19/05/12

Trova le differenze politiche e climatiche tra il 1992 ed oggi

Certo i tempi non sono gli stessi, le condizioni sono diverse e poi la storia non si ripete mai uguale a se stessa. Però il clima che stiamo vivendo in qualche modo assomiglia vagamente a quello di inizio anni 90 quando esplose Mani Pulite e fu spazzata via la Prima Repubblica. Una crisi economica devastante, un discredito senza precedenti della classe politica, una frantumazione delle alleanze che hanno consentito il bipolarismo e l’elezione diretta del premier, sembrano andare in quella direzione.
Proviamo a snocciolare gli eventi così come si sono susseguiti negli ultimi mesi, di fronte ad una opinione pubblica esacerbata da una crisi economica senza precedenti. Il fango mediatico-giudiziario si è abbattuto con violenza sull’ex presidente del consiglio e leader del PdL, in una campagna orchestrata all’interno del nostro Paese ma con clamorosi riverberi sulla stampa internazionale: contemporaneamente è partita un’azione mirata contro la “Casta” per eccellenza che non poteva non essere che quella politica. Si è puntato cioè ad indebolire il fronte moderato e riformista della maggioranza, tenendo basse anche le penne dell’opposizione. Poi, con una escalation puntuale e dirompente, sono esplosi gli scandali che hanno puntato a mostrare la disinvoltura dei partiti nell’uso dei soldi pubblici. E sono caduti personaggi singoli e rappresentanti di sistemi di potere costituito: il fango dei tesorieri Lusi e Belsito ha cominciato a girare sul frullatore fino a disintegrare la credibilità degli ex Dc della Margherita (si guardino oggi i titoli sulla Bindi, Enrico Letta e Matteo Renzi) e annientare il movimento di Bossi colpendone il simbolo e i suoi familiari.

Come se non bastasse non è mancato qualche avvertimento, di tanto in tanto, al governo dei tecnici anche se i quotidiani italiani fingono o temono di accorgersene. Così è caduto un sottosegretario alla giustizia neo promosso, giovane brillante ma con qualche problema di fiscalità. Quello che può sembrare uno squallido elenco di avvenimenti sfortunati o colpevoli, giustamente perseguiti, sta creando le migliori condizioni per sostituire l’antipolitica militante con Grillo, prosciugare i voti leghisti, mantenere alto l’astensionismo e – senza bisogno di cambiare la legge elettorale – portare alla vittoria il carro di Bersani, Vendola e Di Pietro. Roba da far rimpiangere quel simpatico “zombi” coi baffi di Achille Occhetto.
Di Paolo

1 commento:

  1. Piano B. In caso la gioiosissima macchina da guerra Bersanian-Vendoliana, si arenasse davanti alla vittoria (non) inaspettata di Grillo, oppure ad un PdL rinnovato senza Berlusconi e parecchi dei suoi vecchi arnesi ex Dc-PSI (vedi Scaiola, ed altri), scommettiamo che salteranno immediatamente fuori nuovi pentiti ad orologeria, che punteranno il dito sui "nuovi" presunti mandanti della stagione delle bombe 2012-2013?
    Ad occhio? Trattasi di Alfano e Grillo.
    Visto? Sono pure paragnosta, leggo vedo,prevedo e stravedo il futuro, meglio del mago Otelma.
    Ermes Uguccioni

    RispondiElimina