15/05/12

Leggendo il programma del Movimento 5 Stelle

Parlando giorni indietro con un appassionato sostenitore della lista M5S, si era arrivati alla conclusione che sarebbe bene che tutti capissimo ciò che si cela dietro la sigla M5S, a cominciare dal programma. Ho promesso che avrei letto e commentato il programma che si trova sul sito e così ho fatto. Una delle principali caratteristiche del Movimento è che il programma è in intinere e ognuno può contribuire ad alimentarlo: da qui la prima riflessione.
In linea di principio è fantastico, ma i programmi per essere tali debbono anzitutto avere una forma e una sostanza che li renda tali. Per far si che ciò si verifichi occorre ci sia qualche organismo (e non qualcuno) che li renda leggibili e li validi (qui non è dato sapere che lo farà). Prima conseguenza: il programma diventa una lunga lista di propositi (non che negli altri programmi non ci sia ciò, ma perlomeno hanno quella validazione che qui manca), ma spesso scollegati rispetto al titolo del capitolo, ma qui ritorno in seguito.
Il punto principale è che un programma, soprattutto in un panorama politico che fa della strutturazione di una coalizione una necessità per governare il paese, debba essere realizzabile. Per renderlo realizzabile deve dire come fare a realizzarlo e con chi. E qui è il problema principale. Il M5S fa esattamente il contrario. Infatti dice che occorre mandare a casa tutti i partiti. Ciò significa che, senza dirlo, prefigura una situazione si immagina e auspica di essere maggioranza assoluta in Parlamento e che non si alleerà con alcuno. Ciò consequenzialmente comporta la irrealizzabilità delle intenzioni programmatiche. Il primo punto è quindi la riconoscibilità e il conseguente rispetto delle altre forze politiche. Altrimenti niente programma e nessun servizio per i cittadini. Non basta denunciare ... occorre fare.

Veniamo ai contenuti (breve carrellata):
I temi riguardano stato e cittadini, Energia, Informazione, Economia, Trasporti, Salute e Istruzione.
La parte del leone, secondo me, la fa l'Energia, per la quale si spendono il doppio delle pagine ad esempio dell'Economia.

Ci sono delle parti assolutamente condivisibili, ma la parte dell'Economia è assolutamente scadente e, trovo, fuori luogo. Si fa un lungo elenco di must che riguardano sprechi e privilegi (certamente spesso da cancellare) ma non c'è il benché minimo accenno a come il Paese deve ricominciare a muoversi, alla crescita, all'aumento dei posti di lavoro (evidentemente la rete non va benissimo per la predisposizione di un programma economico ... occorre prenderne atto).

Per la parte Stato e Cittadini, molte sono le cose condivisibili, mentre mi ha colpito la richhiesta di accorpamento dei comuni sotto i 5.000 abitanti e la vendita ad azionariato diffuso di due canali televisivi pubblici.

Diciamo così caro Antonello, ancora c'è da lavorare molto, ma da soli non si va da nessuna parte e, soprattutto, occorre trovare una vera forma di democrazia interna al movimento e rispettare ciò che di buono c'è, e ce n'è, negli altri Partiti che, volenti o nolenti, tutelano la democrazia in questo paese. Ricominciamo dal confronto e non dall'insulto se davvero il M5S vuole stare dalla parte dei cittadini, altrimenti, ma non vuole essere un'offesa, si fa solo demagogia.
Fabio Bomarsi


www.fabiobomarsi.net

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