Qualche tempo fa il mio buon zio (classe 1922) mi telefona allarmato perchè, ai giardini pubblici, ha sentito parlare dell'invio del modulo per il censimento e della “sanzione” per chi non ottempera. Molto agitato mi ripete infinite volte che vuole essere in regola e che mi devo occupare della cosa. Niente di più semplice penso tra me e me! Invece......
Vi racconto quanto sia complicato “essere in regola”.
Prima cosa chiamo il numero verde dell'ISTAT e mi faccio illuminare sulla procedura da seguire in questi casi:” dove abita lo zio?” mi chiede l'operatore, fornisco l'indirizzo e mi risponde di recarmi presso la sede del XIX Municipio. “caspita tutto qui?” faccio un'altra telefonata all'URP dello stesso Municipio per avere l'orario di apertura dell'ufficio che si occupa della problematica. Bene allora opto per andarci nell'orario di apertura pomeridiano evitando così di dover prendere ore di permesso non retribuito a causa di un piccolo inconveniente (naturalmente non provocato da mio zio)!
Arrivo a casa dal lavoro, corro a prendere la mia “cucciola” a scuola e la porto a casa dove ci accoglie la nostra Regina della casa (mia moglie). Giusto un attimo per scambiarci due parole e fuggo (a piedi perchè nel frattempo la nevicata del giorno prima ha lasciato qualche problemino) per arrivare in orario a ritirare il questionario cartaceo, si perchè strano a dirsi, ma soltanto i fortunati che hanno ricevuto a casa il questionario hanno potuto avvalersi della compilazione online..... grande trovata vero? I soliti fannulloni ritardatari colpevoli di non aver ricevuto il plico e nemmeno i tanto pubblicizzati “rilevatori”, devono andarselo a prendere, tradurlo dal burocratese all'italiano, compilarlo e portarlo agli uffici incaricati del ritiro con il rilascio della ricevuta.
Pensate voi ad un novantenne che ha a che fare con la modulistica in uso in questa povera “italietta”! Va beh! Raggiungo la sede e noto che mio zio non è il solo a non aver ricevuto il questionario, ci saranno davanti a me una decina di persone! Chi legge con aria rassegnata, chi telefona, chi come me tenta di scaldarsi alla meno peggio (fa un freddo cane!). Ad un tratto esce un impiegato e chiede chi abita in zona Primavalle-Torrevecchia, rimango perplesso e penso che tutti abitiamo in quelle zone, siamo al XIX Municipio!!!!
“Ma no! Sciocco di un utente impreparato!!!!!” l'impiegato vuole conoscere l'esatto indirizzo, vi chiederete il perchè....... purtroppo lo scopro di li a poco, quando, dopo aver declamato davanti a tutti i presenti l'indirizzo ed il civico del mio zietto mi sento dire:”Lei deve andare a Via Pier delle Vigne” i presenti, me compreso, insorgono chiedendo spiegazioni. L'impiegato si discolpa dicendo che avremmo dovuto chiamare il numero verde dell'ISTAT e farci dire dove ritirarlo. Non riesco a stare in silenzio e faccio presente di aver esposto il problema al Signor ISTAT il quale mi ha dirottato presso questo ufficio. Lo stesso impiegato asseriva che il problema non era il Municipio ma l'ISTAT e che comunque mi sarei, come quasi tutti i presenti, dovuto recare a via Pier delle Vigne. Chiedo di parlare con un responsabile dell'ufficio ma non è possibile.
Esco in compagnia di una coppia di ragazzi più arrabbiati di me ed un'altra ragazza. Ci scambiamo i dati per denunciare l'ennesimo disservizio e mentre eravamo intenti a segnarci i rispettivi indirizzi email, la ragazza ha un'illuminazione.... le hanno fornito un numero (di via Pier delle Vigne) per richiedere il “rilevatore a domicilio! Telefono, fornisco i dati miei e dello zietto........ questo accadeva la scorsa settimana. Ieri sera mi richiama lo zio:” Beh Paolo ancora non hai fatto nulla?” gli chiedo se fosse stato contattato da qualcuno dei rilevatori lui mi risponde: “Guarda che qui non ha chiamato nessuno!”. MORALE? Dovrò prendermi un permesso, che nessuno mi pagherà, dovrò andare a ritirare il questionario e poi a riconsegnarlo.......
Com'è difficile cercare di stare in regola in questo malridotto paese!!!
Paolo
Vi racconto quanto sia complicato “essere in regola”.
Prima cosa chiamo il numero verde dell'ISTAT e mi faccio illuminare sulla procedura da seguire in questi casi:” dove abita lo zio?” mi chiede l'operatore, fornisco l'indirizzo e mi risponde di recarmi presso la sede del XIX Municipio. “caspita tutto qui?” faccio un'altra telefonata all'URP dello stesso Municipio per avere l'orario di apertura dell'ufficio che si occupa della problematica. Bene allora opto per andarci nell'orario di apertura pomeridiano evitando così di dover prendere ore di permesso non retribuito a causa di un piccolo inconveniente (naturalmente non provocato da mio zio)!
Arrivo a casa dal lavoro, corro a prendere la mia “cucciola” a scuola e la porto a casa dove ci accoglie la nostra Regina della casa (mia moglie). Giusto un attimo per scambiarci due parole e fuggo (a piedi perchè nel frattempo la nevicata del giorno prima ha lasciato qualche problemino) per arrivare in orario a ritirare il questionario cartaceo, si perchè strano a dirsi, ma soltanto i fortunati che hanno ricevuto a casa il questionario hanno potuto avvalersi della compilazione online..... grande trovata vero? I soliti fannulloni ritardatari colpevoli di non aver ricevuto il plico e nemmeno i tanto pubblicizzati “rilevatori”, devono andarselo a prendere, tradurlo dal burocratese all'italiano, compilarlo e portarlo agli uffici incaricati del ritiro con il rilascio della ricevuta.
Pensate voi ad un novantenne che ha a che fare con la modulistica in uso in questa povera “italietta”! Va beh! Raggiungo la sede e noto che mio zio non è il solo a non aver ricevuto il questionario, ci saranno davanti a me una decina di persone! Chi legge con aria rassegnata, chi telefona, chi come me tenta di scaldarsi alla meno peggio (fa un freddo cane!). Ad un tratto esce un impiegato e chiede chi abita in zona Primavalle-Torrevecchia, rimango perplesso e penso che tutti abitiamo in quelle zone, siamo al XIX Municipio!!!!
“Ma no! Sciocco di un utente impreparato!!!!!” l'impiegato vuole conoscere l'esatto indirizzo, vi chiederete il perchè....... purtroppo lo scopro di li a poco, quando, dopo aver declamato davanti a tutti i presenti l'indirizzo ed il civico del mio zietto mi sento dire:”Lei deve andare a Via Pier delle Vigne” i presenti, me compreso, insorgono chiedendo spiegazioni. L'impiegato si discolpa dicendo che avremmo dovuto chiamare il numero verde dell'ISTAT e farci dire dove ritirarlo. Non riesco a stare in silenzio e faccio presente di aver esposto il problema al Signor ISTAT il quale mi ha dirottato presso questo ufficio. Lo stesso impiegato asseriva che il problema non era il Municipio ma l'ISTAT e che comunque mi sarei, come quasi tutti i presenti, dovuto recare a via Pier delle Vigne. Chiedo di parlare con un responsabile dell'ufficio ma non è possibile.
Esco in compagnia di una coppia di ragazzi più arrabbiati di me ed un'altra ragazza. Ci scambiamo i dati per denunciare l'ennesimo disservizio e mentre eravamo intenti a segnarci i rispettivi indirizzi email, la ragazza ha un'illuminazione.... le hanno fornito un numero (di via Pier delle Vigne) per richiedere il “rilevatore a domicilio! Telefono, fornisco i dati miei e dello zietto........ questo accadeva la scorsa settimana. Ieri sera mi richiama lo zio:” Beh Paolo ancora non hai fatto nulla?” gli chiedo se fosse stato contattato da qualcuno dei rilevatori lui mi risponde: “Guarda che qui non ha chiamato nessuno!”. MORALE? Dovrò prendermi un permesso, che nessuno mi pagherà, dovrò andare a ritirare il questionario e poi a riconsegnarlo.......
Com'è difficile cercare di stare in regola in questo malridotto paese!!!
Paolo
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