Che cosa sta avvenendo a sinistra? Innanzitutto si deve registrare un disamoramento verso il governo tecnico. Dopo un primo momento di euforia per la cacciata di Berlusconi, sono sempre più frequenti ed espliciti i segnali di malessere e di fastidio nei confronti dei professori. Bersani, ad esempio, sembra più preoccupato di tenere unita l’alleanza di Vasto, con Vendola e Di Pietro, piuttosto che di contribuire a garantire il profilo riformatore del governo Monti.
Evidentemente “il richiamo della foresta” è più forte dell’opportunità offerta dal governo di far compiere anche al Pd un salto in avanti verso un approdo saldamente socialdemocratico. Auspice tutta la cultura radicale che si raccoglie intorno al gruppo L’Espresso-La Repubblica, questo Monti comincia ad essere considerato come un serio ostacolo agli interessi della sinistra, che di europeo non ha ancora nulla. Ed è sempre più evidente come Bersani tema che il governo Monti possa produrre delle novità politiche tali da intralciare il disegno di vincere le prossime elezioni con una alleanza che guardi a sinistra (Vendola e Di Pietro) e al centro (Terzo Polo).
Di Paolo
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