Non sono mai stato convinto verso nessuno sciopero e non sono stato mai convinto da nessuno sciopero. Sin dai tempo della scuola una giornata di sciopero voleva dire cinque ore in meno di divertimento ed anche di studio. Poi col lavoro da fare ho sempre evitato scioperi nella mia azienda spiegando ai miei 32 dipendenti come quella giornata di stop ci avrebbe fatto uscire dal mercato, in una situazione economica generale che, 15 anni fa cominciava ad intravvedersi essere quella che è poi oggi.
Oggigiorno poi scioperano i calciatori e quindi, questa forma di "lotta" sembra sempre più una farsa tipica della commedia all'italiana.
Ma meno ridere e più pena mi fa ancora la Cgil per lo "sciopero generale" indetto per questa giornata per protestare contro proposte di manovra finanziaria che tra l'altro sono rimaste tali e non troveranno approvazione in nessuna legge.
Cortei in cento città, disagi nei trasporti, tutti col cappellino da rapper alla Camusso.
Se anche il direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli, si è permesso nel suo editoriale di ieri di criticare la scelta della Sciopero generale, forse qualcosa sta cambiando.
Anche stamattina il direttore, intervistato a Skytg24, ha usato parole durissime contro la Camusso e contro lo Sciopero. Il suo giornale è l'unico a non uscire oggi ed il danno economico è sotto gli occhi di tutti non solo per la giornata in meno di vendite ma perchè la gente è stufa e già legge meno i giornali, se poi non ti trova in edicola rischi anche che si affezioni ad un'altra testata.
In generale sono contro gli scioperi, quindi, perchè non producono niente e vanno contro il principio naturale supremo, ovvero quello che dice che la tua libertà finisce quando comincia la mia.
Sì, è questo che mi da rabbia.
La vostra libertà di scioperare, sancita dalla costituzione, non deve ledere oggi il mio diritto di muovermi per Roma, coi mezzi pubblici già pagati dall'abbonamento annuale, e non deve inficiare la mia libertà di leggermi il Corriere della Sera od usufruire di tutti gli altri servizi che oggi non vi saranno.
Questo, nel clima attuale, non fa altro che aumentare la tensione nella gente e quindi, cara Camusso, il tuo non è un gesto distensivo ma un dispero (spero) colpo di coda per provare a dire che siete ancora vivi.
Di tutto abbiamo bisogno in questo periodo, di proposte, tagli, buona volontà ma sicuramente non di uno sciopero generale verso il quale "sciopero" mentalmente non volendo neanche approfondire le motivazioni perché già in partenza so essere insignificanti rispetto al momento attuale.
Di un Generale avremmo sì bisogno, uno che ci conduca fuori, con determinazione, fermezza ed un paio di bastonate ove necessario. Dieci anni e poi tutti a gozzovigliare ancora.
ma vai a mori' ammazzato va
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