Il Vaticano chiede una riforma profonda della Leadership Conference of Women Religious (LCWR).
La notizia, che può passare inosservata non è invece di poco conto, infatti la LCWR è l’organizzazione che rappresenta circa l’80%
delle religiose negli Stati Uniti.
A seguito di un’indagine portata avanti dal 2008, la
Congregazione per la Dottrina della Fede ha resa pubblica il 18 aprile la Valutazione
dottrinale delle attività della Leadership Conference of Women Religious,
presentata nel corso di un incontro tra i responsabili della Congregazione e le
rappresentanti della Conferenza di Superiore di Ordini religiosi presenti negli
Stati Uniti.
Il cardinale William Levada, ex arcivescovo di San Francisco
e presidente della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha nominato l’arcivescovo
di Seattle, Peter Sartain, come suo delegato per supervisionare l’opera di
riordino. Lo stesso Levada ha dichiarato: «La situazione dottrinale e pastorale
attuale della LCWR è grave ed è un argomento di seria preoccupazione».
Così come riferito anche dal Washington Post, la LCWR si è espressa spesso a favore di tematiche
come il matrimonio gay, l’aborto o tematiche relative al femminismo radicale.
Ma, sempre secondo il cardinale Levada, c’è di più: l’associazione americana si
è «[…] allontanata dal centro cristologico fondamentale e dal focus della
consacrazione religiosa» e ha diffuso insegnamenti in materia di sessualità
discordanti dall’insegnamento ufficiale della Chiesa, fondati su tematiche «radicalmente
femministe incompatibili con la fede cattolica».
Fra il 2009 e il 2010, una visita apostolica e una relazione
del vescovo Leonard Blaire di Toledo (Ohio) ponevano in luce «seri problemi dottrinali riguardanti molte persone
del gruppo di consacrate» e, in particolare, si sottolineava come le adunanze della
LCWR includessero regolarmente come relatori personaggi che «spesso
contraddicevano o ignoravano l’insegnamento magisteriale», trattando temi come
il sacerdozio alle donne e l’omosessualità».
Si sottolinea inoltre il «silenzio sul diritto alla vita
dalla concezione alla fine naturale» da parte dell’associazione, avendo
appoggiato con entusiasmo la riforma di Obama sulla sanità, che include
controverse norme su aborto e contraccezione. D’altra parte, un palese
contrasto nei confronti dei vescovi era già emerso in dichiarazioni ufficiali
della stessa LCWR.
Ora la palla passa all’arcivescovo Sartain che – in qualità
di delegato vaticano, secondo la Valutazione succitata – dovrà fornire «la
revisione, l’orientamento e l’approvazione, ove necessario, del lavoro del
LCWR».
«I risultati della valutazione dottrinale della Leadership Conference of
Women Religious (LCWR) […] – ha
dichiarato infine l cardinale William Levada – sono finalizzati a promuovere un
rinnovamento paziente e collaborativo di questa Conferenza dei superiori
maggiori, al fine di fornire una più forte base dottrinale per le sue molte
lodevoli iniziative e attività».
Andrea Menegotto
Quanto lavoro per il nostro amato Papa ed i suoi collaboratori
RispondiEliminaIl fenomeno che vede aprirsi una distanza sempre maggiore tra le gerarchie religiose e il popolo dei fedeli non riguarda solo la Chiesa cattolica, per fortuna. Ad esempio, in Scozia il Consiglio degli imam si è espresso contro il matrimonio gay, ma la popolazione musulmana è tra le più favorevoli a questo istituto (link: Iran, "gay peggio dei porci").
RispondiEliminaGrazie per il contributo!
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