Recentemente il "Corriere della Sera" ha pubblicato un sondaggio effettuato dall'ISPO, dove sono state poste alcune domande sulla moneta unica europea agli italiani.
Il 65% degli intervistati ha dichiarato che l'introduzione dell'Euro sia stata più un danno che un beneficio per l'economia italiana
e addirittura il 31% (il che significherebbe quasi un italiano ogni tre) preferirebbe tornare alla Lira!
Oggi Monti durante una intervista a Radio Vaticana ha prontamente replicato: "Pensare che la causa della crisi sia l'Euro è non solo un errore economico, ma un pretesto, o peggio, un tentativo di scaricare sull'Europa problemi anche di altre realtà, che coinvolgono ulteriori realtà e ben altri interessi" e poi aggiunge ancora: "Oggi, rinunciare all'euro significherebbe abbandonare all'incertezza i più deboli ed i più poveri."
Beh, io non credo che il 65% degli italiani vogliano dare tutte le colpe all'Euro, come non voglio fare nemmeno io, ma credo che dopo 10 anni possiamo riuscire a fare qualche valutazione oggettiva e riscontrare che l'introduzione dell'Euro sia stata l'ennesima decisione europea che ha portato vantaggi ad alcune nazioni (le solite) a scapito di altre (indovinate quali). Infatti all'Inghilterra, che non avrebbe tratto grossi benefici dalla cosa, è stato permesso di non entrare nella moneta unica. E mi domando che "unità", che "comunità", sia una Europa dove i singoli Stati possano permettersi di decidere di entrare a fare parte della comunità solo per alcuni aspetti (quelli che più gli aggradano). La Germania era ben contenta di far decollare l'euro il prima possibile: in questo modo sono riusciti a mascherare inflazione e altri grossissimi problemi portati dalla riunificazione con la Germania dell'Est. I francesi con la propria furba diplomazia riescono sempre a trarre vantaggi da ogni situazione. Degli Stati, da sempre considerati stati di serie B, inclusa Italia, meglio non parlarne.
Quindi la crisi nella quale ci troviamo non è ovviamente causata dall'Euro, ma l'introduzione dell'Euro ha certamente favorito gli Stati di serie A a scapito di quelli di serie B.
Gli italiani non sono stupidi e dopo 10 anni hanno ben capito questo punto. Hanno capito di essere stati presi in giro dieci anni fa quando si è voluto far credere loro che l'Euro era la panacea, la salvezza per l'Italia, la soluzione di ogni male; addirittura venne applicata una apposita tassa per aiutare lo Stato Italiano e rientrare nei parametri imposti dalla comunità: oltre al danno, la beffa!
Tornare alla Lira in questo momento sarebbe sicuramente una batosta per l'Italia! Non credo che possa essere affatto considerata una "soluzione" ma potrebbe essere un riuscire a limitare i danni per tempo, scappare dall'Euro finché siamo ancora in tempo, finché possiamo uscire dettando noi qualche condizione. Per cui anche in questo caso non trovo affatto assurda la risposta degli italiani nel sondaggio, magari azzardata, ma non assurda! Ciò che invece mi sorprende, negativamente, è la risposta di Monti, dove sostiene in modo indefinito che le cause sono ben "altre realtà": che bella risposta in politichese. Se vi sono altre realtà responsabili di questa crisi (magari le banche?) perché il nostro caro presidente non ci dice in modo chiaro e palese quali egli crede siano queste altre realtà? Forse non può farlo perché lui stesso fa parte, in modo più o meno diretto, di queste "altre realtà"?
E poi io credo che il professor Monti potrebbe evitare di erigersi ora a paladino difensore dei più poveri e dei più deboli! Perché se fosse veramente preoccupato per loro, avrebbe forse potuto evitare di infierire proprio su queste classi poche settimane fa. Infatti per i "ricchi" non è un grosso problema pagare qualche decina di centesimi in più su benzina, luce e gas; viceversa per una famiglia "debole e povera" questi aumenti non sono di certo un aiuto!
Ma la ciliegina sulla torta Monti ce la regala quando addirittura proclama perle di saggezza filosofica! A confronto i testimoni di Geova, che troppo spesso ci suonano il campanello di casa al sabato pomeriggio, sono dei dilettanti allo sbaraglio. Ecco che Monti ci insegna che la vera felicità non è data dai soldi ma da valori ben più profondi:
''Nessuno è in grado oggi di stabilire quando finirà l'attuale crisi economico e finanziaria, poi diventata sempre di più crisi sociale. Ma ciascuno di noi ha il dovere di scegliere come chiudere il tempo delle povertà, interrogandosi seriamente su quale sia la ricchezza vera''
Permettetemi un ultimo commento: credo occorra avere una bella faccia tosta nell'insinuare che noi siamo "poveri di valori" e che la vera ricchezza non è quella economica; proprio da parte di chi è stato esimio professore nell'università di economia più prestigiosa d'Italia, insegnando ai propri allievi (molti dei quali oggi sicuramente ricoprono i ruoli più importanti nel sistema economico, bancario e finanziario italiano) come sfruttare al meglio gli strumenti del sistema economico per portare utili, più elevati possibile, alla propria società. Forse il Professore avrebbe potuto fare prima queste riflessioni, cercando di trasmettere questi valori ai propri studenti anni fa... se ciò fosse avvenuto, forse oggi non saremmo qui a lamentarci per l'introduzione dell'Euro e per questo sistema che ci sta sempre più soffocando.
come risulta attuale il mio cattive compagnie!
RispondiEliminaogni tanto: bravo Manuel (ha ha!)
http://www.youtube.com/watch?v=yk1L36ClPVA&context=C37a7b68ADOEgsToPDskL6tG8yCjSz6KrIxrTZM-u2
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