04/03/12

Siamo sicuri che in Europa il diritto sia ancora laico?

Ovunque nel Vecchio continente sono in vigore sistemi di giustizia paralleli allo Stato che applicano la legge islamica. E' il 1982 quando a Londra con il nome di "Consiglio della sharia islamica" viene istituita il primo tribunale islamico sotto la guida del segretario generale Suhaib Hasan già membro del Consiglio europeo per le ricerche e la fatwa, l'organismo presieduto da Youssef al Qaradawi leader spirituale dei Fratelli musulmani. Oggi in Gran Bretagna hanno superato quota cento e regolano questioni di diritto contrattuale e di famiglia come se fossero corti arbitrarie. In Germania il quotidiano Bild ha messo in copertina la statua della dea Iustitia con la testa coperta dal velo islamico e il Corano su uno dei due piatti della bilancia. Con il riconoscimento delle sentenze straniere elementi del diritto islamico prodotti in Arabai Saudita nel VII secolo sono ormai parte del rigido sistema tedesco. Il sobborgo di Tingbjerg a Copenaghen e' stato dichiarato dal gruppo Kaldet al Islam ("Chiamata all'Islam") prima zona sotto il controllo della sharia. Altre corti sono operative in Olanda, in Belgio e in vari paesi il diritto islamico entra in gioco come insieme di valori che concorrono alla formazione della convinzione del giudice: il ricongiungimento famigliare alla seconda moglie in Danimarca, la sentenza del giudice italiano che mitiga la pena al padre che uccide la figlia, in Norvegia un giudice impone ad un rifugiato gay iracheno di tornare nel suo Paese dove il contesto socio-normativo vuole la sua morte.
Si ha la sensazione che gli Stati, dove negli anni non si e' sviluppata una politica di integrazione, debbano ora affrontare la realtà di gruppi islamici guidati da predicatori autoproclamatisi guide religiose, che educano ad un islam oltranzista e militante. Inoltre anni di inerzia legislativa e politica hanno creato società parallele che non chiedono autonomia per mantenere la loro identità e non rischiare di scomparire per l'assimilazione, bensì impongono un'autonomia per perpetuare delle norme sociali incompatibili con i principi base dello stato ospitante. A mio modesto parere servono giudici più fermi e una politica più chiara e servirebbero anche le forze dell'ordine che smantellino le zone controllate dalla legge islamica.

Maria Leone

0 commenti:

Posta un commento