22/12/11

Centro di accoglienza richiedenti asilo di Foggia: Connecting People non si arrende

Termina, per ora, in favore della Croce Rossa Italiana la telenovela della gestione del centro accoglienza richiedenti asilo di Borgo Mezzanone, frazione di Manfredonia. Il consiglio di stato ha infatti ordinato il reintegro entro 30 giorni della Cri nella gestione del Cara foggiano, poiché la gara di affidamento dei servizi dal 2010 in poi era stata vinta dal consorzio siciliano "Connecting People" in maniera illegittima. Dopo due anni di battaglia, dunque, il centro che ospita per la maggioranza nordafricani, libici in particolare, tornerà ad essere gestito dalla più grande organizzazione umanitaria nazionale, che era stata costretta a licenziare 33 dipendenti che prestavano servizio proprio a Borgo Mezzanone. Tornerà? Mah, ancora nulla è definitivo e già Connecting People ha annunciato battaglia.
La Gara - Si trattava di un bando pubblicato per una capienza di 778 persone. L'offerta economica della Croce Rossa fu di 7.927.176 euro, mentre quella della Connecting People di 7.099.041. L'appalto fu affidato con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa, quindi al consorzio siciliano, che gestisce anche i Cara di Trapani e Gorizia. La Croce Rossa, però, denunciò anomalie nella procedura di aggiudicazione e presentò ricorso al Tar: "Alla Connecting People é stato concesso di rimodulare le voci di costo per correggere il numero degli operatori senza variare l'importo dell'offerta a prezzo di gara già noto", dissero dall'organizzazione umanitaria. Ma il Tar diede ragione alla Connecting People.
 Dopo il ricorso al Consiglio di Stato, l'affidamento alla Croce Rossa: "Sono stati due anni di battaglie per la legalità e la trasparenza - ha detto Francesco Rocca, commissario straordinario Cri - e perché il centro tornasse a essere gestito dalla più grande organizzazione umanitaria nazionale e internazionale. Vogliamo sperare che la Prefettura di Foggia ottemperi senza alcun indugio alla decisione della suprema giustizia amministrativa. La Croce rossa italiana, e in particolare quella di Foggia, hanno diritto a poter esercitare la propria azione umanitaria in maniera efficace e a tutela dei collettivi vulnerabili".
Durissimo pure un comunicato di Connecting People giuntoci in redazione. "E' in corso di notifica un ricorso per la revoca della sentenza," dichiara Orazio Micalizzi, vicepresidente del Consorzio Connecting People, che nell'ultima emergenza umanitaria ha accolto 15000 persone nelle proprie strutture. "Quindi," continua Micalizzi, "la decisione non può essere considerata definitiva". "Quando abbiamo cominciato a gestire il centro, la struttura era in pessime condizioni," spiega Giuseppe Scozzari, presidente del consorzio. "Fortunatamente di tutto questo abbiamo la documentazione fotografica. Stupisce l'idea che gli stessi responsabili di allora, oggi scomodino concetti come quelli di azione umanitaria e tutela dei diritti dei
vulnerabili. I servizi offerti in una struttura ridotta così non potevano certo essere adeguati alla tutela dei diritti dell'essere umano. Abbiamo incontrato mille difficoltà anche strutturali che abbiamo superato recentemente portando a termine numerosi lavori in corso" Connecting People in questi due anni di gestione ha portato la qualità dei servizi ad altissimo livello, come negli altri centri che gestisce sul territorio italiano (vedi su sito www.cpeople.it). Durante la nostra gestione," dichiara ancora Micalizzi, "sono scomparsi gli episodi di intolleranza e le piccole rivolte legate alla scarsa qualità dei servizi e più in generale alla necessità di protezione di cui hanno bisogno le persone di cui ci occupiamo." "Ma quale ripristino della trasparenza, della legalità?" chiede Nicola Lo Noce, consigliere di Connecting People, usando le parole del commissario
straordinario della CRI. "Ma se la Croce Rossa non può per la sua natura giuridica neppure partecipare alle gare d'appalto?" Lo statuto della CRI, infatti, non prevede la possibilità di partecipare a gare d'appalto e
stipulare il relativo contratto, come stabilito dal TAR Lazio, sezione I ter con la sentenza n.32649/2010 e confermato dal Consiglio di Stato.

1 commento:

  1. consorzio connecting people ma se di voi non parla bene nessuno,chi vi credete di essere andate via da foggia,andate a comandare in sicilia.qui non siete graditi.potete dire ai vostri avvocati che secondo la normativa eruopea un ente pubblico può anche assegnare il servizio ad un altro ente pubblico(cri)e se viene fatta la gara d'appalto è solo per una questione di trasparenza quiindi la sentenza del consiglio di stato che voi citate non ha nessun valore.

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