Il 19 settembre del 2011 è una data
che ricordano in pochi. Il Governo Berlusconi era già in fase terminale, gli
attacchi politico-mediatici si susseguivano con un ritmo incessante e l’opinione
pubblica spingeva incessantemente per le dimissioni del Berlusconi quater. La doccia gelata, però, per Berlusconi &C.
arrivò nella notte, quando l’agenzia di rating S&P declassò il debito
italiano da A+ ad A con outlook negativo. “Il declassamento – spiegò allora S&P
in un comunicato "riflette la nostra visione di prospettive di crescita
indebolita per il paese”.
Tra tutte le dichiarazioni
polemiche del giorno successivo vale la pena ricordare quella di Pierferdinando
Casini, leader dell’Udc, che già allora invocava il salvatore Monti. "In
questa caccia disperata al colpevole – disse - speriamo non siano incolpate le
agenzie di rating, perché il problema non sono loro. Il problema siamo noi. Il
problema è la credibilità internazionale del governo. Crediamo che
l'ostinazione non serva piu': faccio un appello a tutti gli uomini e le donne
di buona volonta' della maggioranza, e del Pdl in particolare, perche' la smettano
con l'ostinazione ed evitino di aprire una pagina nera nella storia del Paese
che ci porti a fare la fine della Grecia". E ancora:"Berlusconi e'
parte del problema e potrebbe essere anche parte della soluzione".
Per farla breve quel giorno Casini incolpò del declassamento
Berlusconi e il suo Governo di scarsa credibilità politica, salvando l’operato
delle agenzie di rating. Tutto il contrario di ciò che ha detto oggi, dopo che l’agenzia
di rating Moody’s ha tagliato il rating di ventisei banche italiane. “La
decisione di Moody's – afferma Casini - e' di una gravita' inaudita, c'e' un
disegno criminale delle agenzie di rating contro l'Italia e l'Europa. C'e' la
necessita' – ha aggiunto – di rilanciare l'idea di un'agenzia di rating europea perche'
rischiamo di essere parte di un disegno anti italiano e anti europeo".
E rincara la dose:”E’ una vergogna e un attentato all'economia europea, la
perdita di credibilita' delle agenzie di rating oggi e' totale. L'iniziativa delle agenzie e' criminale
perche' in presenza di una condizione dell'Italia che va migliorando rispetto
ad una condizione internazionale sempre piu' deteriorata, declassa i nostri
istituti bancari. Ieri, pero', le stesse agenzie non hanno visto i disastri
prodotti dai derivati".
Insomma, in appena sette mesi Casini ha cambiato idea, non
solo smentendo se stesso, ma addirittura rilanciando alcune idee pilastro della
politica berlusconiana, come la creazione di un’agenzia di rating europea. Forse
c’è Monti, del quale lui è un accanito sostenitore della prima ora, e non più
Berlusconi. Chissà. Giudicate voi.
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