24/04/12

Luigi Enrico (Luis Enrique) e la sua gita allo Juventus Stadium

La Juve stritola anche la Roma che ci mette del suo per agevolare il compito dei padroni di casa. A Luigi Enrico non gliene va bene una..... Pochi i giallorossi posizionati bene in campo. De Rossi annaspa in difesa. Marquinho è troppo basso per poter dire la sua, Pjanic troppo largo a sinistra (forse condizionato dal sor Bersani). Ma il capolavoro tattico di Luigi Enrico è l'esclusione clamorosa di Totti che avrebbe potuto offrire spunti di interesse raccogliendo le margherite dello Juventus Stadium nella zona di Pirlo. Scelte che la Juve ha sfruttato sin dai primi minuti. Conte (con il parrucchino di Firenze in testa) sceglie un 3-5-2 asimmetrico. A sinistra spinge De Ceglie, a destra Vidal. Il punto d'equilibrio questa volta non è Pirlo ma Vucinic (cinque secondi di ringraziamenti alla Roma per avercelo ceduto.....). Quando il montenegrino si allarga a sinistra attira su di sé l'attenzione (non si sa di chi....) e libera De Ceglie (gol dell'1-0) dopo appena tre minuti. Quando si accentra aspetta l'arrivo di uno dei due interni per determinare il 3 contro 2 (gol del 2-0 e del rigore del 3-0). Bergonzi passerà alla storia per essere stato l'arbitro ad aver assegnato un rigore alla Juve dopo esattamente 146 giorni dall'unico rigore ricevuto in questa stagione dai bianconeri. Meccanismi perfetti che per una volta si trasformano in rete con facilità, anche grazie al supporto della banda di Luigi Enrico. Per la Juve è il lancio, forse definitivo, verso lo scudetto (e noi juventini facciamo comunque i dovuti scongiuri del caso). Per la Roma l'ennesima battuta d'arresto dovuta a scelte tecniche abbastanza estemporanee. Ed ora sotto con il Cesena Mercoledì.
Marco Seccia

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