Alle esequie la gente è giunta da diverse diocesi di Mindanao: caravan e pullman hanno portato a Kidapawan oltre 15mila persone, soprattutto tribali e indigeni dalle montagne e contadini. Vi hanno preso parte oltre 70 fra sacerdoti e religiosi, i 20 missionari del Pime presenti nelle Filippine (e il Superiore Generale p. Gian Battista Zanchi), centinaia di suore, anche l'Ambasciatore italiano a Manila, Luca Fornari.
Dopo la celebrazione, una lunga processione si è snodata per 4 km, accompagnando la salma al luogo della sepoltura, accanto all'altro missionario Pime, p. Tullio Favali. Al corteo erano presenti anche gli attivisti del movimento "Giustizia per padre Pops" che hanno esposto i loro striscioni.
Il Vescovo De La Cruz rimarca a Fides: "Speriamo che i killer siano individuati e condotti davanti alla giustizia, che si pentano, chiedano perdono e si convertano. Siamo certi che la missione di p. Fauso continuerà e darà frutti. La nostra Chiesa sarà fortificata dal suo martirio".
P. Socrates Mesiona, Direttore Nazionale delle Pontifici Opere Missionarie nelle Filippine definisce p. Tentorio "vero missionario e vero martire", notando a Fides che "sua morte non sarà vana, ma alimenterà il profondo impegno a servire i poveri e gli emarginati, in particolare le popolazioni tribali e indigeni del paese. Quanti lo amano e lo hanno conosciuto, come uomo di pace, continueranno a gridare giustizia fino a quando non sarà raggiunta".
Padre Fausto "non amava cerimonie" e "lavorava in una relativa oscurità". "Era un missionario che ha mostrato misericordia, soprattutto ai più piccoli figli di Dio tra i suoi parrocchiani, il lumad (tribali). Cercava giustizia per loro, quando erano espropriati della loro terra, quando sono stati molestati da uomini con le armi, mentre il governo sembra abbandonarli": è quanto ha detto S. Ecc. Mons. Romulo De La Cruz, Vescovo di Kidapawan nell'omelia alla Messa funebre per p. Fausto Tentorio, Pime, celebrata questa mattina a Kidapawan (vedi altro articolo di Fides, ndr).
Il Vescovo, che ha inviato il testo del suo discorso all'Agenzia Fides , ha rimarcato che al di là delle etichette come "prete ambientalista"o "difensore dei diritti umani", p. Fausto "dovrebbe essere ricordato semplicemente come un sacerdote buono e fedele, che amava il suo popolo, e ha cercato di servirlo al meglio, anche a fronte di pericolo per la propria vita". MOns. De La Cruz ha ricordato le parole del suo testamento che cita il Profeta Michea, per quello che Dio chiede all'uomo. "Praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con il tuo Dio". "Questo è quanto p. Fausto ha compiuto", in modo umile, ha affermato il Vescovo, e "nonostante ciò, si è guadagnato dei nemici, come Gesù".
Poteva andarsene 26 anni fa, quando fu ucciso il suo confratello p. Tullio Favali - ha proseguito nell'omelia - "ma non lo ha fatto perché era innamorato con la sua gente" e ha detto a popolo "il vostro sogno è il mio sogno, siamo compagni nella costruzione del Regno di Dio"
"Si può dire con certezza - ha detto Mons. De La Cruz - che la morte di Fausto, è l'adempimento di ciò che san Giovanni dice nel Vangelo: 'Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici' (Giovanni 15,13) La morte di Fausto, è semplicemente una imitazione della morte di Gesù sulla croce".
Il Vescovo ha ringraziato P. Fausto per la sua missione, i suoi familiari, il Pontificio Istituto Missioni Estere, ricordando che "la Chiesa locale della diocesi di Kidapawan sarà per sempre segnata dal sangue dei due missionari, p. Favali e p. Tintorio". Ha concluso assicurando che "grazie alle sue preghiere dal cielo, potremo portare avanti e continuare la sua missione". (PA) (Agenzia Fides 25/10/2011)
Dopo la celebrazione, una lunga processione si è snodata per 4 km, accompagnando la salma al luogo della sepoltura, accanto all'altro missionario Pime, p. Tullio Favali. Al corteo erano presenti anche gli attivisti del movimento "Giustizia per padre Pops" che hanno esposto i loro striscioni.
Il Vescovo De La Cruz rimarca a Fides: "Speriamo che i killer siano individuati e condotti davanti alla giustizia, che si pentano, chiedano perdono e si convertano. Siamo certi che la missione di p. Fauso continuerà e darà frutti. La nostra Chiesa sarà fortificata dal suo martirio".
P. Socrates Mesiona, Direttore Nazionale delle Pontifici Opere Missionarie nelle Filippine definisce p. Tentorio "vero missionario e vero martire", notando a Fides che "sua morte non sarà vana, ma alimenterà il profondo impegno a servire i poveri e gli emarginati, in particolare le popolazioni tribali e indigeni del paese. Quanti lo amano e lo hanno conosciuto, come uomo di pace, continueranno a gridare giustizia fino a quando non sarà raggiunta".
Padre Fausto "non amava cerimonie" e "lavorava in una relativa oscurità". "Era un missionario che ha mostrato misericordia, soprattutto ai più piccoli figli di Dio tra i suoi parrocchiani, il lumad (tribali). Cercava giustizia per loro, quando erano espropriati della loro terra, quando sono stati molestati da uomini con le armi, mentre il governo sembra abbandonarli": è quanto ha detto S. Ecc. Mons. Romulo De La Cruz, Vescovo di Kidapawan nell'omelia alla Messa funebre per p. Fausto Tentorio, Pime, celebrata questa mattina a Kidapawan (vedi altro articolo di Fides, ndr).
Il Vescovo, che ha inviato il testo del suo discorso all'Agenzia Fides , ha rimarcato che al di là delle etichette come "prete ambientalista"o "difensore dei diritti umani", p. Fausto "dovrebbe essere ricordato semplicemente come un sacerdote buono e fedele, che amava il suo popolo, e ha cercato di servirlo al meglio, anche a fronte di pericolo per la propria vita". MOns. De La Cruz ha ricordato le parole del suo testamento che cita il Profeta Michea, per quello che Dio chiede all'uomo. "Praticare la giustizia, amare la misericordia e camminare umilmente con il tuo Dio". "Questo è quanto p. Fausto ha compiuto", in modo umile, ha affermato il Vescovo, e "nonostante ciò, si è guadagnato dei nemici, come Gesù".
Poteva andarsene 26 anni fa, quando fu ucciso il suo confratello p. Tullio Favali - ha proseguito nell'omelia - "ma non lo ha fatto perché era innamorato con la sua gente" e ha detto a popolo "il vostro sogno è il mio sogno, siamo compagni nella costruzione del Regno di Dio"
"Si può dire con certezza - ha detto Mons. De La Cruz - che la morte di Fausto, è l'adempimento di ciò che san Giovanni dice nel Vangelo: 'Non c'è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici' (Giovanni 15,13) La morte di Fausto, è semplicemente una imitazione della morte di Gesù sulla croce".
Il Vescovo ha ringraziato P. Fausto per la sua missione, i suoi familiari, il Pontificio Istituto Missioni Estere, ricordando che "la Chiesa locale della diocesi di Kidapawan sarà per sempre segnata dal sangue dei due missionari, p. Favali e p. Tintorio". Ha concluso assicurando che "grazie alle sue preghiere dal cielo, potremo portare avanti e continuare la sua missione". (PA) (Agenzia Fides 25/10/2011)
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