23/03/12

L'Orlando furioso che ha spaccato il centrosinistra a Palermo


E’ un Orlando furioso quello che stamattina si è presentato in conferenza stampa per presentare la propria candidatura a sindaco di Palermo. Per carità, nessun gioco di parole, nessun ludico accostamento con l’eroe epico del poema di Ariosto, perché il portavoce dell’Idv quando inizia a parlare non usa mezzi termini con nessuno. “Non potevamo certo consentire una resa a fronte di una sconfitta contro un candidato abusivo di Primarie dopate”, sono le prime parole di colui che diede via alla famosa primavera di Palermo. Così, dopo il one man show di Massimo Costa, i palermitani hanno l’occasione di vedere l’ultimo ruggito d’orgoglio di un vecchio leone della politica. Ne ha per tutti Orlando. A chi si intromette, come Veltroni e Cesa, l’esponente dell’Idv replica invitando a tenere “giù le mani da Palermo”. Pensino a ciò che sanno fare meglio e non a un territorio non di loro competenza, è la sintesi delle sue parole. Ma non c’è solo questo. Orlando attacca anche il Pd, sostenendo che il partito di Bersani dovrebbe ripensare l’appoggio a un governato, Raffaele Lombardo, indagato per mafia e che sta tenendo in ostaggio milioni di siciliani con una politica poco chiara. Poi le promesse:”La Gesip bisogna farla fuori, cioe’ licenziare i suoi amministratori e colori che ancora lucrano su questa struttura. E poi per i precari bisogna fare quanto fatto in passato con altri precari, istituire una gestione stralcio, ossia individuare le loro qualificazioni professionali, per capire quale sono le attivita’ per cui possono essere utilmente impiegati”. Sono queste le parole che segnano l’epilogo della conferenza stampa. Leoluca Orlando, dunque, entra di prepotenza nello scacchiere dei candidati a sindaco di Palermo, rompendo le uova nel paniere degli altri candidati. Perché se è vero che la sua immagine è un po’ logora, anagraficamente parlando, è ancora più vero che l’elettorato palermitano non è ben disposto a sopportare le demagogiche promesse di Costa, Ferrandelli e Aricò. Cosa succederà allora? Difficile pronosticare con certezza il risultato delle urne, perché l’elettorato palermitano è imprevedibile. Di certo ci sono solo due fattori: il primo è che Orlando ha spaccato ulteriormente una sinistra già a pezzi, favorendo in un certo modo la coalizione opposta. Il secondo è che per il portavoce dell’Idv sarà difficile arrivare al ballottaggio, visto l’imponente numero di candidati che rosicchieranno voti ai due maggiori partiti. Ma se ci arriverà, allora, tutto potrebbe rimettersi in gioco, se non addirittura capovolgersie, regalandoci magari qualche sorpresa.

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