20/02/12

Storia di Sahar Gul, 15 anni, percossa e privata di tutto ma non di se stessa

La vicenda di Sahar Gul l'ho conosciuta stamattina.Il mio problema era che dopo un anno che sono riuscita a non toccarle da sola, le sopracciglia erano abbastanza ricresciute da potergli far definire la linea dall'estetista.Nell'attesa del mio turno, ho sfogliato una rivista. Su cui ho trovato una pagina dedicata alla storia di questa ragazza afghana di 15 anni, obbligata a sposare un uomo di 55 che, appoggiato dalla famiglia di lei, voleva farla prostituire. Per convincerla l'ha bruciata col ferro da stiro, le ha tirato via unghie e pelle dalle dita, le ha spento addosso sigarette. Sahar è stata tenace, riuscita a scappare e a chiedere aiuto a dei vicini, ha potuto raccontare il suo dramma alle forze dell'ordine che hanno archiviato tutto riportandola dai suoi aguzzini,con la promessa da parte loro, di non compiere più quei soprusi. Hanno fatto di peggio.Sahar è stata imprigionata in uno scantinato per 3 mesi, privata di cibo, percossa.Fino all'intervento di un parente che è riuscito a farla ricoverare in ospedale, dato che ormai la vittima non camminava più.

Chiedo a chi legge di immaginare se stesso o suo figlio o la persona a cui vuole più bene al posto di Sahar e come lei ce ne sono a migliaia.

Fare del male a una donna è come appiccare un incendio che bruci tutto il pianeta.Ci sono donne che vanno a farsi le sopracciglia e altre che subiscono violenze imperdonabili.

0 commenti:

Posta un commento