29/10/11

Mexico...altro paese, altra realtà

La terra trasuda storia.. una storia antichissima che viene dalle note civiltà che vissero qui, da una presenza ancora viva di tradizioni, immagini e luoghi che riferiscono chiaramente il loro antico splendore e regalano a questa terra particolare fascino.
Al mio arrivo quasi vivo uno shock. Una metropoli di oltre 20 milioni di persone, auto di lusso e non in grande quantità, offerta di qualsiasi tipo di cibo ad ogni angolo di strada. Rumori, clacson, negozi, strade pulite e scorci cittadini di grande interesse. Che differenza rispetto a Cuba.
Dopo pochi giorni, mi allontano felicemente dalla città per arrivare a Puruagua, paese a 300km da Città del Mexico.
Il suo nome significa acqua pura, qui difatti c'è una sorgente di acqua dolce e non solo. A pochi km ci sono delle piscine di acqua termale. Tutt'intorno colline verdi e qualche casa. Blanca, la suora con la quale lavoro qui, mi racconta con grande entusiasmo la vita del paesello, delle persone ma anche dei problemi che vivono famiglie e bambini.
Mi incuriosisce ma allo stesso tempo mi lascia perplessa. Apparentemente tutto sembra tranquillo, una felice e tranquilla realtà di paese. Quasi non vedo la mia utilità qui.
Non ho tardato molto però nel rendermi conto della veridicità delle parole di Blanca......la prima notte, dopo aver spento la luce, pronta per il sonno ecco sentire colpi di arma da fuoco.
I Federali fanno irruzione verso le 22, fra i campi verdi che ci sono tutt'intorno esistono anche coltivazioni di droga. E loro vengono per "portar via qualcuno". I giorni seguono, si inizia a lavora-re con i bambini, conosco una marea di persone che con un gran sorriso accolgono me e gli altri volontari.
Osservo, ascolto, parlo, rifletto e pian piano il puzzle si compone.
Il pezzo più grande porta il nome della Violenza.
Nelle famiglie come fuori. Le donne vengono picchiate, sono sottomesse al ruolo del maschio maschilista, la cui figura e presenza è forte e ben marcata. Anche i bambini vengono picchiati e talvolta vanno a scuola preoccupati perché sanno che hanno lasciato sola la madre, la quale probabilmente sarà malmenata. (Vi ho riportato quanto riferito da un piccolo di 7anni).
 Ma la sottomissione e la dipendenza di queste donne arriva a livelli, per me incomprensibili. Mi viene la pelle d'oca quando sento la storia di una donna che scopre che il marito abusa della figlia di soli 3 anni. La convincono a denunciarlo (pratica che tra l’altro è scartata a priori) e lo arrestano.
Dopo poche settimane , lei ritira la denuncia e lo riaccoglie in casa. Perché? Perché è sola e povera. Ha figli e l'uomo è l'unico che, con il lavoro, può sostenere la famiglia in qualche modo. E aggiungo.... qui alcuni bambini camminano anche per ore, pur di arrivare alla scuola di Puruagua. Un paio di bambine sono state violentate da uomini che le svuotano della loro infanzia, mentre armate di serenità e innocenza vanno a scuola, magari sperando in un futuro migliore.
E non manca neanche la violenza ad opera di fratelli più grandi. Nausea, indignazione, disgusto, rabbia. Questo ho sentito e continuo a sentire.
L'altro pezzo del puzzle porta il nome della Povertà.
La possibilità di lavoro è praticamente nulla. Le donne preparano tortillas o lavorano come donna delle pulizie pur di guadagnare qualche soldo. L'unica via di uscita, qui, sembra l'America. Molti tentano di entrare illegalmente negli Stati Uniti, alcuni ci riescono. Ed ecco che nasce una nuova professione: “los polleros”. Cioè quelli che accompagnano le persone fino al confine, attraversando il deserto. Quello che bisogna sapere è che queste persone a volte ammazzano e violentano le don-ne. Ci sono luoghi d'accoglienza al confine, nei quali vengono date le pillole del giorno dopo alle donne. Loro si dirigono verso il confine avendo la quasi certezza che verranno violentate.
E i bambini non vanno a scuola perché non possono permettersi di pagare 5 dollari al mese. Senza parole!
E purtroppo c'è anche il pezzo dell'Infanzia Negata.
I bambini, che non mangiano, non vanno a scuola perché lavorano nei campi, vestono abiti sporchi, portano gli animali al pasco-lo, aiutano i genitori in qualsiasi tipo di lavoro, non sperano nel futuro, sono privi di grandi sogni, nei loro occhi una velata malin-conia...per alcuni quasi rassegnazione. Bambini abbandonati dalle madri, altri che hanno vissuto per strada con i genitori drogati, questi stessi bambini hanno subito abusi da parte di altri drogati. Quanto orrore, se solo potesse finire.



Infine, la presenza di tifo, scorpioni e difficoltà nella gestione dell'acqua completano il puzzle.

Anche di queste ne ho avuto la prova.

Ma se dovessero raccontarmi tutto questo e darmi la possibilità di tornare indietro nel tempo, sce-glierei altre 1000 volte di essere qui. Non ho mai desiderato essere altrove in questi mesi. Avrei voluto avere la possibilità di chiacchierare o abbracciare ciascuno di voi,anche solo per un attimo.....ma vi sento tutti molto vicini e ve ne sono grata. Con totale sincerità.

Questo mi mantiene serena e mi fa piacere, tanto. Anch'io ho sempre un pensiero per ognuno di voi.

Con immenso affetto,

Laura.

0 commenti:

Posta un commento