non i ricchi? Che piangano allora, da subito.

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