29/05/12

Presidenziali: ballottaggio tra il candidato dei Fratelli Musulmani e quello dell'esercito


"Hanno vinto le due realtà meglio organizzate: i Fratelli Musulmani, grazie alle loro reti sociali estese a tutto l'Egitto, e i militari e la grande burocrazia statale" dicono all'Agenzia Fides fonti locali dal Cairo, dove ieri, 28 maggio, la Commissione suprema per le elezioni presidenziali in Egitto ha confermato che al ballottaggio del 16 e 17 giugno andranno il candidato dei Fratelli musulmani, Ahmed Shafiq, e l'ex Premier di Mubarak (ed ex alto ufficiale dell'aeronautica) Ahmed Shafiq. Nel primo turno del 23 e 24 maggio, Morsi ha ottenuto 5.764.952 voti, mentre Shafiq con 5.505.327. L'affluenza è stata del 46,42% su 51 milioni di aventi diritto.
Alcuni dei candidati sconfitti al primo turno hanno lanciato accuse di brogli.
"Il dato dell'affluenza riflette una certa stanchezza dell'elettorato dopo le elezioni parlamentari degli scorsi mesi. Vi è anche una parte della popolazione non sembra proprio interessata ad andare a votare" dicono le nostre fonti.
Il secondo posto di Shafiq ha scatenato le proteste del movimento di piazza Tahrir, dove i manifestanti hanno chiesto l'annullamento dei risultati elettorali perché la legge elettorale in vigore vieta agli esponenti del vecchio regime di candidarsi alle presidenziali. Nella notte il quartiere generale della campagna elettorale di Shafig al Cairo è stato incendiato da alcuni dimostranti.
"Shafiq ha raccolto i consensi della massa del vecchio regime: militari e poliziotti con le loro famiglie, imprenditori legati alle commesse statali, i burocrati dell'apparato statale, e così via, che lotta per mantenere le proprie posizioni sociali. Shafiq viene visto da chi lo ha votato come una persona preparata in grado di garantire gli interessi economici consolidati e il potere dei militari" dicono le fonti di Fides. "Si ricordi inoltre che l'esercito controlla una parte importante dell'economia egiziana".
"I Fratelli Musulmani che, in un primo momento, avevano annunciato di non presentare un proprio candidato alla presidenza, hanno cambiato posizione quando si sono resi conto della loro forza elettorale dopo essere arrivati primi nelle elezioni parlamentari" continuano le fonti. "Hanno però registrato diverse defezioni da parte dei loro elettori perché nelle presidenziali non hanno ottenuto un risultato eclatante come quello avuto nelle elezioni parlamentari. Questo deriva dal fatto che nelle elezioni parlamentari, vi erano candidati che avevano una rete clientelare che è venuta a mancare in queste elezioni" concludono le nostre fonti. (L.M.) (Agenzia Fides

0 commenti:

Posta un commento