23/01/12

Speciale Shoah: l'orrendo esperimento - parte 1/5

Il bisogno che mi ha spinto a scrivere questo speciale è stato il desiderio di comprendere e descrivere con fedeltà e senza pregiudizi ideologici la follia dell' Olocausto in Italia. Il clima del nostro periodo storico ripropone con forza la violenza sulle persone e sembra voler ripetere crimini che, in un certo modo, si avvicinano a quelli prodotti dai nazisti e dai fascisti.
La Shoa è sempre meno conosciuta ,e addirittura c'è chi nega la realtà dei campi di sterminio. Da che cosa si vuole sfuggire? Gli ebrei restano un problema per l' Occidente. I Romani hanno distrutto il Tempio, l'Europa è rimasta in silenzio davanti allo sterminio di sei milioni di ebrei, incapace di capire e provvedere. Queste cose si DEVONO sapere e ricordare, mentre noto un'assenza di memoria storica soprattutto nelle nuove generazioni. Troppi oggi hanno un'idea molto parziale della " Soluzione finale". La storia e l' istruzione diventano gli strumenti indispensabili per conoscere
questa tragedia. Rimane la responsabilità di richiamare alla memoria anche se, ricordando,
sentiamo la morte nel cuore. Il 16 ottobre ad esempio i mass-media hanno ignorato l' anniversario della razzia del ghetto di Roma avvenuto nel 1943, e così succede ormai da troppo tempo. Mi auguro che la conoscenza della storia degli ebrei segnata dalla Shoa possa aprire il passaggio ad un profondo rispetto della loro identità così piena di fascino.

IL FASCISMO E GLI EBREI. LE LEGGI RAZZIALI

La vicenda ebraica italiana fu caratterizzata da diversi aspetti : l' accentramento nelle grandi città , l' aumento dei matrimoni misti , il risveglio ebraico e la modernizzazione della propria specifica identità. La svolta provocata dalla legislazione del 1938 , in verità era maturata nel 1936 in seguito a modificazioni del quadro internazionale ( alleanza con la Germania , invasione dell' Etiopia e l 'approssimarsi della guerra .) I rapporti italo- tedeschi erano ormai arrivati ad esigere sul piano funzionale la scelta antisemita da parte del nostro paese. Non vi è dubbio che anche sull' adozione della politica razziale la visita di Hitler ebbe un' influenza notevole , e non perchè i tedeschi avessero fatto delle formali richieste in questo senso , ma perchè quello era per Mussolini il momento di scegliere la strada dell' antisemitismo di Stato. Politicamente Mussolini voleva costruire l' uomo nuovo fascista e , per fare ciò, un passo importante era quello di dare agli italiani una " coscienza razziale". Il periodo che va dal 1938 al 1943 fu, per Mussolini, il periodo dell' eliminazione degli ebrei dall' Italia", e per le vittime " il periodo della persecuzione dei diritti". Nell' autunno del 1938 gli ebrei furono espulsi dall' esercito italiano. Da notare che gli ebrei d' Italia avevano partecipato da protagonisti alla costruzione dello Stato unitario, della sua cultura, della sua amministrazione, della sua difesa.
Nel 1903 il Regno d' Italia aveva avuto un ministro della Guerra ebreo ( Giuseppe Ottolenghi) . Trentacinque anni dopo Mussolini, anch'egli ministro della Guerra , con l' appoggio delle monarchie li cacciò senza pudore. Revocando agli ebrei il diritto- dovere di servire la patria con le armi, fu allora che l'Italia cessò di essere la nazione che era stata. Fu così istituita una nuova " nazione ariana" che raccolse tutti gli italiani ( non ebrei) fino a quando il 9 settembre 1943 , i primi ebrei vennero accolti in quell' esercito nazionale volontario che fu il movimento partigiano.

LA POSIZIONE DI MUSSOLINI NEL GENNAIO 1938

Il 14 febbraio 1938 ebbe inizio il " periodo della persecuzione dei diritti degli ebrei" . Il ministero dell' Interno dispose il censimento della religione professata dai propri dipendenti . Poco dopo venne effettuato un censimento degli ebrei di chiara impostazione fascista , e furono emanate alcune dichiarazioni, per esempio il documento intitolato " il fascismo e i problemi della razza" e la " Dichiarazione sulla razza del Gran Consiglio del fascismo. In seguito fu decisa l' espulsione degli ebrei dalle scuole , l' espulsione degli ebrei dagli impieghi pubblici e dal partito fascista così come la limitazione del loro diritto di proprietà, la loro totale espulsione dall' esercito e dal complesso delle attività culturali, la loro progressiva emarginazione dalle altre attività lavorative. La definizione giuridica di " ebreo" poggiava su basi razziste e non religiose o culturali. Vennero assoggettate alla persecuzione circa 51.000 persone di cui 46.656 effettivamente ebree e circa 4.500 " non ebree classificate di razza ebraica". Le iniziative mussoliniane di " arianizzazione" furono relativamente numerose. Ai primi di luglio del 1938 Mussolini impartì ai capi di gabinetto dei Ministeri della Guerra , della Marina e dell' Aereonautica la direttiva di non ammettere ebrei nelle accademie militari. Contemporaneamente si provvedeva a far " arianizzare" altri comparti della società. L'appartenenza alla razza italiana era il requisito essenziale e inderogabile per coprire cariche pubbliche. Il 5 settembre si disponeva la " sospensione" degli insegnanti ebrei e vennero " sospese" le 19 persone di " razza ebraica" impiegate presso il Ministero dell' interno.
(parte 1 di 3, domani la seconda puntata)

Sarah Myliz

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