06/02/12

La donna è vita e la vogliamo tutta intera: no all'infibulazione


La donna fin dall’antichità è sempre stata il simbolo della fertilità, dal passato ci sono pervenute statue che rappresentano la fertilità femminile, in alcune civiltà le donne erano considerate delle Dee e venerate come tali. In altre erano considerate un essere inferiore, a tutt’oggi. Da anni le donne hanno dovuto subire discriminazioni e soprusi, molte nel mondo da secoli subiscono uno scempio al loro essere donna.
Donne nella metà del globo vengono mutilate, scisse infibulate.
L’infibulazione dalle testimonianze storiche è una pratica africana condivisa dalla civiltà faraonica, ma i testi storici narrano che questa pratica era riservata solo alle donne destinate a fare da schiave, purtroppo nei secoli questa violenza non solo non era più limitata alle schiave, ma è stata introdotta nella quotidianità egiziana come nella realtà africana sub sahariana.
Nell’Islam, maomettano questa pratica non è menzionata, anzi vorrei precisare che il profeta islamico era contro l’infanticidio femminile e, sono convinta che da grande amatore delle donne, amava le donne nella loro sensualità completa: vari Hadith maomettano risaltano il rapporto sessuale tra un uomo e una donna, questo per ricordare che nella religione islamica il sesso non era mai stato un tabù.
Però purtroppo molti fanatici hanno aggiunto un versetto fai da te nei Hadith ( racconti e vita di Maometto), dicendo che un giorno il profeta andò in visita ad una signora e la trovò china su una bambina con un coltello in mano, la bambina era sdraiata a terra con le gambe spalancate, il profeta si raccomandò di far uscire sette gocce di sangue e non di più.
Racconto alquanto incredibile, solitamente il profeta non andava in visita alle donne sole essendo stato considerato un profeta dalla sua comunità per rispetto religioso nessuna donna si permetteva di mostrare le parti intime sia sue che delle figlie.
Fantasie a parte, purtroppo molti islamici hanno fatto di questa menzogna una realtà per mutilare e infibulare moltissime donne islamiche, non solo nel continente africano ma anche in quello asiatico.
Le motivazioni da nazioni a nazioni sono le stesse: evitare il piacere sessuale alle donne.
Qualcuno può paragonare magari il fenomeno alle cinture di castità: io non sono d’accordo, la cintura di castità aveva il compito di custodire, l’infibulazione è una scissione a vita!
Moltissime donne infibulate, hanno perso la vita al loro primo rapporto sessuale, molte durante il parto e altre subiscono infezioni e malattie per il resto delle loro vite.
Oggi giorno ancora nel mondo l’85% delle donne africane sub sahariane sono vittime di mutilazioni genitali.
In Italia la legge contro le mutilazioni genitali è stata approvata in Parlamento nel 9 gennaio 2006, grazie all’impegno di Emma Bonino e voglio ricordare l’impegno di un uomo Giampaolo Landi di Chiavenna, all’epoca deputato e in seguito Assessore alla Salute al Comune di Milano durante la giunta Moratti, un uomo che ha avuto il coraggio di affiancare una battaglia di vita.
NON DIMENTICHIAMO MAI CHE LA DONNA E’ VITA E TUTTI LA VOGLIAMO INTERA.
Dounia Ettaib

2 commenti:

  1. Lo scopo in molte civiltà non è soltanto limitare il piacere delle donne,ma garantire al futuro marito di sposare una vergine,in quanto dopo la mutilazione si procede alla saturazione coprendo tutta la mucosa,lasciando aperto solo un piccolissimo foro per espellere urina e sangue;troppo piccolo per permettere alla sfortunata di avere liberamente rapporti;è lo sposo la prima notte di nozze,a farsi largo con tanto di coltellino per riaprire la cicatrice.Dopo ogni parto,si ricrea la prima drastica cucitura per restituire all'uomo il fittizio piacere di riavere la moglie vergine

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  2. E' tremendo quello che raccontate: Frews a disposizione sempre per questa battaglia!

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