Il paese degli eccessi si chiama Italia. Qui, dove molti accusano i poteri forti di soffocare la democrazia, dove i quotidiani scrivono ciò che vogliono, snocciolando addirittura i segreti sessuali dei più influenti personaggi pubblici, dove puoi permetterti di girare per strada con una maglietta con su scritto ‘Fornero al Cimitero’, dove puoi demolire una città e non andare in carcere, la realtà è ben diversa da come la prospettano i più famosi e ipocriti personaggi della sinistra radical chic.
Ne abbiamo avuto la prova più volte. Si pensi, solo per fare un esempio, agli insulti che Di Pietro regalava al Berlusconi presidente del Consiglio durante i propri interventi. Ma anche a quel gruppetto di deputati Pdl, ex An, che un paio di giorni fa cantavano allegramente in Aula nostalgiche canzoni del ventennio. E’ una democrazia bipartisan, insomma. Una democrazia per tutti che, forse, spesse volte ha anche rigurgiti anarchici e menefreghisti delle altrui opinioni e dell’altrui sensibilità.
Ieri c’è stata l’ennesima conferma grazie all’autoproclamato paladino della democrazia Beppe Grillo. Mettere Monti dentro una bara non è certo stata una prova di rispetto verso il paese. E non perché il Presidente del Consiglio sia uno di quei totem intoccabili come l’art.18 o Giorgio Napolitano. Le idee brillanti di Grillo non fanno che fomentare l’odio sociale, l’antipolitica becera, l’irrispetto verso le Istituzioni, sgretolando la coesione sociale che per un paese come l’Italia è un fattore d’obbligo. Ma infondo ci siamo abituati. Gli abbiamo visto dire e fare di peggio.
Ecco perché più che il gesto deprecabile e il finto sdegno di quella politica che lo ignorava ai tempi di Berlusconi, stupisce ancora che qualcuno ne parli, che qualcuno dia importanza a colui che in realtà è la brutta copia di Alexey Navalny, il blogger russo che combatte contro i soprusi della pseudodemocrazia putiniana. Forse è stato un errore parlarne anche adesso, scrivere altre inutili parole per commentare le follie di una persona che pretende un Parlamento pulito senza averne i titoli. Forse è così, forse no. Di certo c’è che Grillo, come Monti, andrebbe rinchiuso anche lui. Ma non dentro una bara, perché la vita è un bene troppo prezioso per augurarne la fine (anche al tuo peggior nemico. Magari dentro una teca di cristallo insonorizzata, dove lui possa parlare e solo lui possa ascoltarsi.
...magari di Grillo andrebbero riprese le VHS di una volta per rivederlo quando faceva solo il comico senza ambire ad altro. Allora si che faceva ridere e riflettere assieme, ora fa solo pena!
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