03/11/11

13 preti uccisi a Mindanao; la Chiesa al governo: "Urge combattere la cultura dell'impunità"

Cotabato- Su 13 preti uccisi sull'isola di Mindanao dal 1970 ad oggi, solo un caso è stato risolto (quello del missionario Pime P. Tullio Favali), con l'accertamento dei responsabili del delitto. Altri 12 restano impuniti, come inforno fonti di Fides nella Chiesa a Mindanao, la grande isola del Sud delle Filippine dove è stato ucciso il 17 ottobre 2011 il missionario Pime p. Fausto Tentorio.
Ecc. Mons. Jose Cabantan, Vescovo di Malaybalay e Presidente della Commissione Episcopale per i popoli indigeni a Mindanao, commenta all'Agenzia Fides: "C'è un cultura dell'impunità che va urgentemente combattuta con tutti i mezzi. Per tutti questi preti uccisi, ma anche per tanti leader laici della società civile, non sappiamo chi siano gli esecutori e mandanti e quali ragioni vi sono dietro agli omicidi. Possiamo solo immaginarle". Secondo il Vescovo, "il problema, anche nel caso di p. Tintorio, è che i testimoni hanno paura e sono reticenti". "Per p. Tentorio sappiamo che in passato aveva già ricevuto minacce dai gruppi paramilitari. Tali gruppi sono legati alle compagnie minerarie che espropriano le terre agli indigeni, che il missionario difendeva. Questo è un punto di conflitto sui cui si deve investigare", rimarca.
Mons.. Cabantan lancia un appello: "Come Chiesa chiediamo al governo di realizzare un serio programma di protezione per i testimoni, perchè emerga la verità e perché tale nefasta cultura dell'impunità, che regna a Mindanao, venga sradicata. Questa deve essere una priorità nell'agenda di governo, per preservare la vera democrazia e lo stato di diritto". (PA) (Agenzia Fides 29/10/2011)

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