I parchi nazionali del Durmitor in Montenegro e del Sutjeska in Bosnia Erzegovina fanno un passo avanti nel percorso verso l’adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette e si confrontano con l’esperienza dei parchi Alpi Marittime (Italia) e Mercantur (Francia)
Una settimana di visite, incontri e scambi di esperienze per parlare di parchi naturali, gestione ambientale e cooperazione per lo sviluppo del turismo sostenibile nelle aree protette: dal 9 al 15 ottobre i direttori dei parchi nazionali del Durmitor in Montenegro e del Sutjeska in Bosnia Erzegovina, insieme ai rappresentanti delle municipalita e i gestori delle imprese turistiche locali sono stati ospiti dei parchi Alpi Marittime (Italia) e Mercantur (Francia), confrontandosi con l’esperienza di cooperazione transfrontaliera italo-francese. L’iniziativa è inserita nel progetto “Sviluppo del turismo sostenibile e protezione dell’ambiente nel nord del Montenegro e Bosnia meridionale”, finanziato dall’Unione Europea e implementato dall’ong COSV.
I Parchi Durmitor e Sutjeska nei Balcani stanno lavorando con il COSV per la gestione sostenibile e comune dell’area protetta, creando opportunita di crescita socio-economiche attraverso l’implementazione di un turismo che sia sostenibile e attento. Tra gli obiettivi dei due parchi c’è anche l’adesione alla Carta Europea per il Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, che prevede il coinvolgimento di tutti gli attori del territorio per la tutela e lo sviluppo del patrimonio naturale.
“Il gemellaggio è importante per la collaborazione e l’amicizia tra i popoli: le popolazioni locali sono sempre vicine dall’una e l’altra parte del confine, parlano gli stessi dialetti, hanno la stessa gastronomia, hanno una tradizione musicale simile. Nella costruzione di un gemellaggio transfrontaliero bisogna mettere nella forma un’unita che di fatto gia esiste” dice Patrizia Rossi, direttrice del parco regionale Alpi Marittime. “La storia della nostra cooperazione si fonda su una situazione geografica ben precisa: le due aree protette sorgono sui due versanti dello stesso massiccio, è chiaro ed inevitabile che lavorino insieme. Nel contesto del Sutjeska –Durmitor, geograficamente simile, c’è anche un discorso di costruzione di processi di pacificazione e avvicinamento dei popoli, che alla fine della seconda guerra mondiale apparteneva anche a noi”.
Il programma della visita, che ha previsto tour naturalistici per comprendere il territorio, soggiorno in strutture locali certificate Ecolabel, incontri con i direttori dei parchi e delle strutture ricettive e confronto diretto con gli operatori turistici dei parchi, ha messo in evidenza i prossimi step per l’avvicinamento alla certificazione europea. Čarapić Slobodan, direttore esecutivo del parco nazionale del Sutjeska, ha notato come “la cooperazione con la popolazione e l’economica locale è piu intensa e diversificata rispetto alla nostra esperienza. Anche per quanto riguarda normative e procedure, i parchi italo-francesi hanno un livello superiore che comporta una gestione piu fluida e funzionale. Il nostro compito sara ora quello di considerare l’applicabilita di questo modello di gestione nel nostro contesto e metterlo in pratica”.
Tomo Pajović, direttore del parco nazionale del Durmitor - patrimono dell’Unesco, ha sottolineato l’importanza della costruzione di una sinergia locale con le municipalità e le imprese locali per lo sviluppo di un’offerta turistica comune e attenta alla salvaguardia naturale. “Grazie al progetto, ci troviamo nelle condizioni di poter procedere verso questi obiettivi: il centro visitatori previsto a cui stiamo lavorando sara un centro di riferimento per la cultura, la natura e la storia dei due parchi. Il nostro è un territorio comune, marcato solo dal confine amministrativo dei due paesi; ha una conformazione geologica unica che deve essere gestito insieme, nel rispetto della tutela ambientale”.
I due parchi nazionali del Durmitor e del Sutjeska, con la loro presenza alla VII conferenza di Europarc Federation sullo sviluppo sostenibile nelle aree protette e il percorso verso la Carta Europea, stanno creando contatti importanti per l’inserimento in network internazionali. “Ho percepito grande interesse e voglia di collaborare”, ha affermato Patrizia Rossi. “Credo che questa visita potra influire su una apertura dei due parchi balcanici verso l’Europa, verso uno sguardo più internazionale".(www.cosv.org)
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