Alla fine, dopo più di trenta ore d’assedio, Mohammed Merah, braccato dalle teste di cuoio francesi, si è gettato dalla finestra, mettendo fine a una vicenda che ha sconvolto la Francia e l’Europa intera. E non solo sul piano umano, perché questa vicenda ha avuto ripercussioni anche a livello politico, dove Sarkozy ha visto lievitare nuovamente i propri consensi grazie a una gestione determinata di tutta questa storia. Lo voleva vivo per processarlo, ha detto monsieur le President, per avere giustizia, anche se le malelingue sono convinte che il presidente uscente ne avrebbe fatto il principale strumento per cercare di capovolgere una situazione che lo vede ancora in svantaggio rispetto a Hollande nella corsa all’Eliseo. Così come lo volevano vivo i parenti delle vittime, che forse avrebbero preferito guardare in faccia Merah durante il processo, perché la sua morte non porterà di certo indietro quelle vite spezzate dalla furia omicida di un fanatico esaltato.
Ora, al di là delle strumentalizzazioni politiche, che andrebbero esecrate a prescindere, e del dolore da rispettare di quelle persone che hanno perso i propri cari, andrebbero fatte un paio di considerazioni su una vicenda molto più complessa di quanto non sembri. Mohammed Merah, ventiquattrenne franco-algerino, piccolo delinquentello di periferia con la faccia pulita, è solo la punta di un iceberg formato da numerose complessità socio-culturali, che non riguarda solo la Francia, ma tutta l’Europa. Perché quel modello di multiculturalismo, promosso in questi anni dal falso buonismo europeo, è fallito. Fallito ancor prima nascere, ancor prima di crescere, ancor prima di diradare concordia tra le varie comunità esistenti in Europa.
Ecco perché ora si pone il problema degli immigrati di seconda generazione, figli di coloro che hanno sacrificato una vita pur di sopravvivere, rinunciando al calore della propria terra per cercare fortuna altrove. Anche Mohammed Merah era uno di questi. Uno di coloro i quali, nonostante nascano e crescano in Europa, non riescono ad assimilare la cultura del rispetto e della concordia. I fanatici di seconda generazione sono pochi è vero, nulla rispetto alla maggior parte dei giovani che riescono a integrasi perfettamente in una società multirazziale, ma la loro pericolosità non va sottovalutata.
La loro voglia di conquista del territorio nemico, di noi infedeli, come sono soliti chiamare tutti coloro che non sono musulmani, è la loro arma più pericolosa. E Mohammed Merah l’ha dimostrato pienamente. Da qui, dunque, deve partire una riflessione profonda sulle misure da adottare per evitare che un giorno quello studio dove si prevede che nel 2050 un quinto degli europei sarà di religione musulmana non sia un qualcosa di negativo. Perché altrimenti la storia potrebbe ripetersi con sfumature leggermente diverse, magari con un’altra primavera, ma stavolta europea e nella direzione che vogliono loro.
Riflessione coraggiosa la tua Eugenio, grazie che ce l'hai posta. Spero susciti dibattito anche tra i lettori di Frews. Grazie che sei uscito dalla cronaca per andare alla riflessione
RispondiEliminaVorrei farcire l'argomento di qualche sollecitazione.
RispondiEliminaQuello che Lei chiama buonismo dell'Europa, io lo intendo come un preciso intento: svuotare la società di ogni valore forte al fine di rendere forte un solo potere di tipo economico.
Altra ipotesi è quella di dover considerare che, essendo cristiana la matrice di certi tipi di valori, per quanto si voglia affermare che non esiste nessun bene prima della Rivoluzione Francese, il multiculturalismo sia l'arma della battaglia culturale contro il cristianesimo. Con buona pace di tutti coloro che non credono nelle dietrologie.
Non so se aver paura di dovermi confrontare con altre religioni: temo maggiormente il vuoto europeo e occidentale, temo i tecnocrati sposati con i giudici, temo l'assenza del diritto a favore dell'ideologia di turno, temo il diavolo vestito da angelo liberatore, temo la sottomissione a valori solo economici, presente in quasi tutti noi!!
Il cristianesimo era prima molto presente in Africa settentrionale, poi in Europa; ora, i 2/3 dei cristiani cattolici sono presenti nei paesi di lingua ispanica, cioè in America latina. Il cristianesimo sopravvive di continuo: abbandona chi lo ha abbandonato. Forse toccherà all'Europa. E chi dice che è un male per questa Europa?!
don Alberto
A meno che io non abbia frainteso,don Alberto,non sono d'accordo stavolta.
RispondiEliminaIl cristianesimo lascia vivere LIBERAMENTE chi è cristiano,chi è laico,chi ha altro credo religioso.
A me spaventa che gli immigrati musulmani strettamente osservanti abbiano moschee in Italia,che alcuni uccidano le figlie che vorrebbero vivere i loro amori con non-musulmani....Te la immagini un'Europa musulmana?Da mamma non voglio figlie o nipoti costrette al velo!
La matrice greco-romana della ns cultura è meravigliosa e non deve andare persa!
Sono disposta al confronto con altre culture,ho letto passi del Corano,ma non alla rinuncia alla mia né mi piace che altri la rifiutino a priori.
Giorgio,ho da consigliarti dei video su Youtube che mi hanno lasciata sbalordita,forse li avrai visti anche tu. Appena posso ti mando i link.
Francesca, sono assolutamente d'accordo con te: non mi piace l'idea di una Europa spostata verso l'Islam.
RispondiEliminaIl fatto è che per parlare di questi argomenti, bisognerebbe andare più indietro, là dove appunto nasce ed è nato il multiculturalismo o l'intercultura. Queste formule sostenevano una cosa: non esiste una cultura superiore alle altre, ma tutte hanno pari dignità.
Oltre che da un presupposto di tipo filosofico-democratico, è chiaro pure che il fine di un tale pensiero è quello di smantellare la cultura che si ritiene superiore alle altre.
Inoltre: sono princìpi applicati a tutte le questioni, non solo a quelle dei rapporti tra religioni.Ad esempio si applicano a quelle sull'idea di famiglia, sul potere umano sulla vita, sulla giustizia e via via.
A me non piace il mondo culturale che viene avanti in Europa. Ma non è solo questione di islam o non- islam. Io credo che la società progredirà, come ha fatto finora e ora comincia a non fare più, solo se si tornerà ad ammettere che esiste un princìpio di tipo assoluto che deve dare ordine a tutte le questioni e al quale la libertà umana deve sottostare: questo principio è la Legge Naturale!
Che è ciò che oggi politici e la maggior parte dei filosofi e tanti scienziati non ammettono più: in quest modo si ritengono liberi di fare quello che vogliono.
E sostengo che la Legge Naturale è un princìpio maggiormente presente nel cristianesimo che non in tutte le altre religioni.
Se non c'è questa idea forte, ci sarà solo ideologia: e la peggiore ideologia di oggi si chiama purtroppo democrazia, perchè ha sostituito il denaro e il consenso alla verità.
Sono con te e con tua figlia, Francesca! don Alberto
Tanto per dire:
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/esteri/stessa_pagina_identica_crociata_chiesa_puoi_sullislam_no/23-03-2012/articolo-id=578877-page=0-comments=1