C’è un bellissimo film che se ancora non avete visto, vale la pena vedere: ‘Man of the year’. Uscito nel 2006 con protagonista uno dei più grandi comici statunitensi, Robin Williams, racconta la scalata al potere di un noto comico tv, iniziata quasi per caso una sera durante il suo giocondo show e culminata con l’ascesa alla Casa Bianca.
Ma attraverso una serie di avvenimenti a sorpresa si scoprirà l’illegittimità della sua elezione, cosa che lo porterà a rassegnare immediatamente le dimissioni, abbandonando la stanza ovale.
Un bel film, per farla breve. Un film qualunque, sfornato dal mondo fatatato di Hollywood, se non fosse che, guardandolo, è inevitabile accostare la figura del comico Tom Dobbs (Robin Williams) a quella Beppe Grillo, diventato celebre per i suoi ‘vaffa’, nonché per aver fondato il Movimento 5 Stelle.
Ma attraverso una serie di avvenimenti a sorpresa si scoprirà l’illegittimità della sua elezione, cosa che lo porterà a rassegnare immediatamente le dimissioni, abbandonando la stanza ovale.
Un bel film, per farla breve. Un film qualunque, sfornato dal mondo fatatato di Hollywood, se non fosse che, guardandolo, è inevitabile accostare la figura del comico Tom Dobbs (Robin Williams) a quella Beppe Grillo, diventato celebre per i suoi ‘vaffa’, nonché per aver fondato il Movimento 5 Stelle.
I due personaggi, infatti, si muovono di pari passo. Stessa tecnica per comiziare, zero idee politiche, alto consenso in quella fascia di popolazione delusa e insoddisfatta da una classe politica che non vuole risorgere. Così guardando comiziare Beppe Grillo, sembra quasi di rivivere un dèjà vu. E più passa il tempo, più viene da chiedersi cosa ci potrà mai fare un comico con tutti quei voti se non ha un progetto valido e tante idee per poter risollevare le sorti del nostro paese. Potrà anche entrare nei palazzi del potere, ma prima o poi la gente si accorgerà che quello era solo un comico e non un dispensatore di soluzioni capace di guardare al futuro con la stessa determinazione di uno statista. Perciò cari partiti, non abbiate paura.
I partiti possono non aver paura.Noi ci ritroveremmo a dover assistere allo spettacolo ripetitivo e deludente del solito politico che riceve uno stipendio d'oro mentre la popolazione stenta.A me viene invece da fare un(seppur vago)parallelismo con la scesa in campo di Di Pietro.Dopo Tangentopoli si sperava che avrebbe ribaltato la politica italiana,dato ossigeno agli italiani e invece sono vent'anni che ce lo sorbiamo inutilmente.Non che abbia particolari demeriti,come non ne avrà Grillo.Vorrei tanto scoprire un politico che catturi la mia stima!
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