Questa settimana avevo in proposito un altro argomento ma sabato è successo un episodio mentre Jennifer si stava divertendo,che molto mi ha fatto sentire in colpa come mamma.Troppo spesso e involontariamente,vorremmo che i nostri figli seguissero dei gloriosi schemi di vita prefissati già nelle nostre menti.Non credevo che ci sarei caduta anch'io,con l'aggravante che la bimba è così piccola che qualsiasi aspirazione è prematura e con l'ulteriore aggravante dell'assurdità del mio sogno di madre.
La notte poi l'ho accarezzata nel sonno e dubito di poter dimenticare quello che ho fatto,anche se non è gravissimo.Giorni fa al parco c'era un bambino più piccolo della mia che stava giocando a calcio con la madre,come mi ha vista,l'ha mollata e ha sempre cercato me come avversaria sportiva.Empatia, si chiama.Sabato un signore ci ha prestato un pallone leggerissimo.Si divertivano da matti Jennifer, il papà e il nonno, cioè mio papà. E lei non cedeva alla tentazione di prendere la sfera con le mani, ma calciava tiri ben assestati.Io avrei voluto un figlio maschio per un solo motivo: farlo diventare calciatore.Per il resto, preferisco di gran lunga una patatina.Così ho ricordato una ragazzina del mio paese sugli 11-12 anni alta e secca secca che ho visto in parecchie sfide a pallone con dei ragazzini e decisamente più brava di loro.Una ragazzina coi capelli lunghi, molto femminile, ma un asso del calcio.E ho visto così mia figlia a quell'età e campionessa del rettangolo erboso verso i 20 anni e io sugli spalti a tifare per lei.Così, quando Jennifer ha cercato lo scambio con me, le ho mandato un assist deciso e l'ho colpita alla manina.La palla era una piuma ma è scoppiata a piangere,ci era rimasta male.Quando singhiozzando ha detto per due volte:-Non gioco più-sarei voluta sprofondare!Per fortuna che poi ha ripreso.Senza che io sognassi una baby-calciatrice, lei è e sarà la mia vita e farà quello che vuole.
La notte poi l'ho accarezzata nel sonno e dubito di poter dimenticare quello che ho fatto,anche se non è gravissimo.Giorni fa al parco c'era un bambino più piccolo della mia che stava giocando a calcio con la madre,come mi ha vista,l'ha mollata e ha sempre cercato me come avversaria sportiva.Empatia, si chiama.Sabato un signore ci ha prestato un pallone leggerissimo.Si divertivano da matti Jennifer, il papà e il nonno, cioè mio papà. E lei non cedeva alla tentazione di prendere la sfera con le mani, ma calciava tiri ben assestati.Io avrei voluto un figlio maschio per un solo motivo: farlo diventare calciatore.Per il resto, preferisco di gran lunga una patatina.Così ho ricordato una ragazzina del mio paese sugli 11-12 anni alta e secca secca che ho visto in parecchie sfide a pallone con dei ragazzini e decisamente più brava di loro.Una ragazzina coi capelli lunghi, molto femminile, ma un asso del calcio.E ho visto così mia figlia a quell'età e campionessa del rettangolo erboso verso i 20 anni e io sugli spalti a tifare per lei.Così, quando Jennifer ha cercato lo scambio con me, le ho mandato un assist deciso e l'ho colpita alla manina.La palla era una piuma ma è scoppiata a piangere,ci era rimasta male.Quando singhiozzando ha detto per due volte:-Non gioco più-sarei voluta sprofondare!Per fortuna che poi ha ripreso.Senza che io sognassi una baby-calciatrice, lei è e sarà la mia vita e farà quello che vuole.
Che bel racconto...è per me la cosa più bella giocare con i figli e diventare noi genitori più "bambini" di loro! Non credo ci sia stata nessuna "imperfezione di mamma" in questo racconto...e poi se vvogliamo generalizzare la mamma è sempre perfetta anche nella sua imperfezione! Tu potrai fare tutti i progetti che vuoi e persino costringerla (so che non lo farai tu) a fare quello che vuoi, ma un giorno, ti manderà a quel paese e farà solo e unicamente di testa sua! E' la vita! Godi tanto di questi momenti in cui è piccola e piange teneramente per una palla di piuma sulla mano! Certi momenti poi non torneranno più! Ce ne saranno di altri, di diversi...ma questi mai più!
RispondiEliminaio non sopporto le femmine che giocano a pallone. Ecco, l'ho detto
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