01/02/12

Mario Monti non fa miracoli ma li tele-predica bene


Non era facile, ma Mario Monti finalmente ha risanato il debito. Magari quello dello Stato non diminuisce ma il suo con le tivù senz’altro. Ha dato finalmente il suo volto e il suo arguto e pacato verbo anche a Mediaset, e oramai tutti i creditori sono tornati a casa con in tasca il bonus di bravi e sobri conduttori. Infatti stasera è atteso a Matrix. In precedenza, con micidiale precisione era approdato a Porta a Porta (venendo invitato immediatamente a chiedere scusa agli italiani per questo dallo stormo degli intellettuali corvacei), poi per farsi perdonare eccolo da Fabio Fazio, quindi dalla Lucia Annunziata. Indi presso i vari Tg.

Anche negli ultimissimi giorni gran parte di telegiornali, radiogiornali e quotidiani si sono esercitati nella messa cantata, forse persino in certi casi nel Te Deum per ringraziare il cielo di come Monti stia piegando l’Europa ma anche l’America, e di come abbia stortato l’asse di ferro tra Sarkozy e Merkel (Merkozy) per trasformarlo in un cerchio magico, o addirittura in un triangolo. Il Tg3 è stato prontissimo, e ha così inserito un titolo gigante: Merkonti una specie di Trimurti.

Neanche i quotidiani hanno dubbi: è stata una marcia trionfale per Monti a Bruxelles, ieri ma se lo spettacolo è luccicante, non è tutto oro quello che brilla, anzi. Non per colpa di Monti, ma il fatto è che il giornalismo è portato irresistibilmente al manzoniano “servo encomio”. Un esempio: sabato il Tg1 ha dedicato alle ore 20 un tempo infinito ad una intervista con il premier Monti. 18 minuti o qualcosa di simile. È poi è stato abile, leale, non manca mai di riconoscere la continuità del suo lavoro con quello di Berlusconi, appena appena un po’ troppo sussiegoso. Ma un Tg non dovrebbe essere un po’ vario?

Eppure l’Usigrai, il Cdr, la Vigilanza Rai, Zavoli, Garimberti, Aldo Grasso, Curzio Maltese, l’Osservatorio di Pavia e quello dei Radicali non hanno fatto alcuna osservazione: niente da dire su questa specie di monopolio dell’etere, dove etere ha anche il significato di anestesia, intorpidimento, un pensiero un po’ tanto unico. Non quello di Monti, anche se non è proprio scoppiettante, ma del giornalismo cicisbeo di certo.

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