24/02/12

Finalmente lo Stato italiano si occupa di famiglia: al via il divorzio breve!

A questo punto era meglio che continuasse a non occuparsene! E' arrivato il primo sì al divorzio breve. Un sì bipartisan che è stato dato alla commissione Giustizia della Camera: un anno per dirsi definitivamente addio, due se ci sono figli minori. Due articoli sono bastati nella proposta di legge per abbreviare notevolmente i tempi per mettere la parola fine al matrimonio.Il testo consente infatti di ridurre notevolmente il tempo che oggi occorre attendere perché dallo status di "separata" una coppia passi a quello di "divorziata". E, nella stessa proposta, si prevede anche lo scioglimento della comunione tra marito e moglie quando il giudice autorizza in tribunale i due a vivere separatamente. No su tutti i fronti agli emendamenti, di impronta contraria, presentati da Lega e Radicali. I lumbàrd hanno infatti presentato correzioni che di fatto annullerebbero le modifiche fatte dalla proposta, i Radicali hanno chiesto il divorzio lampo per cancellare anche l'anno di separazione che precederebbe il divorzio.

Io dico di no a questa proposta. Perchè?  Perchè una società che semplifica il divorzio è una società che getta la spugna innanzi alle difficoltà delle coppie, che le abbandona alle loro crisi e ai loro problemi. La vera sfida dovrebbe essere quella di sostenere le coppie nei loro momenti bui, di aiutarle.

Facilitare il divorzio significa rendere anche meno consapevole la scelta del matrimonio. Scegliere di donarsi a un altra persona sapendo che in un anno si può tornare indietro, è molto lontano dal "per sempre" insito nel sacramento. E sapere che si può tornare indietro è una tentazione forte, che andrebbe scongiurata.

Troppo facile tornare indietro alle prime difficoltà con pacca sulle spalle dello Stato. Troppo facile. 

Anche a noi capita spesso di incontrare coppie lasciate sole, le quali dopo il matrimonio si ritrovano a risolversi tutti i problemi tra di loro ed implodono. Le famiglie devono aprirsi alla società, alle altre famiglie. Noi lo stiamo facendo con un favoloso gruppo parrocchiale che appunto si chiama "famiglia di famiglie".

Guardatevi attorno. Anche da voi c'è chi ha voglia di stare assieme per confrontarsi ed aiutarsi. Coppie! Non chiudetevi se non è la fine! Altrimenti venite da noi in Parrocchia San Lino!


1 commento:

  1. Sai, inutile insistere a convincere coppie che non riescono a stare insieme, è come cercare di tenere unite due superfici senza la colla.

    Il problema non è più tenere unite le coppie, ma far capire prima alle coppie che ci si deve sposare quando si è strasicuri. I tempi cambiano, anche le coppie cambiano. Oggi prima di sposarsi, se ci si sposa, si deve provare a convivere alcuni mesi, anche un paio d'anni e poi eventualmente fare il passo.

    Se invece non si va d'accordo, tentare di allungare i tempi o tentare di dare consigli senza conoscere tutto su una coppia che scoppia, è solo fare ulteriore male. Nessuno vorrebbe mai arrivare a questo estremo gesto, ma se si arriva, almeno sia meno lungo possibile.

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