03/04/12

Lettera ad un caro amico: il Papa Giovanni Paolo II



Caro Karol,
oggi ricorre l'anniversario della tua morte, del giorno in cui ci hai lasciati molto addolorati per la tua perdita.
Lo ricordo come se fosse ora.
Mi trovavo a Palermo, quando le tue condizioni di salute si sono aggravate terribilmente, senza più speranza.
Di lì a poco, sono partita per Roma, dove frequentavo il corso di specializzazione in bioetica presso la facoltà Cattolica del Sacro Cuore che speravo di poter frequentare come prossima dottoranda in bioetica.
Per me questo rappresentava un sogno, anzi un grande sogno al quale non volevo attaccarmi più di tanto, temendo una grande delusione nel caso non ci fossi riuscita.
Eppure tu, un segnale me lo avevi dato, forte e chiaro ed esattamente qualche anno prima. Quando durante uno di quei sogni che si vivono al mattino, diciamo nel dormiveglia, io mi trovavo  a vivere una competizione tra più persone che girando in una giostra, dovevano dimostrare grande resistenza fisica e psicologica, nel restare fermi al proprio posto, senza cadere giù.
Io vinsi quella competizione, risultando vittoriosa nel mio cimento che oggettivamente così si presentava, al punto che la giuria aveva deciso che il premio sarebbe stato un incontro con il Santo Padre, Karol Wojtyla.
Così, mi sei venuto incontro splendente nel tuo bianco abito talare e molto festosamente, mi hai stretto la mano, complimentandoti per la mia grande forza e determinazione.
Naturlamente io, provata per lo sforzo e inebriata per la grande sorpresa nel trovarmi al tuo cospetto, non credevo ai miei occhi!
Ma tu eri lì, davanti a me, fin quando non mi sono resa conto che ci trovavamo in una strada del centro storico di Roma, dove c'era un letto come quello di un ospedale.
Francamente, durante il sogno mi chiedevo quale poteva essere il nesso tra tutto questo, e tu stavi seduto su quel letto come se mi facessi compagnia.
All'improvviso, ti sei alzato di scatto e mi hai invitato a seguirti per le stradine di Roma antica, fin quando sei sparito.
Una volta sveglia, mi sono subito chiesta il significato di quel sogno che apparentemente sembrava senza senso ma ciò che più di tutto mi aveva colpita profondamente, era la netta sensazione che mi eri venuto a cercare per lasciarmi un segnale preciso.
Successivamente, trascorso un anno, cominciai a frequentare l'istituto di bioetica dell'Università Cattolica di Roma e quando tu sei morto, ho fatto di tutto per darti l'ultimo saluto in San Pietro, dove giacevi.
Poi, superato il tanto ambito esame di dottorato in bioetica, riuscii a collegare i tanti perchè di quel vecchio sogno.
Per questa ragione, ho regalato all'istituo una tua immagine disegnata a carboncino, che ancora adesso si trova appesa nella saletta dove si riunsice il personale docente con gli allievi.
E tu stai lì, sorridente come se mi dicessi: "hai visto Silvia, ti ho sempre guidato anche a tua insaputa"!
E sapete cos'è la cosa più incredibile, ogni volta che mi occupo di bioetica, dovunque vado, trovo sempre una immagine del Beato Giovanni Paolo che mi sorride e ammiccando mi dice di non mollare mai!


dott.ssa Silvia Bosio
Dottore di Ricerca in Bioetica
U.C.S.C.
Roma

3 commenti:

  1. ho avuto anche io la fortuna di sognare Il Papa (io lo chiamo ancora cosi) due volte in vita mia. Una volta poco prima che morisse e una ... di recente, circa un mesetto fa. E' una sensazione al risveglio bellissima, di pace. Il messaggio che mi dava nell'ultimo sogno era di avere fede, di non disperare!

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  2. Non mollare mai, Silvia, anche per noi qui su questo difficile spazio aperto di Frews. Grazie della tua confidenza. Ora sei anche tu, come il Papa, più "nostra"

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  3. Grazie del sostegno Giorgio. Speriamo di andare avanti sempre così, guidati da Lui che intercede per noi.
    E' un pò che nn lo sogno. Non ho avuto la sfacciata fortuna di incontrarlo in sogno 2 volte. Evidentemente non ne ho bisogno o chi sà cos'altro. Forse il mio spirito al momento non è ricettivo. Devo ammettere che mi manca e che vorrei rivederlo.
    Nel frattempo però mi accontento di incontrarlo, tutte le volte che in un ambiente che non conosco intravedo la sua immagine sorridente che fa mi capolino da qualche parete!
    Il che conferma che le vie del Signore sono decisamente infinite!!!

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