19/04/12

Torna il partito della patrimoniale: il Pd. Otto motivi per dire No!

È tornato il partito della patrimoniale, quello dell'abbattimento del debito pubblico attraverso un maxiprelievo sui patrimoni personali anziché - come propone il Pdl - con la dismissione dei beni immobili dello Stato. Diciamolo chiaro: una nuova patrimoniale sarebbe del tutto inaccettabile perché di fatto di patrimoniali questo governo ne ha già introdotte surrettiziamente ben due: una sugli immobili (l'Imu) e una sulle ricchezze finanziarie (l'imposta sui risparmi). Quello che stupisce stavolta è che non solo Bersani, ma anche l'Udc sembra pronta ad appoggiare una proposta che, se realizzata, si trasformerebbe in un autentico esproprio in un Paese che ha già una pressione fiscale oltre il 45 per cento. Il Pdl, del resto, è sempre stato coerentemente contrario alla patrimoniale, perché porterebbe a un abbattimento della ricchezza nazionale e, oltretutto, andrebbe a colpire beni già tassati.
Il no a una patrimoniale, insomma, ha molte e convincenti motivazioni:
deprime le crescita e non ha effetti strutturali, generando una riduzione solo temporanea del debito pubblico;
deprime il valore dei beni immobili;
blocca gli investimenti e i consumi riducendo la liquidità disponibile e alimentando la fuga di capitali all'estero;
le misure una tantum non hanno mai avuto alcun effetto positivo sul rapporto tra debito e pil. La patrimoniale sarebbe una di queste;
sarebbe un provvedimento anti-crescita nel momento in cui la crescita è al primo posto dell'agenda politica;
è assurdo che si proponga un'imposta sul patrimonio intesa come imposta sui ricchi, perché in realtà, a causa dell'attuale carenza di sistemi di accertamento, il reddito dei ricchi derivante dai patrimoni è in larga parte sconosciuto;
la patrimoniale colpisce chi ha risparmiato e salva chi ha scialacquato: tra due famiglie con lo stesso reddito percepito per 30 anni quella che ha acquistato auto, gioielli e beni di ogni genere ora si troverà esentata da questo balzello, mentre quella che ha invece accumulato per acquistare degli immobili ora viene colpita dalla tassa, come se fosse una specie di punizione a chi ha osato risparmiare invece di consumare;
né la Bce né il Fondo monetario, nei loro diversi interventi hanno mai chiesto all'Italia l'introduzione di un'imposta patrimoniale.
Le società di comodo detentrici dei beni altrui, non essendo persone fisiche, sarebbero escluse dal pagamento della patrimoniale, con la conseguenza che mentre il cittadino medio vedrebbe tutto il suo patrimonio assoggettato alla patrimoniale, è molto probabile che molti ricchi pagherebbero la patrimoniale solo su una parte dei propri beni, quelli - appunto - non trasferiti a società di comodo. Quindi gran parte dell’imposta patrimoniale uscirebbe dalle tasche dei soliti cittadini rispettosi delle regole. I soliti noti che non ne possono più.

Di Paolo

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