14/05/12

Slogan omofobi, razzisti e negazionisti alla Marcia per la vita: è vero, io c'ero e li ho fotografati!

Marcia per la vita - foto Gibertini
Ho partecipato anche io alla Marcia per la vita di Roma del 13 maggio assieme ad altri 15 mila omofobi, razzisti e negazionisti (insomma serve un vocabolario per partecipare a queste adunate clerical vaticane) ed ho scattato circa 700 fotografie a questa gentaglia che meriterebbe, come si leggeva su twitter, di finire la marcia al Colosseo in bocca ai leoni.
Pericolosissime mamme col pancione che non si vergognano di portare avanti la gravidanza, del quarto figlio magari, invece di ricorrere al modernissimo e libero aborto.

Marcia per la vita - foto Gibertini
Ultrapericolosissime Suore e pretini che hanno dedicato la loro vita a pregare per il "Verbo incarnato" mentre su twitter, nell'hastag #marciaperlavita, si legge che la preoccupazione dei sacerdoti è far nascere bambini per poterli "palpeggiare".
Marcia per la vita - foto Gibertini

Marcia per la vita - foto GIbertini
Scatenatissimi giovani, maschi e femmine, belli, alcune ragazze con tatuaggi ben in evidenza e l'ombelico al caldo sole ed una maglietta sopra con scritto "Si alla vita": ma non si vergognano? Non lo sanno che il "sesso" è solo dei radicali, delle femministe, delle prochoice che solo loro possono avere tette, culi al vento come hanno ben rivendicato sul blog "Femminismo a sud" durante la marcia?
Ho visto coppie di giovani sposati veramente oscurantisti e che ancora credono nell'amore tra uomo e donna per poter generare figli; ho visto ragazze madri da sole col loro figlio strappato all'aborto dopo che le "femministe" di sempre avevano loro proposto solo l'intervento medico e le avevano abbandonate al loro destino.
Marcia per la vita - foto Gibertini
Ho letto slogans tipo: Voglio Vivere! Voglio vivere? Ma come si permettono? Sono malati  magari e non possono lasciare libero il letto di ospedale? Vogliono vivere e vogliono anche aiuti dallo Stato italiano per le lor cure? Ma sono proprio matti. Dicono: voglio vivere e magari vorrebbero andare in televisione come Welby od il papà di Eluana. Sono pericolosi: vogliono vivere!
Marcia per la vita - foto Gibertini
C'erano pericolosissimi medici che quando arriva una madre in difficoltà si mettono in ascoltano e cercano tutte le soluzioni possibili per aiutare lei ed il figlio in grembo.
C'erano volontarie di una associazione che aiuta le madri che hanno un figlio handicappato in grembo, a portare a termine serenamente la gravidanza senza decidere loro quando la morte deve pervenire e per mano di chi.
Tutti pericolosissimi, tutti che nascondevano in tasca e nelle borsette "Si alla vita" centinaia di milioni di euro che lo Stato ci passa per aiutare il prossimo, per aiutare le ragazze madri, per aiutare le donne.
Ah si, ne abbiamo veramente le tasche piene di soldi dello Stato Italiano, che per ogni aborto spende almeno 1000 euro di soldi pubblici, mentre per aiutare la vita non fa niente: non è questa una prima battaglia di civiltà da fare tutti assieme? Non è questa una battaglia di libertà? Non è questa una battaglia "al femminile?".
Li ho visti tutti questi talebani, omofobi, razzisti ,negazionisti e li ho anche fotografati tutti e molti li conosco e se volete vi do nome, cognome ed indirizzo.
Le foto le trovate a questo indirizzo, sul sito del Cav di Roma, un centro che, dicono, obbliga le mamme a tenersi i bambini, le lega, le fa partorire e poi le rilascia: sono pericolosissimi, come chi vi scrive!
Bisogna fermarli...anche perchè se no l'anno prossimo, il 12 maggio 2013, saranno in almeno Cinquantamila!
Giorgio Gibertini
giornalista e fotografo negazionista, omofobo, talebano e chi più ne ha più ne metta


16 commenti:

  1. Ma lasciali blaterare: è la reazione alla consapevolezza che se la 194 fosse stata applicata ben bene per loro ora sarebbero rifiuti ospedalieri in una qualche discarica, invece di deliziare il mondo con le loro fobìe.

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  2. Ciao Poliscor, spero tu abbia capito che il mio tono era totalmente ironico :-)

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  3. l'handicappato qua me pari solo tu.

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  4. Giorgio anch'io sono pericoloso per la società e perciò alla prossima edizione non mancherò!

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  5. figurati don John sei anche prete tu: doppiamente pericoloso!

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  6. GRazie Luigi, temevo non si capisse... l'ironia!

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  7. anonimo che dai dell'andicappato a Giorgio, ovviamente porti avanti il metodo dei radicali, chi non la pensa come te è da infamare, e ovviamente andicappato è un'infamata per voi, complimenti!

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  8. Giorgio, tranquillo, s'era capito benissimo. ;-)

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  9. Pericolosissimo, fiero di esserlo e....fiero di ESSERE!
    Articolo stupendo, complimenti! :)

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  10. Caro anonimo che dai dell'handiccapato qua e là allo stesso modo in cui bevi acqua dal rubinetto...Io credo che tu nemmeno sappia cosa sia la disabilità (e le tue offese idiote ne sono la conferma). Non ti auguro di diventarlo disabile, anche perché inquineresti con la tua crudeltà un mondo splendido, ma mi affido al signore e spero che lui ti faccia capire prima o poi che le persone diversamente abili, sia fisiche che mentali, non sono altro che una sfumatura di questo mondo che, ahimè, ti ha accolto. Ad maiora

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  11. A casa mia quelli come te si chiamano ipocriti.
    Sostieni la marcia per la vita e chi vuole negare l'aborto.
    Le femministe vogliono che lo stato riduca gli aborti con l'aumento dei consultori, ed aiutando chi se lo vuole tenere, ma vogliono aiutare anche che chi non lo vuole per libera scelta.

    E' lo so a voi uomini illuminati sfugge che il corpo delle donne è loro e possono farci ciò che vogliono anche se c'è dentro qualcosa che voi considerate già vita (dovreste formare l'associazione protrettrice delle seghe, contro l'omicidio degli spermatozoi).
    E per fortuna che esistono uomini che sanno cos'è la libertà a differenza di voi.

    Concludo dicendo che non sei ingenuo e che non evidenziare il carattere meramente politico e commerciale di questa manifestazione che confonde i poteri che vogliono controllare le donne con gente che si professa salvatrice del mondo (ma solo se stai alle loro regole) è da collaborazionisti.

    Tu come le altre persone siete la mano armata di chi chiude i consultori e di chi obbliga a partorire di nascosto moltissime donne.

    A casa mia si chiamano assassini (ti rendo il favore visto che ci dite a noi donne che abortiamo che uccidiamo la vita).

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  12. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  14. Gentile Furiosa, letto ciò che pensa dei non uterodotati, mi chiedo cosa possa pensare degli individui uterodotati che a quella manifestazione ci vanno convinti dopo essersi riprodotti più e più volte, magari con tanto di feti sopravvissuti al seguito, bambole, lecca-lecca e tutto il resto. No, perché, sempre a leggerla, pare che la questione sia esclusivo appannaggio di chi l'utero ce l'ha e - preferibilmente - non lo abbia utilizzato.
    Quel che le sfugge, Furiosa, è che quando due soggetti si ritrovano nei guai, civiltà e carità vorrebbero che il più debole venga aiutato dal più forte; certo, a meno che il più forte non sia tutto preso a difendere se stesso, i suoi presunti diritti e il suo primato su tutto e tutti, ché è sua e se la gestisce lui. L'altro, Furiosa, il lusso di questa scelta non ce l'ha.
    Certo, evitare di considerarlo "vita" è l'uovo di Colombo, un ottimo prodotto per la pulizia a fondo di mani e coscienza. Garantito, signora mia. Finché non lo prova.

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  15. Furiosa,

    il nome da Lei scelto, l'ira sorda e il dolore racchiuso nelle Sue parole, mi riconducono a ciò che io stessa ero e scrivevo sino a tempi molto recenti.
    Comprendo sino in fondo la Sua rabbia verso persone che paiono solo voler piantare sul corpo delle donne i loro diktat oscurantisti, retaggio di millenni di oppressione.
    La comprendo perché la Sua rabbia era anche la mia rabbia.

    Un giorno, però accadde qualcosa.
    Mi imbattei del tutto casualmente nella foto di un meraviglioso bambino di 22 settimane che pareva avvolto nel sonno. No, non stava dormendo, era stato abortito.
    Vinta da un impulso irresistibile, ricercai poi altre immagini di aborti, avendo cura di sceglierne di veritiere.
    Scorgendo lo scempio che si presentava ai miei occhi, capii d'un tratto che sino ad allora avevo difeso con la mia rabbia e la mia passione l'uccisione di un essere umano.
    E la rabbia nei riguardi dei torvi figuri antiabortisti è lentamente scemata, lasciando il posto a una pace intima che non sperimentavo da tempo.

    No,Furiosa, non sono solo gli uomini a essere contrari all'aborto; vi sono anche tante donne convinte che la loro libertà non passi dall'uccidere un figlio e che "auto-determinarsi" significa determinare se stessi, non la vita di un altro, fatte salve le eccezioni presenti in quasi tutte le legislazioni del mondo.
    Io non ho verità in tasca, ma sono in cammino per cercare di capire tante cose.
    Auguro anche a Lei buona strada.

    M.

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