E' proprio vero che la scienza non cessa mai di stupirci, meravigliandoci di giorno in giorno con tutte le sue travolgenti novità. E sicuramente la possibilità di poter superare la difficoltà di generare un figlio pur avendo esaurito la propria naturale banca di ovuli, rappresenta un giro di boa del tutto inaspettato.
Infatti grazie agli esperimenti di un noto scienziato, Jonathan Tilly, in un non lontanissimo futuro, le donne potranno disporre anche in età non più fertile, di una nuova fonte riproduttiva per produrre ovuli, adatti al concepimento di una nuova vita.
La notizia, riportata dalla nota rivista Nature Medicine, documenta la promettente scoperta ottenuta dai topi di femmine adulte che a quanto pare, riescono a produrre nuovi ovuli.
Più esattamente, già in precedenza nel 2004-05 lo stesso Tilly, aveva superato la vecchia teoria secondo la quale, le femmine dei mammiferi possono disporre del proprio patrimonio risproduttivo fino all'insorgere della menopausa.
Dimostrando, in un articolo della nota rivista Cell che nei topi, il trapianto di midollo osseo, potesse ristabilire la produzione di ovociti in femmine adulte, dopo che queste erano stare rese sterili con la chemioterapia.
Successivamente a questo studio, Tilly con il suo gruppo ha portato avanti i suoi esperimenti, arrivando ad isolare potenziali cellule in grado di produrre ovociti (OSC) da ovaie umane adulte.
Il dato sorprendente è che queste cellule ottenute in vitro, condividono la stessa potenzialità di espressione genetica, presente nelle ovaie adulte e dunque la medesima capcità, di formare spontaneamente cellule con tutte le caratteristiche degli ovociti.
Da qui per gli scienziati si è aperta una nuova era scientifica che potrebbe realizzare il sogno di garantire all'umanità, una fonte inesauribile di vita umana anche per i casi di sterilità acclarata.
Lo stesso Tilly ha affermato che “questi esperimenti forniscono una prova sperimentale concreta di come le OSC reintrodotte in tessuti ovarici umani sono pienamente funzionali, e danno origine a nuovi follicoli” poichè - prosegue Tilly - “Questi risultati sono esattamente gli stessi che si ottengono in analoghi esperimenti utilizzando cellule di topo”.
Dunque il futuro risproduttivo dell'uomo, occuperebbe un nuovo scenario scientifico, decisamente molto più promettente e gioioso poichè le donne adulte, in gravi difficoltà di salute, potrebbero coronare il loro naturale desiderio di maternità senza ostacoli insormontabili.
A patto però, di non cadere nel tipico delirio di onnipotenza di certi scienziati stregoni, più attratti dalla prospettiva di facili notorietà che da legittime mete di conoscenza.
Tenendo nel dovuto conto che nel caso fosse sfuggito, queste nuove tecniche comportano esperimenti di xenotrapianti ovvero mescolanze di materiale organico umano e animale.
Pertanto se da un lato è giusto che la scienza vada avanti, allo stesso tempo sempre nell'interesse del bene comune, i futuri scienziati dovrebbero mantenere quell'appropriato senso di precauzione che li aiuti a restar lontani da qualunque violazione della dignità umana.
Appunto per evitare che ancora una volta Galileo Galilei sia costretto a lamentarsi, tornando a pronunciare quelle fatidiche parole: "Eppur si muove"!
dott.ssa Silvia Bosio
Dottore di Ricerca in Bioetica
U.C.S.C. Roma
dott.ssa Silvia Bosio
Dottore di Ricerca in Bioetica
U.C.S.C. Roma
Perdonami Silvia...ma visto che si parla di bioetica, vorrei porti alcuni domande/osservazioni/provocazioni. Sinceramente a me questa "scenza" non mi meraviglia e non mi stupisce, ma mi spaventa, mi preoccupa e mi infastidisce.
RispondiEliminaTu scrivi: "le donne potranno disporre anche in età non più fertile, di una nuova fonte riproduttiva per produrre ovuli." Io domando: perchè Madre Natura non ha generato una donna perennemente fertile? Perchè giunta ad una certa età la donna perdere la sua fertilità? E' un caso che dopo i 35 anni la probabilità che una donna generi un figlio down aumenti esponenzialmente? Non è il caso che l'uomo impari a rispettare la natura e i suoi cicli naturali? Non è il caso che l'uomo impari ad avere figli quando è il più giovane possibile? Non è il caso che l'uomo impari ad accettare la infertilità, soprattutto quando questa arriva per ragioni di età? Con una popolazione mondiale in costante crescita e che appare vicinissima al limite (se non lo abbiamo già superato) che la Terra (con le sue rissorse non infinite) può supportare, perchè ostinarsi ad allungare il periodo di fecondità del genere umano? Non è che questi "scienziati" si ostinano in queste ricerche perchè non riescono ad accettare la natura mortale dell'uomo o comunque i cicli naturali della vita su questa Terra?
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RispondiEliminaCaro Manuel, quello che dici tu è vero ma dipende dal punto di vista.
RispondiEliminaNon è la scienza in sé stessa qualcosa di sbagliato ma l'uso che si fa di essa, l'intenzione che l'uomo stesso da alle risorse scientifiche, questo è contorto.
l'uomo come il mito di ulisse è stato creato per andare avanti e porsi i mille perché dell'esistenza, se no non sarebbe più umano come la sua sete di conoscenza...le scimmie forse si pongono questo problema? il mio cane cirneco dell'Etna di nome DINGO forse di pone il problema di cosa fare durante la giornata o di risolvere il problema della fame nel mondo? Dunque noi siamo stati progettati per scoprire le mille meraviglie che Dio nella sua tenerezza nei nostri confronti ci consente di esplorare....l'equilibrio al quale siamo chiamati è quello di trovare la giusta misura tra il possibile tecnicamente e il lecito. Anche Sara partorisce in età veneranda non avendo potuto farlo prima e altre figure bibliche femminili avranno condiviso con lei la stessa esperienza. ciò esclude che a volte l procreazione oltre la data prestabilita dalla natura sia del tutta sbagliata....per concludere, poniamo ad esempio che in un futuro questa possibilità che ho descritto nell'articolo, sia l'unica speranza a disposizione dell'umanità di procreare, non so per motivi ambientali o di altro tipo...non dobbiamo cadere nell'errore della chiesa dei tempi di galilei e cercare di essere equilibrati salvaguardando la stessa modernità.
Perdonami, Silvia, ma il tuo pensiero si fonda su un presupposto di interpretazione biblica errato. Le gravidanze post-fertilità di cui si parla nella Bibbia esistono sì, ma non a giustificare che non è un problema arrivarci anche da parte degli uomini. Quelle situazioni sono state usate da Dio per rendere ancor più manifesto che era Lui che stava immettendo nella storia umana qualcosa di particolare. Non vorrai utilizzare il dogma della concezione verginale di Maria per desumere teorie scientiste pure da quello!!! Situazioni poste da Dio: se tu ora vuoi mettere la tecnica umana al posto di Dio, fai diventare idolo questa stessa. E' una conseguenza logica.
RispondiEliminaAllora rilancio la questione: è questo che auspichi? Non so se tu hai o no una posizione di fede o meno: la posizione della Chiesa si fonda sull'ammissione che tutto abbia un significato coerente con certi principi rivelati, che la ragione riconosce come plausibili e veri. Anche il caso di Galileo sarebbe da comprendere un po' meglio di come lo liquidi banalmente in questo articolo o nel commento.
Non trovo la Chiesa oscurantista: lo è se uno vuole avere le mani libere. Qual è, se possibile, il tuo orizzonte di senso per tutto ciò?
No il mio senso nn è tutto questo ed evidentemente non sono stata chiara, anche se mi accorgo che quella di galilei continua ad essere una nota dolente. nella mia risposta a manuel volevo soltanto dire che possibbilmente...lo ripeto possibilmente...Dio potrebbe consentire anche la pratica di questa nuova tecnica per degli scopi superiori che oggi noi non siamo in grado di comprendeere in anteprima. e la mia visione delle cose finisce qui. Dall'altra penso che quando una donna molto giovane può superare la difficoltà nel mettere al mondo un figlio, con nuovi ovociti tra l'altro personali, qui nn stiamo parlando di manipolare gli embrioni e dunque la vita di un altro essere. Tutt'altro.trovo un auspicio il fatto che nel frattempo però, al di là di un potenziale fine ultimo e molto futuro che al momento nn conosciamo, tutte quelle donne che hanno subito una menomazione del proprio apparato riproduttivo, possano sperare di concepire ricorrendo a questa nuova tecnica. Poi dipende come quest'ultima viene usata. D'altronde anche lo stesso internet, può diventare uno strumento abberrante se messo nelle mani sbagliate...ma questo non ha di certo impedito a giovanni paolo II di andare a montecitorio e di accendere il pc davanti a tutti. Ed è questa la questione che io rilancio. Quanto alla mia posizione di fede, la invito cordialmente a rileggere i miei post.
RispondiEliminaCon questo mi permetta di informarla che ho conseguito il mio dottorato in bioetica alla facoltà cattolica dell'ateneo di roma, dove modestamente ho col tempo conquistato la stima di tutti sotto il profilo sia umano che professionale - senza alcuna lamentela -.
Infine il mio percorso di fede che così affettuosamente le mette in discussione, è quello che dopo la mia laurea mi ha portata a rfiutare una proposta del prof. flamigni - guru della f.a. italiana - a far parte del suo staff in quel di bologna. Il mio no, per motivi di fede, mi spinse a non mettere la tecnica al posto di Dio, rinunciando ad una carriere accademica molto promettente. La saluto cordialmente.
Silvia, credo che tu hai preso il commento di Don Alberto come una critica personale nei tuo confronti, verso la tua Fede! Per quel poco che ho potuto conoscere Don Alberto (attraverso ciò che scrive qui su Frews) mi sento di poter affermare con certezza che mai e poi mai si permetterebe di giudicare la fede di qualcuno, tantopiù qualcuno che praticamente non conosce! Era una critica ad una cosa che hai scritto, tutto qui! Come lo era la mia! Nel tuo ultimo commento scrivi: "Dio potrebbe consentire le pratica di.."....Scusami ma non mi trovo assulatamente su questi discorsi....Dio ci consente qualunque cosa, siamo liberi! Posso anche andare adesso a buttarmi giù da un ponte o fare abortire mia moglie o andare in Svizzera a farmi fare una iniezione letale!...posso fare quello che voglio!! Lui consete tutto, non ci obbliga a fare (o non fare) nulla!!
RispondiEliminaSiamo noi che dobbiamo scegliere!
Personalmente, non ho studiato teologia, non ho studiato bioetica, sono certamente ignorante su questi aspetti religioso-filosofici...ma ho un mio credo e...non me ne frega nulla se gli embrioni sono di una altra donna o della stessa...per me la Vita (e la Morte ovviamente) sono un fantastico mistero, per me la Vita è qualche cosa di Sacro, io un embrione non lo toccherò mai, perchè non mi sento degno di farlo! Perchè è qualche cosa di molto più grande di me! Non mi interessa cosa dice la Chiesa o cosa dice un prete o cosa dice la bioetica! Io ragiono con la mia testa e un embrione non lo toccherò MAI, per un mio rispetto personale verso una cosa che colgo infinitamente più grande di me! Ogni "scienziato" è libero di prendere le proprie decisioni e di decidere su cosa fare...e io mi sento libero di dire che secondo me non è "rispettoso" toccare certe cose...per una illusione di poter guarire chissà quali malittie o chissà quali infertilità...la vera malattia dell'uomo è ben altra...e non esisterano mai medicine o procedimenti medici inventati dall'uomo che potranno guarirlo!!
A me sembra che noi due siamo perfettamente d'accordo.
RispondiEliminaInfatti da tutti i miei post è facilmente desumibile quanto ho sempre difeso la vita ad oltranza di chi non ha voce(e l'episodio che cito sul mio dopo laurea,non lascia spazio ad alcun dubbio).
La vita appunto sia degli embrioni sia di chi non ha più coscienza "apparente".
La tecnica che lavorerebbe sugli ovociti per me potrebbe essere in linea con la proposta condivisa anche da parte dei cattolici o cmq dei ben pensanti, di congelare gli ovuli delle donne che x esempio devono affrontare lunghi cicli di cure dannose per il feto.
Quindi tutto è in ordine.
Tranne certe accuse su "fantomatiche" teorie scientiste!
Di certo, da me mai pensate nè tanto meno immaginate, votate al culto di una tecnica che si sotituirebbe a Dio!
Tutto questo, credimi caro Manuel, non solo è tendenzioso ma addirittura fuori da ogni logica!
Sono proprio i ragionamenti barocchi e ridondanti, privi di sostanza, quelli che contribuiscono ad esacerbare i rapporti tra stato e chiesa, sin dai tempi di galileo galilei!
E credo che sia noto, quanto nello stesso mondo cattolico non tutti hanno il dono divino di condiverdere la stessa razionalità e lungimiranza di un papa che a distanza di secoli, chiede umilmente scusa per i suoi predecessori!
Ed è per questa ragione che nostro Signore ci chiede di essere comprensivi e soprattutto misericorsiosi verso chi non ci comprende.
Pertanto....non ci resta umilmente....che ubbidire
Ti abbraccio.
Silvia
Silvia...non se se io e te siamo perfettamente in accordo, a me non sembra molto...sinceramente mi sembra che tu tendi a dire: fino a qui si può, questo è giusto, oltre questa linea non si può, non è etico, non è permesso! Sinceramente io non ci sto dentro nel "questo è giusto, questo è lecito", "questo è ingiusto, questo non è lecito"...Capisco che la Chiesa voglia cercare di farlo, non voglio nemmeno giudicare se sia giusto o meno farlo...ma io sinceramente non credo molto nelle istituzioni, nemmeno in quelle religiose! Io credo nella Chiesa fatta di uomini, purtroppo non credo nel Vaticano! Il Vaticano ha commesso e sta commetendo gravissimi errori e poi però dal loro pulpito osano dire cosa sia lecito e illecito, colgo un atteggiamento molto simile a quello dei faresei di una volta! Ma è normale, l'uomo ripete sempre gli stessi errori! E' comodo per l'uomo racchiudere Dio in regole, in leggi precise, questo si può, questo non si può! Facile e comodo!
RispondiEliminaIo non ci sto nelle regole imposte!
Mi dispiace, ma concordo molto con l'intervento di Don Alberto (che forse concorderà un po' meno sulle mie "critiche" al Vaticano): Dio che fa avvenire una cosa impensabile, che va oltre natura, la normalità, è una cosa, che lo voglia fare l'uomo, mi sembra proprio un atteggiamento come il voler costruire la Torre di Babele! Se anche la Chiesa approva il congelare gli ovuli per riutilizzarli dopo la cura (non lo sapevo e lo imparo ora da te)...a me sembrano cose sempre assurde lo stesso!...ti dico...mi sono capitati due casi personali, di persone a me molto vicine, te le racconto brevemente:
1) un mio parente, maschio, giovane: operazione chirurgica di asportazione + trattamento radio in quelle parti...clinica per depositare seme...per poter avere la possibilità in futuro di avere figli...non ha mai dovuto usare quel seme "depositato", è riuscito ad avere 2 figli sanissimi, senza alcun problema!
2) amica carissima, non riesce ad avere figli, esami su esami, diagnosticano tube chiuse...laparoscopia, tentano di aprile, ma nulla, operazione fallita! Lei ci rinuncia, si dice che è inutile accanirsi, che probabilmente era destino che andasse così...dopo un paio di mesi resta "miracolosomente" incinta! I medici non le avevano dato il minimo di speranza: le tube erano chiuse, impossibile avere un figlio in quelle condizioni, questo era il loro verdetto "scientifico".
Ebbene cosa voglio dire con questi esempi? Che la Vita è più potente della scienza stessa! Allora lasciamo che le cose vadano come devono andare, ma perchè dobbiamo giocare a voler fare Dio? Siamo ridicoli, eppure ogni volta ci ricaschiamo sempre a voler cercare di costruire la nostra Torre di Babele, ma non lo raggiungeremo mai con una Torre, è una stupida illusione, quando lo capiremo?!?
Poter avere dei figli NON è un DIRITTO, è un dono! Può arrivare questo dono o può non arrivare...
1) per precisazione (magari sono stato poco chiaro) con l'operazione chirurgica avevano esportato una gonade, l'altra era rimasta, ma il rischio che potesse diventare sterile (con la radio-terapia) erano ovviamente elevate.
RispondiEliminaScusate, ma stamane ero lontano da internet. Vorrei chiedere prima di non fare come in tante altre discussioni tra post dove ci si piglia a pesci in faccia dopo 5 risposte: vediamo se riusciamo a mantenere uno scambio sulle opinioni e ragioni.
RispondiEliminaDico a Silvia: non mi pare di aver preso di mira nulla di personale,ma le considerazioni che hai fatto. Non ti conosco, per cui le tue parole sono l'unico strumento che ho: lo so io, ma lo devi sapere anche tu. Inoltre: come non è un'ordinazione sacerdotale che fa un santo né un dogmatico ortodosso, non è nemmeno la laurea alla cattolica che genera una fede da CCC. Per cui, torniamo alle parole e al confronto più sereno.
Anzitutto ho voluto precisare una cosa: un uso errato del significato di alcuni fatti biblici. Questo è qualcosa che si può comprendere facendo riferimento alla esegesi più ovvia. Tu ne hai tratto un'ipotesi di tipo scientifico-biologico e mi sento di dire che in questo caso il procedimento non valga. In quegli episodi, è Dio che da il via alla gravidanza eccezionale: per questo ti ho detto che il tuo procedimento sostituiva a Dio le ipotetiche tecniche. Oltre a un passaggio formale, la possibilità dietro a questo è che si faccia un passaggio sostanziale e di tipo più ideologico: da qui lo "scientista".
Detto ciò, dato che questo è un luogo di confronto aperto, riformulo la domanda: quali sono i fattori che tu, Silvia, prendi in considerazione per valutare sulla opportunità o meno di aprire a vie di sostituzione dei normali processi di riproduzione, pur nell'utilizzo di materiale biologico che viene dalla donna interessata?
(Spero che non lo abbia scritto nella tesi, perchè ora non ho il tempo di andarla a leggere!!)
Resto in attesa, senza salutarti, nel senso che non pianto in asso lo scambio. A presto. don Alberto.
Se vuoi, mi permetto pure di fare un'osservazione critica: mettere Galileo nel titolo di un articolo sulle tecniche di riproduzione mi sembra un po' da...non facciamo passi avanti!
RispondiEliminaPerò ognuno è libero.
Scusate se vi rispondo brevemente ma il mio tempo a disposizione è molto breve..e anzi ne ho già abusato.
RispondiEliminaIn sintesi: credo di essere una persona credente ma questo non mi porta a fermare le macchine del progresso.
Altrimenti dovremmo procressare pure lo scienziato che ha scoperto la pennicillina...tanto per lasciare fare alla natura...così altri milioni di persone continuerebbero a morire di infezione pure ai giorni nostri.
Non si può mettere sullo stesso piano la vita umana che va avanti e i tessuti, sia sotto il profilo scientifico che morale e qui la religione nn ce la faciamo entrare x niente.
Per quanto riguarda il secondo commento..sicuramente posso non distinguere con consapevolezza approrpriata il caso biblico di sara da un altro ancora.
Quello che non cambia è il mio salto "presunto scientista" che francamente mi sembra un pò una forzatura, facilmente eludibile leggendo i miei post precedenti.
In altre parole vorrei ricordare che le parole hanno un peso.
Per concludere, in questi tempi sto seguendo il corso forense di preparazione agli esami di avvocato, dove vengono affrontati tutti i temi del civile e del penale.
Sinceramente finora, data la mia ignoranza, in tutti gli incontri sono stata lì buona buona ad ascoltare i docenti, abbastanza preparati sul programma e mai mi è venuto in mente di dissertare su argomenti che non conosco.
perchè questa è sempre stata la mia buona abitudine: non inoltrarmi in ambiti che non conosco a fondo, rischiando di parlare senza sapere quello che dico.
Penso infine che forse galileo può essere superato eppure l'icona del mondo scientifico rimane un certo leonardo da vinci che nessuno in tutto il mondo, osa mettere in discussione, da secoli e secoli.
Aspettando nuovi galilei e leonardi, vi saluto con caloroso affetto!
Silvia, mi dispiace ma mi trovo nuovamente in profondo disaccordo con te. Scoprire che una sostanza, come la penicillina, possa aiutare il corpo umano ad affrontare una malattia mi sembra ben altra cosa dall'andare a estrarre ovuli da congelare per poi riutilizzarli quando fa comodo, dopo un po'. Non mi puoi confrontare le due cose, dai!!
RispondiEliminaNon sono contro la scienza e contro il progresso, visto che per te le lauere sono così importanti ti confermo che sono laureato in una facoltà scientifica, quindi mi piace la scienza, eccome, altrimenti non l'avrei studiata!
Ma sono contro una scienza e un progresso a tutti i costi, sono contro una scienza e una medicina che troppo spesso hanno fini prettamente economici piuttosto che pensare a cosa effettivamente sia il bene per l'uomo e/o per il malato! Vorrei una scienza che usasse il buon senso, vorrei medici e scienziati che dicessero ad una 60enne che è assurdo avere figli a quella età e che pertanto non si accanisse a trovare modi per fare avere figli a questa 60enne...ma se la 60enne paga con dollaroni profumati lo "scienziato", il "medico", non si pone il minimo scrupolo e poi osa persino venirci a raccontare che è stato un grande progesso per l'umanità!
Questa è involuzione, altro che evoluzione e progresso! Accettare la natura e i limiti naturali dell'uomo non significa essere passivi, ma significa cercare rimedi in armonia con il Creato, con la Natura, non rimedi che snaturino l'essere umano!
Visto che Silvia è impegnata in altro, provo a formulare il mio pensiero sulla questione. Non vorrei esprimere un giudizio finale: tra l'altro si parla ancora di ipotesi.Però c'è già materia di riflessione.
RispondiEliminaLa natura ha posto delle condizioni perchè si verifichi un fatto: la generazione di un individuo umano. Dall'età della pietra fino all'avvento della biologia attuale, tali condizioni erano la presenza di un uomo e di una donna che avevano un naturalissimo rapporto sessuale: a volte fecondo, a volte no, certamente non fecondo dopo la menopausa.
Altro fattore che si ricono0sceva era il fatto che l'essere umano sia dotato di una vocazione all'amore, che si alimenta nella misura in cui riceve amore. Il contesto migliore per l'espressione di questo amore è stato individuato nella formazione di rapporti forti e stabili, pienamente umani, tra l'uomo, papà, e la donna, mamma, che tra loro erano divenuti marito e moglie. Fuori da questo tipo di rapporti non è vero che non è possibile la generazione di individui, ma si affermava in passato che l'esistenza subisce immediatamente dei contraccolpi negativi, ferite, evitabili. Le società del passato, piano piano, avevano fatto un percorso di secoli per arrivare a favorire la nascita di questi contesti familiari.
L'avvento delle biotecnologie ha permesso di scoprire altre possibilità per superare le difficoltà alla generazione: ma, MI PARE, tutte, più o meno, tolgono qualcosa per arrivare al risultato. Ora: ciò che viene tolto è essenziale o non essenziale per la generazione di una persona?? Togliere l'atto coniugale di due persone che si amano: è togliere un fattore essenziale o no? La generazione si ottiene comunque: ma il risultato è lo stesso o no?
Per le conoscenze che io ho, il risultato non è lo stesso, e si arriva a questa conclusione facendo riferimento anche ad altri fattori che fanno la persona, di tipo non solo biologico ma pure legati alla sua coscienza, al suo sviluppo morale e alla comprensione di sè che si avrà.
In questo si inserisce pure la questione del rapporto con la natura, la biologia ricevuta. Per essere concreto: la menopausa femminile è solo un limite fisico,materiale, o rappresenta e porta con sè altri limiti che, superati, provocano danni di non poca entità? Una natura attrezzata per facilitare la generazione in età molto giovane è un punto di riferimento per costruire il proprio progetto di vita, o è un limite?
Viene prima la natura o l'aspirazione dell'individuo? E' più sorgente di significati la natura esistente o la libertà che fantastica oltre se stessa? Viene prima la natura o la società?
Quando ho chiesto qual era il pensiero di riferimento, io pensavo a queste cose. Che a me paiono una base necessaria di scambio. Altro che Galileo. Ora vi saluto anche io con caloroso affetto.
don Alberto
Ottimo intervento Don...credo che le domande che poni non richiedano una risposta...sono dei quesiti posti per farci ragionare, per farci pensare...domande alle quali ognuno può tentare di dare una propria risposta a sè stesso!
RispondiEliminaSono quesiti che, in primis, dovrebbero porsi medici e "scienziati"...ma sono quesiti che ognuno di noi, uomini e donne, dovrebbe porsi...preferisco di gran lunga che vengano posti quesiti piuttosto che avere istituzioni che impongono "divieti" e "concessioni"... "divieti" che tanto oggi nessuno si preoccupa più di tanto di rispettare.
Faccio un esempio: la Chiesa dice "no al preservativo"...ma mi sembra che veramente in pochi ci facciamo scrupolo nell'utilizzarlo...ma invece domande come le tue fanno veramente riflettere molto di più di uno sterile "divieto"...mi piace molto la tua frase: "tolgono qualche cosa per arrivare al risultato"...
...grazie Don Alberto per queste domande che ci poni!
Capisco quello che dici, Manuel: se mi trovassi nella tua posizione e mi venissero riferiti solo divieti, sarei tentato di una ribellione viscerale.Io ha avuto la grazia di trovarmi dentro un percorso in cui continuamente, abitualmente, si ponevano le questioni e poi si cercava di raccogliere dati, i più ampli possibili, per arrivare a esprimere degli orientamenti o dei giudizi. Alla fine, spesso si doveva comunque esprimere dei giudizi, anche di divieto:però a quel punto risultavano molto più ragionevoli.
RispondiEliminaSecondo me la dottrina e la storia della Chiesa sono molto più comprensibili di ciò che sembra. C'è molta non-conoscenza e pure molta disonestà nell'ergerci a facili giudici del passato, del quale godiamo comunque i frutti.
A presto, Manuel
Ti ringrazio Silvia per questo tuo post e per tutti gli altri perché come vedi creano dibattito che è il succo dell'esserci in un blog.
RispondiEliminaE io ringrazio te Giorgio, perchè non solo sei un amico ma una persona che stimo tanto e io sono fiera di eserti utile e amica!
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