27/03/12

Non ho mai visto un imprenditore licenziare un dipendente che lavora

Si parla molto di lavoro in questi giorni ed anche qui su Frews si stanno confrontando giovani ed anziani, chi portando le proprie speranze, chi la propria esperienza. Mi fa molto piacere questo dibattito e cerco di entrarci con un piccolo contributo che si riferisce ad una mia esperienza lavorativa passata e si allarga alla dibattito in corso "nei Palazzi" sull'Art.18 e più ancora sulla riforma del lavoro.
Nella mia esperienza ho conosciuto tantissimi imprenditori, grandi o piccoli, di quelli che davvero costituiscono il tessuto sociale ed economico della nostra nazione. E ne conosco ancora tanti. Vi posso assicurare che mai qualcuno di loro ha licenziato, o costretto ad andare via, dipendenti che lavoravano. Sarebbe una contraddizione in termini, non concordate? La prima risorsa di una azienda è la risorsa umana: se questa si trova bene, è ben retribuita, valorizzata, rende il giusto e quindi perchè un imprenditore dovrebbe fare di tutto per privarsene? Mi sembra una sciocchezza.
Tutto questo lo dico con riferimento alla discussione attorno all'Articolo 18 ed alla Riforma del Lavoro perchè, d'altro canto, conosco tantissimi imprenditori, grandi e piccoli, che non riescono a liberarsi di dipendenti che tutto fanno tranne che lavorare, di quelli da "lo stipendio fisso ed il lavoro si paga a parte". Ognuno di noi forse conosce qualcuno che tutta la vita la passa a casa dal lavoro con vari ed originali espedienti, complice anche una classe medica che non svolge adeguatamente il proprio lavoro. Queste persone sono un costo doppio per la azienda e per la società: meritano di tenersi il posto di lavoro?
So che sto generalizzando e che ogni caso andrebbe visto singolarmente, però se pensiamo al Pubblico (ovvero a tutti i dipendenti dei vari Ministeri od Enti pubblici) beh, anche generalizzando in alcuni "corridoi" è difficile sbagliare.

5 commenti:

  1. Mi dispiace ma dissento! Non si può fare di tutta un'erba un fascio esistono imprenditori seri, onesti e responsabili ma è giusto dire che se ne sono visti tanti di imprenditori decidere di privarsi di ottimi dipendenti, eccome! Quando? Quando decidono ad esempio di "ottimizzare i costi" chiudendo uno stabilmento e spostare tutta la produzione in un unico stabilimento spesso a parecchie centinaia di Km di distanza! O quando decidono di chiudere la produzione in Italia e trasferire la produzione in altri paesi, dove il costo di manodopera, la pressione fiscale e i costi energetici sono di gran lunga inferiori! O quando decidono di vendere un ramo di azienda (poco remunerativo) ad una finanziaria, che poi non fa altro che smembrare la società stessa. In questi casi i dipendenti (anche chi lavora bene) diventano solo dei semplici numeri da gestire: l'imprenditore fa i suoi conti e le decisione le prende in base alla convenienza economica, che il dipendente poi lavori bene o male, poco o tanto, non viene nemmeno considerato!
    Ovviamente l'articolo 18 è sempre un po' problema in queste "ottimizzazioni dei costi", non avere più l'articolo 18 tra i piedi agevolerebbe molto questi imprenditori nelle loro "ottimizzazioni". Marchione sarebbe molto contento di non avere più un articolo 18 tra i piedi! Potrebbe continuare a produrre auto di merda, che continuano a perdere sempre più fetta di mercato (al contrario di altre realtà in crescita come ad esempio Volkswagen), ma potrebbe produrle in Polonia (anzichè in Italia) e far sopravvivere così la FIAT.

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  2. Manuel, il fatto che dissentiamo mi dà anche un retrogusto piacevole. Io parto da alcune esperienze personali che conosco bene. A fronte delle ottimizzazioni di cui parli tu ci sono anche imprenditori seri che non sono mai andati in Romania a "svendere" la qualità per rimanere "asserragliati" coi propri dipendenti a difendersi coi denti lo stipendio ed il prodotto italiano. Ci sono o no? Io li conosco e di questi parlo.
    Per la Fiat la tua battuta mi ha fatto sorridere ma io da dieci anni viaggio in Multipla e non mi sento di definirla una autovettura scadente, anzi.

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  3. Infatti Giorgio ho proprio detto che non si può fare di tutta un'erba un fascio, esistono come dici tu imprenditori che rimangono "asseragliati" ma non si può non vedere anche gli altri! Questo ho detto! Quanti ne ho visti qui delle nostre ex-zone del tessile, trasferire produzione in Romania, Turchia, Marocco, ecc.
    E i buoni tecnici o si adattavano ad andare a lavorare là in quei paesi o erano a spasso!
    Per quanto riguarda la FIAT, la Multipla è un'auto di quanti anni fa? Ma fammi il piacereeee!!! Che se tiri giù il finestrino (del guidatore o del passegero di fianco) non viene nemmeno giù tutto fino in fondo!! Ma che progetto è? Ha un buon motore certo! Ed è spaziosa. Ma la linea? Noi italiani che siamo i maestri del diseign! Pinin Farina è andato a disegnare le auto per giapponesi e coreani!!! Certo le FIAT costano poco, il rapporto qualità/prezzo non è male! Ma alla fine questa politica non sta pagando! Perchè i costi per produrre in Italia sono troppo elevati, Fiat doveva puntare sull'alta qualità, non sul miglior rapporto qualità/prezzo perchè non può compentere con i coreani in questo!
    Perchè Volksvagen aumenta immatricolazioni in europa mentre FIAT diminuisce sempre più? Perchè volksvagen non ha problemi a continuare a produrre in Germania (oltre che in Cina perchè si sono svegliati 20 anni prima di Fiat nel farlo) mentre Fiat non riesce a starci più con i costi e deve andare in Polonia?
    Semplice: perchè VW ha investito in progetti innovativi e all'avanguardia, mentre FIAT è rimasta a produrre Multipla, Panda, Punto e 500, vivendo di rendita, protetta e supportata dallo Stato italiano...ma prima o poi i nodi vengono al pettine! La stessa identica politica applicata da tante altre ottime aziende italiane come ad esempio la Carlo Erba: non si può vivere di rendita ad oltranza!

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  4. Sono un piccolo imprenditore della provincia di Torino,8 dipendenti,vi assicuro che la discussione sull'articolo 18(anche se non riguarda le microimprese come la mia)e un grosso polverone creato ad arte per distogliere l'attenzione su cose ben piu gravi che succedono(vedi finanziamenti partiti-ruberie varie di ogni colore-spreco di denaro pubblico)e a dimostrare cio'non vi risulta che i grossi gruppi fino ad oggi abbiano licenziato,spostato,trasferito i dipendenti buoni e non a loro piacimento e con il tacito assenso dei sindacati.
    I sig.sindacati dovrebbero opporsi invece al fatto che grandi aziende con utili in attivo delocalizzino le produzioni (andando in altri paesi a sfruttare la manodopera)senza pagare dazio.
    Io nel mio piccolo cerco di parlare con altri imprenditori per riportare un po di lavoro in questo paese e non comperare i prodotti dall'altra parte del mondo(magari anche fatti con materiali tossici)non menziono nemmeno la ns classe politica,la quale se facesse l'interesse del ns paese lo renderebbe tra i piu ricchi del mondo

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  5. Grazie Renato. Vuoi scriverci un articolo proprio su questo aspetto? meriti più dello spazio di un commento!

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