29/02/12

Il "kairòs", il tempo, la crisi...tempo di crisi, tempo di Dio.

Questa mattina, un mio carissimo amico, un Sacerdote, ha pubblicato un messaggio in twitter, che ho prontamente inoltrato ai miei "followers" e che voglio condividere ora qui con tutti i nostri lettori di Frews:

Il tempo di Dio (kairòs) intercetta e interseca il tempo degli uomini (krònos), trasformandolo in una singolare occasione di grazia
.

Ho poi "googolato" per cercare di colmare la mia ignoranza sul "kairòs" e ho scoperto che per gli antichi Greci era considerato il "momento giusto", il "momento opportuno", il "tempo di Dio". Credo che il messaggio dell'amico Sacerdote fosse riferito soprattutto a questo periodo molto speciale per noi cristiani: la Quaresima. Ma, personalmente colgo un significato ancora più profondo, ancora più universale (e la cosa ovviamente non mi stupisce affatto) infatti in wikipedia leggo questa frase che mi colpisce molto:

...per il teologo luterano neo-ortodosso Paul Tillich, i "kairoi" sono quelle crisi nella storia che creano un'opportunità per, e in effetti esigono, una decisione esistenziale dal soggetto umano...
La cosa mi colpisce nel profondo, perché riflette molto ciò che penso e scrivo da mesi/anni: che questa attuale situazione di "crisi" nella quale viviamo (che non è solo e semplicemente una crisi prettamente economica), è nella realtà una grande opportunità, una grande occasione per tutti noi!
Tutto ciò che a prima vista può apparirci negativo, nella realtà potrebbe non essere così negativo! I momenti di "crisi" sono spesso generati da un fatto che ci sconvolge, che ci porta in uno stato di "tristezza", di "disperazione"; penso ad esempio ad una grave malattia che ci colpisce o alla morte di un nostro caro! In questi momenti, tutte le nostre "sicurezze" cadono e capiamo che forse non erano poi così tanto "sicurezze"; ma questa è appunto una grande occasione, perché ci viene così data la possibilità di capire quali siano la cose veramente importanti e quale sia l'unica vera sicurezza! Ripenso agli apostoli, disperati, per la morte di Gesù, tutto per loro sembrava svanito, scomparso, perduto per sempre! Disperazione, paura e smarrimento si impadronirono di loro...ma dopo tre giorni, scoprirono e toccarono con mano che c'è altro oltre alla morte apparente!
L'albero perde le foglie, secca e muore...ma i suoi frutti che in estate erano caduti e marciti sul terreno e che sembravano persi per sempre...in primavera danno origine a nuovi germogli. E questi cicli si ripetono sempre in Natura!

Concludo con queste splendide parole sempre trovate in wikipedia:

Kairos sfugge costantemente alle definizioni perché si trova sempre al centro di due concetti: l'azione ed il tempo; la competenza e la possibilità; il generale ed l'individuale. Non è mai completamente da un lato o da un altro. Questa indeterminazione è legata al suo potere di decisione. Trattiene per ogni caso gli elementi necessari per agire ma non si confonde con loro. È "libero" di cambiare ed è per questo che è così difficile da afferrare nella pratica e da comprendere nella teoria.

Grazie,
manuel

3 commenti:

  1. Noi la stiamo cogliendo questa grande opportunità se non altro facendoci spazio in questo mondo internet con le nostre idee, serene e sincere, e, se posso dirlo, vere.

    RispondiElimina
  2. Condivido l'impostazione della questione, non perchè lo abbia sottolineato un prete, ma perchè la trovo corrispondente alla dinamica che tante e tante volte ognuno di noi ha avuto la possibilità di constatare. I momenti anche oggettivamente negativi della vita hanno ancor più forza di quelli positivi e quindi permettono alla vita delle persone di scoprire ciò che avevano dato troppo per scontato, ciò in cui non credevano più. Oppure, sono le occasioni per affermare con forza ciò in cui si crede, puntando al sacrificio.
    Grazie Manuel.

    RispondiElimina
  3. Grazie a te Don Alberto, per il tuo commento!

    RispondiElimina