Mi capita spesso, ormai, ed è una sana abitudine. Al mattino dedico le mie prime ore di lavoro alla rassegna stampa e mi stampo il tutto per potermela leggere con calma sugli autobus, od a piedi, nei vari spostamenti da un ufficio all'altro. Quando dal Don Orione mi reco in centro prendo sempre l'autobus Linea 87 e, immerso nella lettura, mi distolgo solo all'incrocio tra via Labicana e Piazza del Colosseo. Perchè? Perché il Colosseo non può mai passare indifferente, neanche un giorno, neanche un sol giorno. Chiudo i miei fogli, li ripongo in borsa ed appiccico la guancia al finestrino, come fosse la prima volta, come fossi un bambino. Il Colosseo è come il mare: ha sempre qualcosa di diverso da dirci, ogni giorno. Immobile, imponente, maestoso. Sempre lo stesso e sempre diverso. Mi parla di Roma, mi fa sentire a casa. Mi parla della Storia, della nostra storia. Mi parla del passato, a volte del presente, spesso del futuro. Come il mare spesso mi ritrovo lì seduto ad ascoltarlo, non solo osservarlo. Come adesso, che sono qua....
buongiorgio
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