22/03/12

La Fornero al cimitero? Per la sinistra è la proposta alternativa per migliorare l'art.18


Il mondo politico si è indignato, l’opinione pubblica ha storto il naso, la diretta interessata, nonché vittima della vicenda, ha esternato il suo disgusto. Reazioni del tutto naturali, per carità, ma per niente di sorprendente per coloro che hanno vissuto con un certo coinvolgimento la stagione dei veleni pre-montiana. Certo, la trovata di Diliberto – farsi fotografare accanto a una signora con una maglietta sulla quale appariva lo slogan “Fornero al cimitero – non è stata proprio una “genialata”. Nonostante siano arrivate le scuse da parte dell’ex ministro della Giustizia del Governo D’Alema, che ha quasi cercato di giustificarsi, asserendo che non si era accorto della maglietta indossata dalla prode signora, quel che è successo non è che un’ulteriore prova del concetto di dialogo che ha la sinistra e tutti coloro che con questa vanno a braccetto da anni (vedi la Cgil).

Eccolo il loro confronto, ecco le loro proposte alternative per migliorare l’art.18 e il mercato del lavoro. I sinistri, dopo Marco Biagi, vorrebbero vede la Fornero al cimitero, quasi certi che in tal modo nessun’altro oserà mai toccare il loro totem, sfatare quel tabù che sta bloccando l’Italia in un pantano senza fine. Bene, dunque, hanno fatto molti a condannare questo gesto, a stigmatizzare questa violenza psicologica che rischia tradursi in violenza fisica.

E poco importa che essi siano del Pdl, dell’Udc o di Fli, perché sono proprio questi gli episodi che mettono a rischio l’incolumità sociale di un paese già stremato dalla crisi. Guai, dunque, a cavalcare questi piccoli momenti di inciviltà. La stagione dei veleni pre-montiana, quella che vide il violento attacco mediatico, psicologico e fisico nei confronti di Berlusconi, e di coloro che la pensavano come lui, è ancora nitida e chi l’ha vissuta non vuole certamente ripiombare nella sinistra violenza che ha paralizzato l’Italia per mesi.

3 commenti:

  1. beh certo, il male principale che affligge l'italia è l'art.18!!!
    perfettamente in linea con il condannare lo slogan della maglietta e non ci sono scuse che tengano, ma definire l'art.18 il problema primario per una riforma del lavoro mi pare un tantinello esagerato!
    è il mio modesto parere.

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  2. Già, ma ne hanno fatto lo strumento attraverso cui bloccare questa riforma. O sbaglio?

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  3. Non sbagli, ma una riforma seria del sistema lavoro italiano non è una cosa che deve essere concepita in uno stato di necessità! nell'alternanza politica dal dopoguerra ad oggi nessun governo ha mai fatto una proposta seria per migliorare il mercato del lavoro e, in prospettiva, per dare una speranza ai giovani. Tutti e sottolineo tutti i "signori" che si son succeduti nell'allattarsi alle mammelle di "mucca italia" non ne sono stati capaci o non ne sentivano la necessità! (a pancia piena si vede sempre rosa, mai nero!). Un articolo 18 così strutturato, autorizza (implicitamente) al licenziamento di tutti coloro che non vogliono essere degli "YES MEN/WOMEN". ma la problematica è molto vasta e potremmo stare a parlarne per secoli! alla tua domanda se si sta strumentalizzando l'art. 18 ho risposto in prima riga.
    cordialmente

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