04/02/12

Lettera a mare aperto (una lettera per tutti noi)










A te, bambino assonnato vincolato a un ombrellone 8 ore al giorno, che ti sfoghi riempiendo il retino di meduse e godendo nel vederle cuocere ed evaporare al sole, ma soprattutto a te genitore che non fai nulla per impedirlo.
A te che credi che il mare sia tuo e sia senza controlli (e purtroppo non hai torto), che vai a pescare i tonni dopo il fermo della pesca, ne prendi 2-3 per volta, li pulisci al largo e porti a riva i tranci per venderli al ristorante.
A te, che peschi decine di dentici da 20 centimetri, e dopo 5 anni ti lamenti che “non è più il mare di una volta, non se ne trovano più da 8-10 kg”.
A te pescatore professionista, che prendi gli incentivi per non usare più le spadare e cambiare tipo di pesca, ma poi intaschi i soldi e continui a fare strage di delfini, squali e tartarughe.
A te, che cammini sulla spiaggia e vedi una massa gelatinosa e scura e la prendi a sassate perché non sai cosa sia e non immagini che sott’acqua si sarebbe trasformata in una ballerina incantevole.
A te, che vai a prendere i polpi con le uova perché “tanto fra qualche settimana devono morire comunque”, non pensando che senza la femmina crepano tutte le uova.
A te, che quando visiti una grotta sommersa con sifone emerso, spacchi le stalattiti per portare a casa un evanescente ricordo rovinando una bellezza di migliaia di anni.
A te, che quando hai dell’olio esausto e non sai cosa farne, vai in fondo al molo e rovesci il bidone in acqua…
A te che “Nooo le foche no, speriamo si estinguano perché poi mi mangiano le salpe”.
A te, che vai a pescare di notte con le bombole, perché tanto il tuo amico della costiera ti avverte se esce la motovedetta coi suoi colleghi.
A te che quando ti vola il sacchetto di plastica in mare non cerchi di recuperarlo e dici “Vabbè che vuoi che sia”, non considerando che è “solo” l’ennesimo sacchetto in gola a una tartaruga o attorno alla pinna di un delfino.
A te, che sversi il mercurio il mare, sappi che domani te lo mangerai nelle scatolette, e noi con te, peccato che noi non c’entriamo nulla: perché dunque non te lo sversi direttamente in bocca?

Ognuno di noi si riconoscerà in qualcuno di questi “A te…” (non tutti, si spera), o conoscerà qualcuno che è ad essi associabile, o avrà suo malgrado assistito a scene simili.


A noi, errare è umano, perseverare è diabolico.
Marco
PS: non è ambientalismo o animalismo, è buonsenso.

4 commenti:

  1. E...
    A te, che raccogli ogni conchiglia che vedi sul bagnasciuga per poi abbandonarla su una mensola di chissà quale città...
    A te, che hai scambiato la spiaggia per un posacenere, sotterrando mozziconi di sigarette non biodegradabili...
    E la lista potrebbe continuare ancora e ancora....

    La terra non è un dono dei nostri genitori, ma un prestito dei nostri figli. Dobbiamo rispettare la Natura e il Mare, SEMPRE.

    Belle parole, M.
    Non è ambientalismo, è buonsenso.
    E Rispetto.

    L.

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  2. E' buonsenso e rispetto del creato tutto, quindi di noi stessi! Grazie Marco

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  3. (Grazie) A te*
    Come sempre.
    Bravo.

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