I deputati del Pdl Enrico Costa, Gaetano Pecorella e Maurizio Paniz hanno depositato in Giunta per le Autorizzazioni della Camera la richiesta di revoca dell'autorizzazione ''all'esecuzione della misura cautelare'' nei confronti di Alfonso Papa: il deputato del Pdl ora agli arresti a Poggioreale.
Nell'istanza si sostiene che l'arresto e' di fatto revocabile ''non esistendo un'esplicita norma che lo vieti''. Anche perche' le autorizzazioni, scrive il Pdl, ''sono di norma concesse 'sic stantibus' e sono suscettibili di revoca in ossequio al principio dell'autotutela''.
In piu', si fa notare che dal giorno in cui Papa e' stato portato a Poggioreale sono passati oltre tre mesi e che e' gia' stato richiesto il giudizio immediato. La scelta di questo tipo di rito, sostengono i capigruppo, ''impone di ritenere gia' esistente e completo il quadro probatorio''. Quindi il rischio di inquinamento delle prove o il pericolo di fuga, non si ravviserebbero piu'.
Il parlamentare viene considerato importante ''in relazione al conteggio del numero legale dell'assemblea della Camera''. La sua assenza, infatti, determinerebbe ''un apparente vulnus istituzionale''. Il Pdl, insomma, sostengono Costa, Pecorella e Paniz punta a tutelare ''il plenum assembleare che e' soggetto ad una verifica permanente da parte del Parlamento''.
I parlamentari continuano a sostenere che si e' in presenza di un ''fumus persecutionis'' sopravvenuto, anche per la frase attribuita al Procuratore della Repubblica di Napoli secondo la quale: ''Stare in galera fa male ma (Papa) non deve dimenticare che chi ce l'ha mandato e' stato il Parlamento, cioe' quelli che ora vanno a visitarlo''.
Tutto cio' premesso, Costa, Pecorella e Paniz chiedono che venga messa all'ordine del giorno l'istanza di revoca dell'autorizzazione all'arresto, appena depositata, nei confronti di Papa. Decisione che venne presa dalla Camera il 20 luglio scorso con il voto determinante dei maroniani.
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