16/12/11

La Provincia di Trento adotta 50 ragazze madri

Com’è abitudine, nei giorni antecedenti le festività natalizie, l’Assemblea legislativa del Trentino è impegnata nella discussione della Legge finanziaria per l’anno 2012. Data la rilevanza istituzionale dell’appuntamento, che delinea anche finanziare strategiche per le politiche del Trentino, ho inteso avanzare una proposta di ordine del giorno atta ad impegnare la Giunta provinciale a finanziare ben cinquanta “Progetto Gemma” per l’adozione di altrettante giovani madri in difficoltà per una gravidanza inattesa o
indesiderata. All’inizio, lo confesso, ero scettico circa la possibilità che detta proposta venisse accolta, non foss’altro perché durante analoga circostanza legislativa – 2009 e 2010 - il Consiglio Provinciale aveva già approvato due miei ordini del giorno che impegnavano la Giunta ad “acquistare” rispettivamente dieci e trenta “Progetto Gemma”. Fu comunque un segnale politico straordinario. Tuttavia cinquanta “Progetto Gemma” - anche per un’Assemblea che aveva ne già accolti dieci e trenta - mi sembrava un’utopia, per ricordare S. Tommaso Moro.
Invece no. Il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento ha confermato, accrescendola, un’apertura umana e politica nei confronti della vita nascente particolarmente apprezzabile. Allineandosi, positivamente ed inconsapevolmente, al pensiero della beata Madre Teresa di Calcutta, che affermò in più circostanze come l’impegno per la vita nascente rappresentasse la priorità, le premesse della politica, su cui i relativi rappresentanti, se non hanno un atteggiamento preconcetto, si trovano uniti quasi automaticamente. E così, la proposta ha ottenuto l’approvazione: sono stati approvati cinquanta “Progetto Gemma”. Il che, in concreto, significa che in Trentino ben cinquanta bambini, nel 2012, potranno essere strappati all’aborto, ed altrettante madri saranno concretamente aiutate Una vittoria della vita nascente, dunque, ma anche del “Progetto Gemma”, che si conferma, a distanza di oltre un decennio dalla sua invenzione, una strategia concreta, efficace e convincente per sostenere le madri che vivono, spesso a causa di condizioni di solitudine o di povertà, una gravidanza assai difficile. Ed anche un riconoscimento la lavoro del popolo della vita, da decenni silenziosamente impegnato anche in Trentino a servizio dei “più poveri dei poveri”, i bambini concepiti, come amava definirli Madre Teresa.
Ma è anche una vittoria della vera politica: quella che ha dato prova di mettere realmente al centro l’essere umano al centro l’essere umano totalmente dipendente dagli altri e quindi espressivo di una particolare fragilità: il bambino non ancora nato
Dimostrando, altresì, un’unità traversale, che prescinde dalle appartenenze partitiche, e che si riconosce nel promuovere il principio di uguaglianza sostanziale tra tutti gli uomini.
nelle premesse della politica, in ciò che necessariamente la precede e le conferisce senso e spessore: la dignità di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale. In ciò realizzando quel decisivo principio d’eguaglianza tra tutti gli esseri umani, fondamento necessario per ogni autentica democrazia.
Cons. Pino Morandini

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