15/05/12

Quando Casini difendeva le agenzie di rating


Il 19 settembre del 2011 è una data che ricordano in pochi. Il Governo Berlusconi era già in fase terminale, gli attacchi politico-mediatici si susseguivano con un ritmo incessante e l’opinione pubblica spingeva incessantemente per le dimissioni del Berlusconi quater.  La doccia gelata, però, per Berlusconi &C. arrivò nella notte, quando l’agenzia di rating S&P declassò il debito italiano da A+ ad A con outlook negativo. “Il declassamento – spiegò allora S&P in un comunicato "riflette la nostra visione di prospettive di crescita indebolita per il paese”.

Tra tutte le dichiarazioni polemiche del giorno successivo vale la pena ricordare quella di Pierferdinando Casini, leader dell’Udc, che già allora invocava il salvatore Monti. "In questa caccia disperata al colpevole – disse - speriamo non siano incolpate le agenzie di rating, perché il problema non sono loro. Il problema siamo noi. Il problema è la credibilità internazionale del governo. Crediamo che l'ostinazione non serva piu': faccio un appello a tutti gli uomini e le donne di buona volonta' della maggioranza, e del Pdl in particolare, perche' la smettano con l'ostinazione ed evitino di aprire una pagina nera nella storia del Paese che ci porti a fare la fine della Grecia". E ancora:"Berlusconi e' parte del problema e potrebbe essere anche parte della soluzione".

Per farla breve quel giorno Casini incolpò del declassamento Berlusconi e il suo Governo di scarsa credibilità politica, salvando l’operato delle agenzie di rating. Tutto il contrario di ciò che ha detto oggi, dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha tagliato il rating di ventisei banche italiane. “La decisione di Moody's – afferma Casini - e' di una gravita' inaudita, c'e' un disegno criminale delle agenzie di rating contro l'Italia e l'Europa. C'e' la necessita' – ha aggiunto – di rilanciare l'idea di un'agenzia di rating europea perche' rischiamo di essere parte di un disegno anti italiano e anti europeo". E rincara la dose:”E’ una vergogna e un attentato all'economia europea, la perdita di credibilita' delle agenzie di rating oggi e' totale.  L'iniziativa delle agenzie e' criminale perche' in presenza di una condizione dell'Italia che va migliorando rispetto ad una condizione internazionale sempre piu' deteriorata, declassa i nostri istituti bancari. Ieri, pero', le stesse agenzie non hanno visto i disastri prodotti dai derivati".

Insomma, in appena sette mesi Casini ha cambiato idea, non solo smentendo se stesso, ma addirittura rilanciando alcune idee pilastro della politica berlusconiana, come la creazione di un’agenzia di rating europea. Forse c’è Monti, del quale lui è un accanito sostenitore della prima ora, e non più Berlusconi. Chissà. Giudicate voi.

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